Espressione
                                   

                                                                          

 

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COMUNICAZIONE ED ESPRESSIONE

NELL’EVOLUZIONE DELL’UOMO

Premessa

La Musicoterapia è una disciplina che utilizza il suono, il movimento, la voce, il gesto, il corpo, la musica con l’obiettivo di attivare il processo di socializzazione e di inserimento sociale sia per i bambini normali che per i portatori di handicap.

In questa definizione gli interventi di musicoterapia vengono  utilizzati come tecnica d’approccio  a tutti gli altri canali di comunicazione psicomotoria.

 Fasi:

1) Fase di riscaldamento:

O. G. scarica di tensione simultanea: il bambino si muove liberamente nello spazio.

2) Fase di rilassamento:

O. G. consapevolezza dello schema corporeo: l’insegnante utilizza tecniche di rilassamento.

3) Fase dell’ascolto musicale:

O. G. liberare l’inconscio e potenziare la creatività:

Ascolto di brevi pezzi musicali di Mozart, Vivaldi, Rossini e Grieg.

 Il movimento:

 traccia grafica, cromatica, plastica, sonora.

 Percorsi

Creare un labirinto con pavimentazioni varie:

Predisporre un percorso con: cartone ondulato, giornali accartocciati, plastiche, palline di polistirolo, sabbia, brecciolino, fango, foglie secche, acqua, tubi ravvicinati, gommapiuma, piumini.

Il bambino si dovrà muovere a piedi scalzi e con tutto il corpo abbastanza libero da indumenti.

Fotografare le impronte e registrare le tracce sonore.

 Il gioco della macchia

Per rivivere il processo corporeamente si può iniziare in piedi con un’estensione totale del corpo verso l’alto nell’ispirazione e cadere con un’espirazione sonora come una “macchia” al suolo.

Per favorire il confronto socializzante con l’altro, si possono dividere i bambini in coppie: uno soffia e l’altro assume la forma in relazione.

Per una comunicazione totale, si possono invitare i bambini a formare dei piccoli gruppi. Ogni bambino del gruppo lascia cadere sul foglio una macchia di inchiostro tempera diluita (scelta del colore). Si invitano i bambini a soffiare con una cannuccia, determinando delle ramificazioni.

Dopo che i bambini hanno preso consapevolezza, attraverso il gioco del percorso, della corrispondenza traccia grafica/sonora e azione di una storia, si può raccontare la medesima con il gioco della macchia.

 ESEMPIO DI STORIA INVENTATA

 Alcuni bambini decidono di fare una gita in treno fuori città.

Quando arrivano in campagna comincia a piovere ... sempre più forte, così i bambini corrono verso un castello per ripararsi.

Ma nel castello c’è un gigante cattivo che li vuole mangiare.

I bambini terrorizzati scappano correndo verso il bosco, ma il gigante li insegue con passi enormi. Mentre il gigante sta per prenderli arrivano dei soldati a cavallo che sparano al gigante con una mitragliatrice.

Il gigante cade a terra e i bambini salvi mandano un sospiro di sollievo.

 Il ritmo:

 Contrazione  ed estensione nella respirazione

Tramite gli esercizi di respirazione si può prendere consapevolezza della contrazione ed estensione che determinano lo scambio ritmico fra spazio interno ed esterno.

 Esercizi:

 Portare le braccia in alto inspirando estendendo al massimo tutto il corpo per poi ricadere con due oscillazioni sulle ginocchia, espirando sonoramente con un “haa....” liberatorio.

 Sperimentare l’espirazione a scatti ritmici sonori “ah... ah... ah...” constatando come, bloccando le spalle, si blocchi l’aria per la relazione fra flusso respiratorio e tensione muscolare.

 Immaginare di essere inseguiti, di nascondersi in tensione per poi rilassarsi a pericolo scomparso.

 Immaginare di voler prendere faticosamente una cosa che sfugge: una farfalla, un foglio, ecc.

 Rilassarsi dopo una corsa, addormentarsi.

 Fare esercizi di controllo sulla respirazione pettorale ed addominale poggiando oggetti sul petto o sulla pancia stando sdraiati supinamente. Alzarsi lentamente da terra come un “crescendo” per poi afflosciarsi come un palloncino. Nell’espirazione far volare carte leggere, piume, gomma, ecc.

 Distesi sulla schiena inarcare il corpo per poi rilassarlo sentendo tutti i punti di appoggio.

 Unendosi seduti in cerchio, schiena a schiena al centro dello spazio, alzare le braccia nell’inspirazione, alzando le teste, per poi curvarsi in avanti nell’espirazione, creando un’attinia che si apre e si chiude.

 L’affettività del suono

Esperienza ritmica attraverso gli strumenti musicali.

 Giochi

 L’insegnante invita gli alunni a provare a rotazione gli strumenti a disposizione per educare l’orecchio all’ascolto dei suoni prodotti dai tamburelli, i piatti piccoli, i legnetti, un nastro a sonagli, un triangolo, i cembali, i metallofoni, una cetra.

La musica come ascolto-produzione di ritmo musicale.

Si dividono gli alunni e gli strumenti in due gruppi. I bambini suonano alternativamente; ogni successione diventa una risposta al ritmo precedente; l’insegnante cura la sincronia.

 La nascita

Il rivissuto psicomotorio della nascita è accompagnato dalla registrazione dei battiti cardiaci fetali.

 Prima della nascita:

distesi sotto un telo bianco o rannicchiati dentro un sacco, ripiegarsi in posizione fetale;distesi orientare il proprio corpo in avanti sperimentando tutte le direzioni dall’orizzontale al verticale.

supini immaginare di sollevare un grande peso e muoversi sentendo di portarlo sulle spalle oppenendo la tensione della colonna vertebrale che si incurva fino a sentirlo scivolare sulla testa, lungo la schiena.

 La nascita:

il corpo cerca di uscire accompagnato da suoni vocalici;

liberarsi infine dall’involucro con un grido per rotolarsi nello spazio.

 La crescita

Dopo la nascita liberare il corpo dal peso della gravità.

 Esercizi:

 distesi supini ad occhi chiusi;

posizione a virgola, gambe e braccia si articolano come tentacoli;

allungarsi tutto in una direzione come per prendere qualcosa;

rotolarsi verso qualcosa, qualcuno;

passaggio dalla posizione supina all’opposizione del dorso alla gravità;

posizione bocconi;

sforzo di sollevamento come per sfilarsi dalla testa un pesante vestito di pietra;

raggiungere la posizione eretta, cominciare a percorrere per autocontatto (vibrando la punta delle dita) il proprio corpo ad occhi chiusi;

organizzare per tentativi lo spostamento del peso del corpo: tutto su una gamba, indietro, di lato, il raggiungimento della staticità è accompagnato da un grido di trionfo;

sfida alla gravità: sul tappeto si può anche perdere l’equilibrio, cadere all’indietro, rotolare;

seduti in cerchio ciascuno plasma con la creta o il das il proprio corpo in movimento;

gioco del modello e dello scultore.

 

 

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