Premessa
IN PRINCIPIO ERANO GLI
UCCELLI,...POI... IL CAOS!
( Molto liberamente
tratto dal testo di Aristofane -Atene 445-385 ca. a.C.)
Narratore (1) Dopo
la guerra nel Peloponneso, Atene ha raggiunto la pace tanto desiderata, ma nella città
non vi sono né serenità né benessere. Disgustati da ciò, due ateniesi, Pistetero ed
Elvepide, decidono di lasciare la loro città per cercarne un'altra, dove la vita sia
migliore e più giusta. Con l'aiuto degli uccelli essi riusciranno a costruire una nuova
città sospesa tra le nuvole, Nubicuculia dove tutto sarà permesso e non ci sarà più
limite ai loro desideri e dove riusciranno a sostituirsi agli dei nel governo del mondo.
Aristofane:
Eh?!, che c'è, che succede? Chi, ..chi mi ha chiamato? Ehi, la mia commedia! Perr...
guarda.. guarda.. dopo 2500 anni c'è ancora chi si ricorda di me! Voglio proprio godermi
lo spettacolo!
Atto primo
Scena prima
Un bosco, due giovani
accompagnati dai rispettivi uccelli, vagano guardandosi intorno.
Narratore (2) In
un luogo deserto e selvaggio, dell'antica Grecia, arrivano Evelpide e Pistetero, due
giovani abitanti di Atene. Evelpide accompagnato da un gracchio e Pistetero da una
cornacchia. Sembrano essersi persi.
Evelpide: (chiedendo
consiglio al gracchio): Che dici? Devo andare avanti?
Gracchio: Gr, gr,
gr... lì, verso quell'albero.
Pistetero: (alla
cornacchia): Maledizione! Non capisco cosa dici!
Cornacchia: Cra,
cra, dico che bisogna tornare indietro!.
Evelpide: Ma
perché da qui, sapresti ritrovare la strada di casa?
Pistetero: Da qui,
non ci riuscirebbe nessuno. Povero me che do retta a una cornacchia!
Evelpide: (sbuffando):Allora
io, che do retta a un gracchio? Dopo tanti preparativi per andare a cercare il paese della
felicità non riusciamo a trovarne la via! Assurdo!
Gracchio: Gr,
Gr...Ma. perché siete andati via dalla vostra città?
Evelpide: Il fatto
è... che lì si litiga troppo, proprio non ci si può più stare . ... Ora stiamo andando
a trovare l'upupa, l'uccello che una volta è stato uomo, per sapere se, per caso, durante
uno dei suoi voli abbia scoperto una città ideale dove vivere..
Gianfilippo-
Pistetero: Beh....non è solo ad Atene che non ci si più stare... io...... non ce la
faccio più nemmeno a stare qui.... in questo posto,.. in questa scuola, a fare questa
commedia...... (mette la musica)
Valentina- Elvepide:
Ehi, ma che stai a dì, piantala de fa il matto come al solito! E spegni quella musica!
Gianfilippo: (abbassando
la musica) Però è vero, questa recita è una palla, è noiosa, io poi neanche volevo
farlo Pistetero...con tutte quelle battute da studiare! Ma quella (indicando la prof.)
s'era fissata!... Non bastano i compiti che già ci danno di solito!
Andrea- gracchio
Eppoi a noi,.... della storia dei Greci, ... ma che ce frega!!!..
Daria -cornacchia
E perché? Che a me m'andava de fa la cornacchia? Perché poi proprio io?... Sentite, ho
una proposta: perché non ci andiamo lo stesso dall'upupa e ci facciamo indicare un posto
ideale dove vivere? Magari esiste per davvero! Pensate, un posto senza scuola, senza
obblighi , senza doveri...
Si avvicina esitante
Luigi e si unisce a loro
Luigi: Posso venire
anch'io con voi?
Daria: Tu?!...
Luigi : Voglio
venire anch'io ...
Daria :
Dai...sbrigati...andiamo..
