I disabili e lo Sport

Le discipline sportive, come il basket, il tennis tavolo, la scherma, l'atletica leggera, il nuoto  e molte altre possono essere praticate anche dai disabili , sebbene possa sembrare strano.
I risultati raggiunti oggi sono il frutto di una lunga battaglia che è iniziata in Italia negli anni sessanta. Grazie allo sforzo di moltissime persone che si sono impegnate per tutto questo tempo, si è in parte arrivati agli obbiettivi prefissati ed i pregiudizi sullo sport per disabili sono stati quasi completamente superati.
In teoria tutti i disabili potrebbero fare sport, ma praticamente pochi possono farlo per diversi motivi.
In primo luogo per la mancanza di strutture adeguate, per motivi economici ed infine per problemi fisici, in quanto la capacità di praticare sport dipende dal grado di invalidità dell'individuo.
In Italia, la prima Associazione che organizzò le attività sportive per disabili fu l'A.N.S.P.I.(Associazione nazionale sportiva paraplegici italiani) creata da alcuni disabili paraplegici, ospiti e degenti presso il C.P.O. (Centro Paraplegici Italiani ) di Ostia, di proprietà dell'I.N.A.I.L.(Istituto nazionale infortuni sul lavoro).L'A.N.S.P.I., divenne Federazione Aderente al C.O.N.I, con il nome di F.I.S.H.a.(Federazione Italiana Sport Handicap) che successivamente acquisì dignità di Federazione effettiva del C.O.N.I.,sovvenzionata dall'Ente pubblico con il nome di F.I.S.D. (Federazione Italiana Sport Disabili) che regolamenta ed organizza le attività sportive per tre tipologie di handicap : i disabili motori, i non vedenti ed i disabili mentali . La F.I.S.D. è inoltre considerata Federazione Olimpica, e come tale assolve al compito di preparare le Rappresentative nazionali per la partecipazione alle più importanti manifestazioni internazionali : Paraolimpiadi, Campionati Mondiali, Canpionati Europei.
Per quanto riguarda le nostre esperienze, abbiamo avuto l'occasione di assistere ad un incontro di basket in carrozzina giocato da atleti disabili ed abbiamo constatato che l'agonismo di questi atleti è pari a quello dei loro colleghi normodotati.
Le regole del basket per disabili non si differenziano di molto da quelle del basket "in piedi"  : la regola del "passi" è sostituita con quella  delle spinte (massimo due successive, intervallate da uno o più palleggi), non esiste la infrazione del "doppio palleggio" per cui un giocatore in carrozzina può' effettuare un numero di palleggi indefinito, interromperlo e riprenderlo senza incorrere nell'infrazione, prevista nel basket giocato in piedi. Le strutture tecniche, dimensioni  del campo di gara, altezza dei canestri, tempi di gioco, sono identici al basket tradizionale ; l'unica regola che differenzia sostanzialmente il basket in carrozzina è quella riferita al punteggio totale di squadra (14 punti) che non deve essere superato in ogni momento della gara. Lo spirito di questa regola consiste nell'offrire pari opportunità alle diverse tipologia di disabilità, perchè lo sport non sia motivo di emargìnazioni.
Avendo visto un incontro in occasione di un torneo internazionale, svoltosi recentemente a Roma, si può affermare che questa disciplina è certamente più tattica di quella per normodotati ed altrettanto spettacolare per la perizia che i giocatori mostrano di avere nel controllare la carrozzina a velocità incredibili e ad eseguire gesti atletici straordinari.
Dopo questa esperienza si è convinti della importanza dello sport per disabili, come mezzo di integrazione e di informazione e ci si auspica che con le barriere architettoniche si possano presto abbattere anche quelle create dalla disinformazione e dalla non cultura.

Hanno partecipato al corso:
Marco Angelli, Anna Bogdan, Silvia Bruno, Nicoletta Camaiani, A. Giulio De Guglielmo, Emiliano Facchin, Mario Fusco, Chiara Giovannelli, Sara Latini, Lorenzo Leonetti, Daniele Licastro, Bruno Mazzei, Valentina Licastro, Valerio Maffei, Giulia Muscatello, Elisabetta Perugini, Cristina Procaccioli, Elisabetta Perencin, Emanuele Rossi, Valentina Santamaria, Sara Scrivieri, Fabrizio Smith, Simone Sulpizio, Marco Vannozzi, Leonardo Varriale, Laura Villa .

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REALIZZATO DAL GRUPPO "COMUNICARE" DEL LICEO SCIENTIFICO KEPLERO DI ROMA