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Marzo 1999- finalmente, grazie all'appoggio del prof. Pesiri,
è stato possibile alla classe III°B effettuare lo scambio culturale con il Liceo "Denis de Rougemont"
di Neuchâtel.
Quindi la mattina del 27 ci siamo recati alla stazione Termini per riceverli.
La classe svizzera, per la grande gioia della componente maschile del III°B, era composta da sole ragazze ad
eccezione di due ragazzi che si erano precedentemente identificati con i soprannomi di Dolce&Gabbana...
I primi due giorni, sia per consentire il riposo sia per conoscersi meglio, il programma prevedeva che le ragazze
stessero in famiglia, mentre nei giorni seguenti erano state fissate delle gite prima a Tivoli, poi agli scavi
di Ostia antica.
Mentre il primo giorno si erano creati due gruppi che vedevano le svizzere da una parte e noi dall'altra, fortunatamente
in seguito le due classi si sono unite ed è cominciato un bel rapporto d'amicizia e non solo...
Strazianti le scene di addio alla stazione al momen |
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to della partenza.
L'unica nota negativa è stata la durata del soggiorno di soli 5 giorni anzichè degli 8/9 con cui
l'idea era partita.
Aprile 1999- Ora tocca a noi !!! La sera del 23, sempre alla stazione Termini, ecco che, salutati i vari
parenti munitisi di fazzolettino bianco, il treno per Neuchâtel comincia a muoversi. A differenza delle svizzere
avevamo prenotato anche le cuccette resesi inutili ad eccezione del Preside, della prof.ssa Galassi e degli sfortunati
studenti che hanno dovuto dormire nella loro cuccetta.
Noialtri siamo stati in piedi girovagando per il vagone fino alle 5 circa.
Arrivati a Berna verso le 8, abbiamo dovuto cambiare il treno per arrivare poi alle 8,45 definitivamente
a Neuchâtel per poi dirigersi ognuno nella casa del rispettivo corrispondente.
Anche noi i primi due giorni li abbiamo trascorsi in famiglia dove abbiamo potuto notare le abitudini elvetiche.
Il lunedì, come il mercoledì, abbiamo assistito ad alcune ore di le |
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zione nella loro scuola e abbiamo commentato tra di noi
come per esempio i muri erano perfettamente puliti, così come i bagni di ogni piano i quali erano anche
muniti di docce ed asciugamani etc.
Le varie gite alle quali abbiamo partecipato sono state quelle alla Chaux-de-Fonds (il museo dell'orologeria) e
alle miniere di asfalto di Travers dove lavorò anche Mussolini.
La nostra impressione sulla Svizzera è sicuramente positiva tanto che abbiamo pensato di ritornarci quest'estate
per mantenere i contatti non solo con le nostre rispettive corrispondenti, ma con tutto il gruppo.
Gabriele Brisinello
Francesco Della Bella
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