Aristofane:
Ma.. che sta succedendo?.. Fermateli... la mia commedia...!
Valentina : (Guardandosi
intorno) Ormai dovremmo esserci dalle parti dell'upupa, chiamiamola, vediamo che ci
consiglia!
Tutti insieme:
Upupaaaaaaa! Upupaaaaaaaaaa! Esci fuoriiii!
Atto primo
Scena seconda
Esce l'upupa.
Upupa: Chi mi cerca?
Chi siete?
Valentina: Noi?
Ehm!... Noi siamo...saremmo... insomma della IB,.... siamo venuti qui perché vogliamo
parlare con te...
Upupa: E
perché?.... Che volete da me?!
Valentina:
Intanto, un tempo eri umano come noi., poi sei diventato uccello e perciò dovresti
conoscere un sacco di cose. Siamo venuti da te, per sapere se per caso esiste un posto
dove rifugiarci, sognare e vivere felici, dal momento che da noi, proprio non ci si pur
più stare.!
Daria: Ce ne
vogliamo andare, come si dice, prendere il volo! E' una pizza da noi! Esistono solo
obblighi, doveri e ordini da eseguire! Gli adulti sanno usare solo i verbi all'imperativo
nei nostri confronti!
Luigi: E
io.... non vorrei essere più costretto... a fare ad ogni costo quello che non mi va!
Gianfilippo
Vogliamo stare da soli,... vogliamo essere liberi di scegliere la nostra vita, ... anche
di sbagliare, se necessario...Ma perché dobbiamo sempre rovinarci la vita con il senso
del dovere?
Andrea:
E poi ti vengono a dire CARPE DIEM, ma lo sanno almeno che significa? Vuol dire che non
devi sprecare neppure un istante della tua vita. Vuol dire che ogni attimo deve essere
vissuto intensamente. E invece: sveglia alle 7, poi la scuola, e le espressioni e i Greci,
e gli Egiziani, e l'orogenesi, e la morfogenesi, che badate non sono parolacce...per non
dire poi del casino dei congiuntivi!!! Noo Basta, che p...pizza!
Upupa:
Beh, qui da noi è un po' diverso, non è come da voi che avete tanti obblighi. Noi non
abbiamo le vostre preoccupazioni, non abbiamo neanche bisogno di soldi, per ottenere
quello che vogliamo, basta desiderarlo, volerlo intensamente... chiudere gli occhi .. e ..
ogni desiderio diventa realtà`! Senza considerare poi, che la scuola non sappiamo neanche
cosa sia!
Luigi:
Però.... Che bella vita!
Andrea:
Allora ascolta, a noi non ci va più di tornare in dietro, ormai abbiamo deciso. Non è
che potremmo venire a vivere lì con voi? O se no, aiutateci a fondare una città come la
vostra in mezzo alle nuvole!
Upupa:
Devo sentire se anche gli altri uccelli sono d'accordo, sapete gli esseri umani ci sono
sempre stati nemici, con la loro fissazione della caccia non h che ci ispirino molta
fiducia!
Tutti: E
dai, su chiamali!!
Upupa:
(da dentro la macchia): Popoi popoi; ir, ir, venite qui compagni alati, venite numerosi.
Ci sono delle novità!! Tir tir tir... triotr, triotr, totobrix. Torototix, chiccobau,
chiccobau, totrotolilix.!!!
Valentina: Eccoli
che arrivano, guarda quanti, sembra una nuvola! non si riesce neanche più a vederli con
tutto questo sbattere di ali.
Atto primo
Scena terza
Entrano dei ragazzi
vestiti da uccelli. Base musicale che riproduce il loro verso
Nibbio:
Chi, chi chi chi ha chiamato, do do do do dove sta?
Upupa:
Sono io, voglio dirvi una cosa che interessa tutti. Sono arrivati dei ragazzi qui me.
Allodola:
Umani? Ma che sei scemo?
Upupa:
Non abbiate paura!
