Furto al liceo

L'angolo
di
Mimmo

Si sente spesso parlare di solidarietà tra i ragazzi riferendosi all'incapacità di questi ultimi di creare rapporti solidi: ma dal momento in cui in una scuola di quattrocento persone ( tutti più o meno coetanei) sei costretto a portare le tue cose ovunque per evitare brutte sorprese, allora ti chiedi se sia possibile stringere i rapporti con chi ti sta intorno, quando risulta difficile addirittura fidarsene. Ultimamente poi l'atmosfera che si sta creando a scuola  assomiglia sempre di più a questa, soprattutto dopo le due brutte vicende di novembre che sono passate, purtroppo inosservate, lasciando due ragazzi...a "tasca asciutta". Alla luce di questi spiacevoli fatti, ho pensato che sarebbe stato interessante "intervistare" le due vittime, non tanto per indagare ma più che altro per informare chi ancora possiede quella sincera ingenuità che a quanto pare dovremmo abbandonare.  Ma soltanto Giulia Castorina (VB) è stata disponibile ad assecondare le mie megalomani richieste; l'altro ragazzo invece ha preferito mantenere l'anonimato.
Così, munita di blocco notes e penna biro e naturalmente con uno sguardo sagace da giornalista d'assalto, mi reco nel posto stabilito dando inizio alla mia..."intervista".

"E' successo venerdì 27 novembre. Verso le 17:00, uscendo da scuola (ero rimasta per il corso di teatro), mi sono accorta che non avevo più il portafogli ma dopo averci pensato un po', sono sicura di averlo avuto almeno fino alla sesta ora, perché avevo preso dei soldi per telefonare. Poi  l'ho rimesso a posto e non l'ho più usato".

(Domanda classica) - Quanto c'era dentro?

"C'erano 50.000 lire, la tessera del

l'autobus e vari foglietti personali. C'era anche il biglietto per lo spettacolo RUGANTINO, ma fortunatamente quella è stata ritrovata de Massimo (il ragazzo del bar) e mi è stato restituito dalla segreteria".

A quel punto, esaltata dalla situazione, ho deciso di andare a fare qualche domanda anche a Massimo, soprattutto per avere qualche indicazione più precisa riguardo al ritrovamento del biglietto, fatto che mi ha lasciato decisamente perplessa: secondo voi, una persona che ruba il portafogli ad un altro ( che si presume sia nei paraggi ),pur ammettendo che si stia parlando della persona più incosciente che esista, potrà mai nella sua fretta "colpevole" perdere tempo a scegliere cosa buttarne via?

Dove hai trovato il biglietto?

"L'ho trovato fra il termosifone e la porta d'ingresso. Stava in mezzo ad altra cartaccia, però quello mi è subito saltato agli occhi perché ho letto RUGANTINO".

(Chissà se in mezzo a quella cartaccia c'erano anche gli altri foglietti di Giulia...se così fosse avrebbero proprio fatto una cernita accurata dell'utile...)
In conclusione potrei attaccare con una noiosissima filippica moralista, appellarmi al buonsenso comune criticando queste esaltazioni d'inciviltà e sinceramente sarebbe la cosa che mi viene più spontanea: ma preferisco lasciare a voi l'ardua sentenza...

Irene Baiocchi

Magliana Vecchia fa buon brodo

Chi semina spine, è parente del gommista

Anche Michelangelo ha fatto le sue cappelle

L'amore più grande è quello che ti sveglia la mattina con un bacio e ti dice:
" Caro, hai scorreggiato di meno stanotte"

Mia sorella soffre d'asma. Nel bel mezzo di un attacco ha ricevuto la telefonata oscena di un maniaco. Dopo un po' il tizio ha detto: "Scusa, ma ti ho chiamato io o mi hai chiamato tu?"

Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un'anguria e lei non capì

L'angolo del nano:
Come si chiamano i nani della stampa?
Titolo, Articolo, Fascicolo e Opuscolo

Come si chiama il nano di Febbraio?
Coriandolo

Come si chiama il nano agonizzante?
Rantolo

Riccardo Calvani

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REALIZZATO DAL GRUPPO "COMUNICARE" DEL LICEO SCIENTIFICO KEPLERO DI ROMA