CHI |
I fratelli Lumiere (anche se ebbe molti "padri") |
DOVE |
Parigi |
QUANDO |
1895 |
TECNICA |
La realizzazione di un film si articola in varie fasi: progettazione e organizzazione, ripresa, adattamento della pellicola, distribuzione e proiezione. La ripresa si svolge in interni (cioè in appositi e attrezzati teatri di posa, o studi) e in esterni, in luoghi il cui paesaggio si presti a fare da sfondo all'azione. La tecnica di ripresa, che si effettua con apposite macchine da presa, si avvale di accorgimenti tecnico-artistici, usati dai registi per ottenere effetti fantastici e spettacolari. Grande importanza ha l'illuminazione della scena da riprendere. La velocità standard di ripresa è di 24 fotogrammi. La pellicola impressionata viene sottoposta ai procedimenti di sviluppo e stampa. Il negativo permette di ottenere la copia positiva. Il positivo (copia di lavoro) passa al montaggio, fase in cui avvengono la scelta e l'unione delle inquadrature che comporranno il film. La registrazione sonora può essere effettuata in diretta, cioè durante la ripresa filmata, o con metodo del doppiaggio; che consiste nell'accoppiare al parlato il commento musicale e i rumori. Avvenuto l'inserimento dei trucchi e dei titoli, accoppiata la colonna visiva alla colonna sonora, il film viene stampato in più copie e, attaverso i circuiti di distribuzione presentato ai cinematografi. Il sonoro del cinema fu ottenuto dopo lunghi studi ed esperienze, registrando il suono sulla pellicola stessa. Con il sonoro nel cinema scomparvero attori non abituati alla recitazione o pronuncia straniera. |
CONSEGUENZE |
Nacquero in quell'epoca il film polizieschi a serie, mentre si andava affermando il genere comico a base di frenetici lanci di torte in faccia. Un grande successo ebbe il cinema italiano che lanciò divi e dive di forte richiamo tra gli spettatori. |
PUBBLICO |
Il successo fu grandissimo. Solo gli intellettuali disprezzarono in questa fase il cinema, considerandolo una curiosità da fiera. Il cinema si creò il pubblico tipico della società di massa del novecento. |
STORIA |
La storia del cinema italiano inizia con il "cinetografo", una macchina per registrare e proiettare immagini in movimento brevettate nel 1895 da Filateo Alberini. Dopo un decennio a Torino vennero fondate due case di produzione, l'Ambrosio Film e l'Alberini e Santani che, ribattezzata Cines l'anno seguente, produsse la presa di Roma (1905). Il cinema venne brevettato nel 1906 da G.A. Smith. Si trattava di un processo additivo a due soli colori nel quale i fotogrammi venivano ripresi alternativamente attraverso un filtro rosso e uno blu-verde, sistemato su un disco rotante. La sequenza di ripresa era di 32 fotogrammi al secondo, doppia di quella allora normalmente usata. La proiezione avveniva attraverso filtri uguali a quelli usati in ripresa. Nel 1897 R.G. Sanson brevettò il cinerama, un sistema di proiezione su ino schermo di 360°, precursore del circaroma?, che utilizzava 10 proiettori sistemati in una cabina al centro della sala di proiezione. |
CURIOSITA' |
In poco tempo nacque una delle più famose scene "L'arrivo del treno alla stazione", questa scena spaventò il pubblico facendolo scappare per il timore che il treno lo investisse. |