Fagiano:
Ti rendi conto di quello che hai fatto? (Rivolgendosi ai compagni) L'upupa ci ha
teso una trappola, ci vuole consegnare al nemico! Ma noi ora li sbraneremo!
Nibbio:
Questi vogliono acchiapparci con le tagliole, spezzarci le ali, mangiare.(Rivolto
all'upupa) Ma non lo sai che gli umani sono spietati con gli animali! Attacchiamoli,
tiriamogli fuori le budella, strappiamogli gli occhi!
Tutti gli uccelli:
addosso, addosso, all'assalto, attacchiamo il nemico! circondiamoli! spenniamoli e
becchiamoli! Tiriamo, strappiamo e colpiamo!!
Upupa:
Ma che siete matti?! Fateli parlare prima! Ascoltateli!
Aristofane:
Però, com'è vivace questa storia! (verso il pubblico) fate silenzio che non
sento!
Upupa:
Lo so che gli uomini ci sono sempre stati nemici, è vero, ma loro sono diversi, hanno
buone intenzioni, ascoltiamoli!
Gabbiano:
Come fanno gli umani che hanno sempre ucciso gli uccelli ad avere buone intenzioni ?
Eh?... Comunque sentiamo!
Germano reale:
Chi siete, da dove venite?
Upupa (a
Valentina): Ehi, voi dite loro per quale ragione li ho fatti venire qui!
Valentina:
Si, si... lo facciamo, ma a un patto,... buoni... buoni.....non aggrediteci.....
Gli uccelli
(tutti insieme): D'accordo
Allodola:
Noi non ci fidiamo di voi proprio perché siete umani, ma vi diamo la possibilità` di
parlare......Per quale motivo siete qui?
Gianfilippo
Ecco... dunque... Noi eravamo dei personaggi di una commedia... piuttosto... come dire...
soporifera...barbosa...insomma
...di una noia mortale!...
Aristofane:
Beh,.. in effetti...Ai miei tempi però era divertente...
Gianfilippo
...poi abbiamo voluto fare di testa nostra...e... ora siamo nei guai...
Daria Cerchiamo un
posto che sia un rifugio, e anche un mondo ideale, perfetto, come quelli che esistono solo
nella fantasia, senza leggi né regole,... giusto per noi! Visto che sulla terra non c'è
niente del genere, vogliamo chiedervi se ci aiutate a costruirne uno tra le nuvole.
Valentina: Voi una
volta eravate dei re, tutti vi onoravano e vi rispettavano, ora invece gli uomini o vi
uccidono per mangiarvi, o vi usano per fare esperimenti come cavie. Se voi aiuterete noi a
costruire il posto che abbiamo detto, noi aiuteremo voi a difendervi dagli umani
predatori.
Germano reale Io credo
che ci possiamo fidare di voi, diteci che dobbiamo fare!
Andrea Io dico che
dobbiamo comincià subito a costruire la città, avemo perso pure troppo tempo in
chiacchiere.
Upupa:
Ma non ci avete ancora detto come vi chiamate!
Andrea:
mi chiamo Andrea, lei è Daria, lui Giambi, lei Valentina e lui è Luigi. Mo,... potemo
'nnà a costruì sta città? O no?...Andiamo?
Upupa:
Andiamo,... andiamo pure.
Daria: Aspetta un
momento... come faremo a venire con voi se non abbiamo le ali?
Upupa:
E' facile, c'è una piccola radice, se la masticherete vi farà spuntare subito le ali,
andiamo a prenderla!
Escono tutti. Si
chiude il sipario. Si cambiano i fondali, si tolgono gli alberi e si mettono delle grandi
nuvole. Esce a parlare con il pubblico uno degli uccelli
Fringuello:
(rivolto al pubblico) Cari spettatori se qualcuno vuole passare il resto della
vita felicemente, venga da noi. Niente h più bello e più dolce che mettere le ali.
Torotix, totix, chiccobau, chiccobau...
Atto primo
Scena quarta
Rientrano i ragazzi
con le ali sul dorso. Valentina ride.
Gianfilippo:
Ma che te ridi, te sei guardata tu?
