Editoriale

GUERRA

Sembrava un'impresa impossibile, eppure, nonostante abbiano tentato di boicottarci, di imitare il nostro stile brillante e originale (ma quale? n.d.r), di farci concorrenza con giornalini "pirata", sebbene la nostra redazione sia stata decimata da una misteriosa epidemia e i contributi dall'esterno siano stati sempre più scarsi (a parte le miriadi di messaggi anonimi con i quali fedelmente non mancate di riempire la scatola della biblioteca), finalmente i superstiti redattori del nostro bisfrattato "INKOGNITO" sono usciti con il terzo, e speriamo non ultimo, numero.....dove non potevamo non affrontare il tema attuale e scottante della guerra nel Kosovo, oppure parlare dello strapremiato "Shakespeare in Love"; e ancora recensioni, il "CruciDerby", uno stimolantissimo gemellaggio redazionale con il giornalino del Liceo Scientifico "P. Frisi" di Monza, (siamo proprio delle piovre, arriviamo ovunque....!). E infine, vi sareste mai aspettati il concorso per l'elezione di "MISS e MISTER KEPLERO"? Selezionate il nome del vostro/a favorito/a sull'apposito tagliando e attendete la premiazione che avverrà alla festa di fine anno! Avanti, già vediamo un'ombra di sorriso sui vostri pallidi volti di studenti stressati, forse non avete proprio sprecato le 500£ conservate per la sala giochi.....e se andaste avanti a leggere? Forse il nostro giornalino, cioè il vostro giornalino, potrebbe anche finire per piacervi.

LA     REDAZIONE

Di fronte alla notizia dello scoppio della guerra  non ho ben realizzato ciò che stava accadendo. Non credo che nessuno la riesca a capire senza averla vissuta anche se, i nostri nonni (aarrgghh!!!) ce la raccontano sempre troppo spesso. Però sono stato scosso da una forte sensazione di rigetto. Credo di non sbagliarmi affermando che la guerra, come la violenza in genere, e non la rovina dei valori o parte delle cose da cui ci insegnano a stare alla larga, siano i più grandi esempi di inciviltà dell'umanità intera. La guerra non si è mai dimostrata efficace nei contenziosi e anche se lo ha fatto ha sempre privilegiato una parte rispetto all'altra comportando sempre pericolosi effetti collaterali. Un esempio su tutti è la repressione della prima guerra mondiale operata nei confronti dei tedeschi che ha portato all'olocausto.
Nel proseguimento del conflitto, mano mano che la situazione andava definendosi, l'ho incominciata a vivere in modo surreale: è possibile che si sia sviluppata nel cuore dell'Europa appena unificata e non nel mezzo dell'Africa nera o in Sud America, a 150 Km da Ancona, una tragedia che per molti versi appare simile a quella di 50 anni fa che ci hanno sempre insegnato a ripudiare ? Ma soprattutto è possibile che il nostro paese, che mi è sempre sembrato uno dei più democratici al mondo, partecipi, ormai, attivamente a questi attacchi ? La nostra Costituzione recita chiaramente che l'Italia rifiuta la guerra come forma di risoluzione di

ogni contenzioso. Per quanto mi riguarda gli U.S.A. possono perseguire nel loro, purtroppo frequente, tentativo di assoggettare l'umanità intera, ma perché noi dobbiamo prenderne parte? Perché dobbiamo lasciare utilizzare le nostre basi a dei militari che di recente hanno ucciso ottanta persone dentro una funivia e sono rimasti tuttora impuniti? Perché dobbiamo rispondere con la violenza alla violenza dando a Milosevic un pretesto per i massacri?
La cosa che mi ha più stupito è stata la motivazione della guerra stessa. Lo scopo umanitario. Io non conosco bene la storia ma mai un'iniziativa politica di questo spessore è stata intrapresa a fini  umanitari, bensì a scopi politici o economici. Oltretutto è facile pensare che, a guerra vinta, saranno impiantate basi NATO sul suolo kosovaro, o che le imprese che si occuperanno delle varie ricostruzioni saranno occidentali. Inoltre se lo scopo delle missioni era umanitario perché il primo a muoversi in questo senso è stato il governo italiano due settimane dopo l'inizio dei raid?
Un'ultima cosa che mi ha colpito è stato il lavoro incessante dei media sia serbi che occidentali. Continui tentativi di demonizzare l'una o l'altra parte influenzando i lettori o gli ascoltatori. Insomma, se vi posso dare un consiglio, cercate di farvi un'opinione vostra.
In ogni modo un applauso allo stoico Remondino.

Michele Bonizzi

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REALIZZATO DAL GRUPPO "COMUNICARE" DEL LICEO SCIENTIFICO KEPLERO DI ROMA