Valentinal: (ridendo)...
lo sai chi sembri? un merlo spennacchiato! Ah...ah...!!!
Gianfilippo:
E tu a una cornacchia dipinta!
Anche gli altri
ridono
Andrea:
Guardate, volo.. è fichissimo!!
Gli altri:
Si è bellissimo!
Corrono avanti e
indietro agitando le ali come se volassero
Daria Fermiamoci
qui, guardate che belle nuvole! Qui non ci troveranno mai!
Luigi:
Avete già pensato al nome per la città?
Valentina: "
Nubicuculia",.... no vero?!...
Gli altri:
Nooo!
Valentina: Allora
che ne dite di ..."Isola che non c'è"?...
Gli altri:
Noooo!.
Valentina:
"Utopia"?.... Sentite questo:" La città` del sole"?...Bello, no?!
Aristofane E dai, si ... lasciate almeno che si chiami Nubicuculia! Mi sembrava
così bello questo nome!
Gianfilippo:
Noo,.. uffa.. sti nomi!!, chissà` perché mi fanno pensare alla scuola. Che ne dite
invece di ... Cubilandia?
Valentina:
Cubilandia?!! ... E.. perché?!... Ma che significa?
Gianfilippo:
Uffa!.. Niente..! Ma perché deve significa` per forza qualche cosa?.. Mi piace... suona
bene! Non volevamo sganciarci dalle regole? Volevamo essere liberi, no? Quindi anche
liberi di scegliere un nome che non significa niente, o no?!
Daria: Ma si.. ha
ragione! Che ce ne importa del significato! Cubilandia.... Va bene, no?! E poi... h
carino! Mi fa venire in mente dei quadri stranissimi molto belli che ho visto tanto tempo
fa....
Tutti gli altri:
Si...si... Viva Cubilandia!
Aristofane: Povero me!
Si chiude il sipario
Atto secondo
Narratore:
Tutti, uccelli compresi , si danno un gran da fare, e in poco tempo Cubilandia è
terminata. In questa città tutto è di tutti, non esiste il denaro, non si lavora e
soprattutto niente scuola! Tutto il tempo viene dedicato al divertimento: cinema, sport,
un pizzico di letteratura, molta poesia e soprattutto tanta, tanta, tanta musica!
Si riapre il sipario:
siamo nella nuova città, si vedono i ragazzi e gli uccelli che ballano (
musica:"Boom boom, boom, boom" dei Vengaboys, improvvisano un balletto che dura
tutto il brano). Alla fine della musica gli uccelli si allontanano, mentre i ragazzi
continuano a far finta di ballare senza musica
Narratore:
Presto si spande la voce che questa nuova città è meglio di 10 Eurodisney messe insieme,
e così cominciano ad arrivare delle persone che in qualche modo vorrebbero guadagnare
dalla nuova città. Arriva un poeta...
Poeta (entra
cantando): Cantami, o Musa, la città beata di Cubilandia negli inni tuoi...
Daria: E questo
chi è, da dove salta fuori? Ma chi l'ha chiamato?! Non facciamo in tempo a fondare una
città che già cominciano ad arrivare tutti quelli che vogliono sistemarsi qua.
Poeta:
Io canto dolci canzoni. Ho composto molti bei canti per Cubilandia!.
Valentina: Hai
fatto questo?! e quando, se l'abbiamo appena costruita?!
Poeta:
Oh, da tanto tempo! La voce delle Muse è veloce. Concedimi un dono per la mia poesia!
Gianfilippo:
Ecco perché sei venuto.. . Se non te ne vai subito... te lo do io il dono... sulla
schiena...Sciò (lo prende a calci) vattene!
Poeta:
Me ne vado, ma un dono potevate pure darmelo, che vi costa! Tanto non lo pagate! ( E
se ne va)
Daria: Accidenti,
che casino! Non me lo sarei aspettato che si venisse a sapere di Cubilandia così presto!.
E questo chi è adesso (indicando un tipo dall'aspetto poco affidabile che si sta
avvicinando)
Andrea:
E tu chi sei?
Spacciatore:
Sono un venditore di paradisi artificiali...
Luigi:
Che vendi tu?
Spacciatore:
Vendo la gioia, il sublime, l'estasi, il celestiale, il divino,... il sogno...!!!!
Valentina: Ma....
non si possono mica comprare queste cose! E' impossibile!!
Spacciatore:
Da oggi invece è possibile! Basta una piccola puntura ogni tanto, non costa molto, e...il
Paradiso è assicurato....vi farò un prezzo speciale!
Andrea:
Aoh!, ..ma questo ce vo vende la droga!!!
Daria: Buongiorno
eh! S'è svegliato! Ah, perché non l'avevi capito?!
Valentina: Non ci
servono i tuoi paradisi artificiali, capito? Ce l'abbiamo già il nostro,... eccolo, la
nostra città...siamo noi, .. siamo vivi,..e.... veri...!
Alcuni uccelli si
avvicinano urlando
Uccelli:
Uccidiamolo, spenniamolo, ..a morte il boia.. assassino!!!
Spacciatore:
Aiuto...aiuto...! Io lo facevo per voi!
Gianfilippo:
Criminale, mostro,... tu lo facevi per te! Vattene! Non farti più vedere! Altro che
Paradiso, l'inferno ci volevi vendere! Boia! ..Vattene!...Fuori!....
Lo spacciatore si
allontana inseguito dagli uccelli. I ragazzi rimettono la musica e ricominciano a ballare.
Poi si accorgono che sta arrivando di nuovo qualcuno. Abbassano la musica.
Andrea:
Ancora! Ma arriva sempre qualcuno!.... Chi sei tu?
Venditore di
leggi: Sono un venditore di leggi, ogni nuova città ha bisogno di leggi...
Gianfilippo:
A noi non ci servono le leggi,... capito! Vai a venderle da un'altra parte. Uffa! Ma
proprio non si riesce a stare in pace nemmeno qui! (lo picchia e il venditore di leggi
scappa).
In quel momento
arriva di corsa Francesca
Valentina (rientrando):
Che succede? sta arrivando qualcuno di corsa, ma è Francesca... corre verso di noi!.
Francesca:
(entrando) Ehi, ascoltate, ascoltate! E' successa una cosa che non ci
aspettavamo! E' arrivato un dio da parte di Zeus, d'altra parte qui siamo in mezzo alle
nuvole! Insomma h passato senza che ce ne accorgessimo! Ecco, guardate, sta venendo qui!
Entra Iride volando.
Luigi:
Ehi, chi sei?... Dove vai?... Da dove vieni?
Iride
:Mi chiamano Iride veloce e vengo dall'Olimpo, da parte degli dei
Gianfilippo:
Accidenti, gli dei! (rivolto agli altri) a questo non avevamo pensato! Beh, in
fondo che fastidio diamo! Sentiamo che vuole..... Quanto è antipatica! Ma da dove sei
entrata, chi ti ha fatto entrare?
Iride:
Non lo so!.
Daria: La
sentite,... fa pure finta di niente?!
Iride:
Ma che state dicendo, non ho bisogno del permesso di nessuno, io per entrare!
Valentina: E così
osi girare come se niente fosse!
Iride:
Gli dei sono ovunque, non ve lo ricordate più?
Gianfilippo:
No! qui però non ci sono di sicuro. Lo sai che se gli uccelli ti avessero preso ti
avrebbero ucciso?
Iride (superba):
Ma se sono immortale!
Gianfilippo:
Saresti morta lo stesso! Ma perché sei venuta qui? Che vuoi?
Iride:
Vengo da parte di Zeus a dirvi che qui non ci potete stare. Il cielo appartiene a noi dei!
Gianfilippo:
E voi sareste dei? Ah.. Ah... Guarda, è meglio se te ne vai!...
Iride (seccata)
Tu sei proprio matto! Lo sapete che state rischiando grosso?! Attenti a non provocare la
collera degli dei! Altrimenti... peggio per voi!!!
Gianfilippo:
(ironico e poi minaccioso): Oh poveri noi!.. Vattene, sciò!!...
Iride vola via. I
ragazzi si mostrano preoccupati per questa storia degli dei. Arriva di nuovo Francesca.
Francesca:
Ehi, tutti già sanno di questa nuova città, tutti ne parlano, TV, giornali, stanno anche
facendo un film su di voi! Io sono venuta ad avvertirvi, ho sentito dire che verranno qui
in tanti a chiedervi le ali. Sarà` meglio che vi prepariate a riceverli.
Gianfilippo:(agitato)
Oh, ma non si pur mai stare in pace! Quando arriveranno, ci penserò io a riceverli!! Ma
questa chi è?
Si avvicina una
poetessa
Aspasia:
Volo all'Olimpo con ali leggere. Volo per le vie del canto!... Voglio diventare uccello,
usignolo armonioso!
Daria: Smetti di
cantare e di' quel che hai da dire. Chi sei? Che vuoi da noi?
Aspasia:
So che avete fondato una città bellissima, molto meglio di quella del maestro (indica
Aristofane)
Aristofane Va beh, ..ma che c'entra? Erano altri tempi quelli: se avessi avuto
anch'io i mezzi che ci sono oggi....! Se soltanto avessi avuto un ... come si chiama.. un
computer!...Certo che sono proprio meglio questi tempi moderni!
Aspasia:
Vorrei da voi delle ali per levarmi alta in volo, e tra le nuvole cercare nuove poesie che
vaghino nel vento e tra le nevi!
Gianfilippo:
Ma che è matta questa! Cercare poesie tra le nuvole?
Aspasia:
La nostra arte sta tutta appesa lì, lo splendore della poesia è aria, è battito d'ali.
Statemi a sentire e lo capirete...
Gianfilippo:
Non ci penso proprio! ( Mette la musica a tutto volume per non sentire gridando)
Non voglio sentire poesie, non voglio sentire niente! Possibile che non si riesce a stare
in pace? Uffa!!..
Valentina: Neanche
noi vogliamo sentire, abbiamo la nostra musica, non senti com'è bella? Resta qui e balla
con noi!
Aspasia:
No...no... me ne vado, ma ... ritornerò!! (esce).
Aspasia esce. I
ragazzi si rimettono a ballare. Si fa avanti timidamente Valerijan. Lo notano e
spengono la musica.
Gianfilippo:
E tu, chi sei?
Valerijan è un
bambino kossovaro. Comincia a parlare nella sua lingua. Facce sbigottite degli altri.
Cercano di comunicare con lui che poi prosegue in italiano.
Valerijan:
Mi chiamo Valerijan, vengo dal Kossovo, sapete tutti quello che succede lì. La guerra, le
bombe, i politici parlano di "pulizia etnica", vogliono farci sparire tutti
quanti, è una cosa terribile e anche
alcuni miei altri amici vorrebbero venire
qui.
Daria: Ma si falli venire!..
Gianfilippo:
Qui da noi c'è posto per tutti.....tutti... quelli che ci stanno simpatici è ovvio!
Arrivano alcuni altri
ragazzi rimettono la musica e riprendono a ballare
Poi arriva Sicofante,
il cacciatore di stranieri. Alcuni ragazzi si allontanano. Altri fanno finta di ballare
senza musica.
Sicofante:
E' questa Nubicuculia? Ehi, abbassate quella musica ! Fermatevi!
Daria: E questo chi h?
Sicofante:
Sono Sicofante, il cacciatore di stranieri, ma voi chi siete? Non è Nubicuculia questa?
Dov'è Pistetero?
Luigi:
Qui non c'è nessun Pistetero, ci deve essere un errore. Forse è meglio se vai a cercarlo
da un'altra parte...
Valentina:
No,..no... aspetta, che vuoi da lui?
Sicofante:
Le ali, le ali subito. Devo fare il giro del paese e controllare se ci sono stranieri da
rispedire a casa loro, ho saputo che anche qui da voi c'è uno straniero, dov'è? Fatelo
uscire!
Gianfilippo:
E così sei uno spione! Che schifo! E' vero qui c'è uno straniero, e siccome in questa
città comandiamo noi , ...ci facciamo stare chi ci pare e piace! Guarda... è meglio se
te ne vai!....
Daria: Ma guarda tu, proprio lo spione! Non puoi fare un
altro lavoro?
Sicofante:
E... che potrei fare?!..
Daria: E che ne so!... Ci sono tanti mestieri dignitosi!
perché denunciare quei poveracci!
Sicofante:
Non sono qui per avere consigli, voglio le ali, e lo straniero! E poi a voi, ma chi vi
conosce!
Andrea:
Guarda, guarda,.. abbiamo qui proprio quello che fa per te: queste bellissime ali che
vengono niente di meno che da Corfy ( prende la frusta) Eh,.. che ne dici? Le
vuoi?...Anche gli altri lo picchiano
Sicofante:
Nooo... la frusta.... Aiuto! (esce)
Arriva Prometeo
coperto da un velo.
Prometeo:
Povero me, speriamo che non mi veda Zeus! Dov'è Pistetero?
Valentina:
Eccone un altro che cerca Pistetero! Pistetero non c'è, è uscito. Che vuoi? Chi sei tu?
Ma perché porti quel coso in testa? Che ti nascondi?
Prometeo:
Sono Prometeo, e sono rovinato se Zeus mi vede qui!
Gianfilippo:
Allora vattene, che aspetti!
Valentina:
No, aspetta... fallo parlare.... (rivolta a Prometeo) Che hai da dirci?
Prometeo:
Se volete che vi racconti tutto prendete quest'ombrello e reggetelo alto, in modo che gli
dei non possano vedermi.
Aristofane:
I miei personaggi! Le mie creature! Povero me sono rovinato!!
Prometeo:
Zeus è finito.
Gianfilippo:
Finito? e da quando?
Prometeo:
Da quando avete fondato la vostra città nel cielo, da noi non ci si capisce più niente.
Zeus ha perso il controllo della situazione, nessuno più lo riconosce come capo supremo,
tutti vogliono fare come gli pare, proprio come voi! Sapete che io sono sempre stato dalla
parte degli uomini....
Daria: Tu ci hai portato il fuoco rubandolo agli dei!!..
Si... lo sappiamo....lo sappiamo....
Prometeo:
Per ciò sono venuto ad avvertirvi. Zeus è arrabbiato, vuole scagliare i suoi fulmini
contro di voi. Siete fuggiti dalla terra, ma qui non avrete vita facile!
Gianfilippo:
Non abbiamo paura di lui, abbiamo fatto anche di peggio! E....di meglio, lo dimostra il
fatto che siamo qui!
Valentina:
Si, ma fallo parlare....
Prometeo:
Arriveranno degli ambasciatori per trattare la pace...
Gianfilippo:
E noi li cacciamo via!...
Valentina:
E smettila!... Non lo vedi che ci vuole aiutare?... Prima Iride, poi lui. Se gli dei si
arrabbiano è peggio, no?
Gianfilippo:
Uffa...!
Prometeo:
Dunque, arriveranno degli ambasciatori per trattare la pace, ma voi non accettate se non a
condizione che Zeus vi conceda la sua playstation personale. Sapete è straordinaria. E'
quella che gli da tutto il potere!
Gianfilippo:
E che avrebbe di speciale?
Prometeo:
E'... come direste voi...supermegagalattica!!! Nella vostra città ci farebbe un figurone!
Ma ora scusatemi devo andare. Ridatemi l'ombrello per tornare in dietro, così Zeus
dall'alto non potrà riconoscermi .
Esce Prometeo e
arrivano Poseidone e Ercole. I ragazzi mettono la musica, poi continuano a ballare senza
di essa
Poseidone:
( Guardandosi intorno) Questa, non sembra Nubicuculia, però, accidenti, è molto
meglio. E' bellissima! Senti che musica! Certo che si sta bene qui! (Rivolto a Ercole)?
Ercole, che facciamo?
Ercole:
E che facciamo? Dobbiamo andare a parlare con quelli che hanno fondato questa nuova
città, e che hanno portato un grande scompiglio fra gli dei... Ma questa musica è
bellissima!
I ragazzi stanno
ballando con la musica a tutto volume e non li sentono arrivare
Poseidone:
(gridando) Ehi!... Voi!... Vi salutiamo noi che siamo dei!
( I ragazzi non
sentono e continuano a ballare)
Daria: (riconoscendoli): Oh... già,... gli dei....
Salve! Che c'è?
Poseidone:
Siamo stati mandati da Zeus per trattare la pace.. .noi dalla guerra non ricaviamo nessun
vantaggio.
Valentina:
Ma non siamo stati affatto noi a cominciare la guerra!
Gianfilippo:
E chi ha litigato?! Ma che volete da noi?! Perché non ci lasciate in pace? Ogni tanto ne
arriva uno! Quasi, quasi, stavamo meglio giù! ...E' vero che... Zeus ha una playstation
fichissima?
Ercole:
E' vero... è vero!
Gianfilippo:
Andatela a prendere e faremo tutto, o quasi, quello che vorrete!
Poseidone:
No, non h possibile, la play no!
Daria: Se ce la prendete vi faremo restare qui con noi!
Ercole:
Io ci sto, sono d'accordo. (Rivolto a Poseidone) Hai sentito che bella musica!!
Io penso che staremmo molto meglio con loro che con quelli lassù!
Poseidone:
Vuoi togliere il potere a Zeus tuo padre?
Valentina:
Noi non vogliamo togliere il potere a nessuno. Non vogliamo nessun potere, non ci
interessa comandare. Vogliamo vivere tranquilli, senza essere disturbati da nessuno. O.K?
La play ci serve per giocare e per impedire a Zeus di farci del male!
Ercole:
Dai, restiamo qui con loro!
Poseidone
(a Ercole): Sei proprio scemo, lo vedi che ti fai imbrogliare? Se Zeus morisse
dopo aver ceduto la play a loro , tu resteresti senza niente; invece, se questo non
avvenisse, dopo la morte di Zeus tutto il suo potere passerebbe a te.
Andrea (a
Ercole sottovoce): Non dargli retta! lui sarebbe il primo a portarti via tutto. Non
farti ingannare.! Se vieni con noi, vedrai quanto starai bene!
Luigi:
Dai si, fermatevi con noi!
Ercole:
Io penso che hanno ragione loro. Andiamo a prendere la play....
Gianfilippo:Gianfilippo:
Sbrigatevi, ho come l'impressione che tutto questo non durerà molto, è così bello qui
che sembra... un sogno!! ( Rimette la musica)
Poseidone:
E va bene; se voi siete d'accordo. Però le cose non sono così semplici. Il fatto è..
che dovete capire....dovete considerare.... dovete (si fa buio sulla scena ...e mentre
Poseidone parla si adagiano addormentati sul pavimento)
Poseidone-
Barbara: Dovete alzarvi, è tardi! Daria, Giampy, Andrea, Valentina, Luigi, sono
quasi le 8! Non vi ricordate più, oggi avete la recita, dovete ancora ripassare le parti!
Se non vi sbrigate non farete in tempo!
Gli altri sono
sdraiati in terra, poi si alzano, si guardano increduli, smarriti, disorientati.....poi
Tutti insieme:
Oh noooo! La recita, ma... allora.. non è possibile.... Oh noo!. ( e cadono svenuti.
Si rimette la stessa musica della fondazione di Cubilandia)
Aristofane
(Applaude) Bene! Bravi! Bis! (Rivolto al pubblico) Beh, la mia forse era
un po' fuori moda, ma... vado subito a fare delle modifiche ( Si chiude il sipario).