PREMESSA
ll Progetto unitario integrato (P.U.I.) è un progetto educativo e
didattico formulato in rapporto alla situazione ambientale in cui opera la Scuola Media.
Il progetto è elaborato dal Collegio Docenti e tiene conto della realtà socio-culturale
del territorio, delle esigenze degli allievi e delle famiglie, delle disponibilità e
delle risorse della scuola.
Come ogni progetto comporta, quindi, la formulazione di un piano base che rispetti i
bisogni degli utenti, ma nello stesso tempo sia controllabile e flessibile, ciò significa
che il P.E.I. può essere modificato ogni qualvolta si verificano "in itinere"
nuove situazioni e movimenti.
Quanto è stato elaborato dal Collegio Docenti è in sintonia con la legge istitutiva
della Scuola Media e con le seguenti indicazioni ministeriali: Decreti Delegati del
1974, Legge 517/77 e Programmi ministeriali del 1979.
Infatti ci si propone di far raggiungere a tutti gli alunni gli obiettivi fissati nella
programmazione di classe e disciplinare seguendo percorsi di apprendimento differenziati e
rispettando le caratteristiche dei singoli.
Con il P.E.I. si intende venire incontro sia a quanti vogliono recuperare e consolidare
conoscenze e abilità non ancora soddisfacenti, sia a quanti sono interessati ad
approfondire una preparazione già positiva.
Nellattuare il P.E.I. la scuola Media non intende agire da sola, ma cooperare con le
famiglie, gli Enti Territoriali e le Agenzie educative esistenti nel territorio, per
rispondere ai diversi bisogni formativi, culturali e sociali degli alunni.
SITUAZIONE
SOCIO-AMBIENTALE
Definizione interna bisogni formativi
degli alunni
Castelnuovo di Porto è un paese distante circa 25 Km da Roma, le
cui origini risalgono al periodo medioevale.
Da qualche anno si stanno avvertendo i segnali di una realtà giovanile che sta cambiando
velocemente e non sempre in modo positivo.
Questo cambiamento, oltre che ad una naturale evoluzione della cultura del paese, è
dovuto soprattutto ad una forte immigrazione di famiglie, provenienti in massima parte
dalla città, che hanno popolato sia il centro storico, sia il circostante territorio
comunale attraverso centri residenziali (mediamente di 500 abitanti) per lo più privi di
servizi che hanno creato numerosi problemi e non ultimo lisolamento dei ragazzi
della scuola dellobbligo.
Pertanto, la popolazione del Comune con tali disorganiche modalità è passata dai circa
6.000 abitanti del 1970 agli oltre 13.000 di oggi.
Questa immigrazione, tuttora in atto, ha prodotto un ovvio cambiamento nella realtà
sociale dei residenti, poiché ne ha modificato il modo di vivere e convivere.
In modo particolare ne ha risentito la zona di Ponte Storto ("Le Terrazze") in
quanto nel 1980, in previsione di un grosso centro industriale, fu edificato un elevato
numero di appartamenti, in ampliamento della zona "Bellavista".
Il progetto industriale non fu, però, più eseguito, per cui buona parte delle abitazioni
furono occupate da famiglie, provenienti dalla periferia di Roma, che non si sono mai
integrate con gli abitanti del nucleo storico.
Lo sviluppo urbanistico di questi ultimi anni ha apportato, quindi, rapidi cambiamenti
nellambiente, che hanno fatto emergere nuove problematiche ed una più approfondita
domanda di formazione dei ragazzi.
Ciò è particolarmente vero per gli alunni, che provengono da "Le Terrazze" e
rivelano difficoltà nellapproccio col mondo della scuola, sia negli aspetti
comportamentali, che riflettono a volte il demotivato retroterra familiare, sia in quelli
cognitivi, a causa di una deprivazione constatabile con maggiore evidenza nellarea
linguistica.
La maggior parte dei ragazzi che frequentano la scuola riceve stimoli culturali da
famiglie appartenenti per lo più al ceto medio-borghese.
Dallanalisi degli ultimi anni scolastici quasi tutti gli alunni continuano gli studi
nelle scuole medie superiori.
Su questa base il Collegio Docenti formula una concreta proposta educativa, che i singoli
Consigli di Classe adatteranno alle diverse realtà, tenendo, però, sempre presente che
gli obiettivi educativi non possono essere raggiunti in contrasto con le finalità della
Scuola Media, che è formativa, poiché si preoccupa di offrire il numero più ampio
possibile di occasioni per lo sviluppo della personalità in tutte le direzioni (etiche,
sociali, creative, operative, ecc.).
La Scuola Media "colloca nel mondo" ed aiuta ad acquisire unimmagine più
chiara della realtà sociale e culturale che circonda lallievo.
La Scuola Media è orientativa, aiuta gli alunni a prendere coscienza di sé, a
conquistare la propria identità al fine di operare scelte consapevoli e realistiche.
La Scuola media si riconosce allinterno di un processo di istruzione obbligatoria e
persegue il raggiungimento di una preparazione culturale di base che, non solo fornisce il
presupposto per un ulteriore impegno scolastico, ma è la base delleducazione
permanente.
La Scuola Media statale "Guido Pitocco" nellanno scolastico 1998/1999 è
così composta:
Alunni n. 184
Classi n. 6 tempo normale
Classi n. 3 tempo prolungato (corso B)
Docenti n. 27, di cui n. 3 di sostegno e n.1 utilizzato sul progetto "Conosciamo
il nostro ambiente"
Personale n. 8 , di cui n.1 Segretari, n. 2 Applicato, n. 5 Collaboratori
Corsi A B C
RAPPORTI
SCUOLA-FAMIGLIA, ENTI LOCALI ED ALTRE AGENZIE
EDUCATIVE
La scuola accoglie i genitori, che sono sempre ben accetti, in quanto ritiene la loro
collaborazione necessaria per perseguire le finalità educative.
La Scuola, inoltre, ritiene opportuno, viste le difficoltà di socializzazione relative
alla struttura urbanistica del territorio, già precedentemente elencate, valutare ed
accogliere proposte provenienti da altre agenzie educative (gruppi sportivi, pro-loco,
banda musicale, ecc.) al fine di integrare le attività didattiche con supporti esterni
che permettano ai ragazzi di incontrarsi e superare le difficoltà relazionali precitate.
Un continuo e costante rapporto di collaborazione per la formazione degli alunni come
cittadini è tenuto con il Comune, al quale si chiederà maggior attenzione per gli
edifici poco consoni alle normative scolastiche vigenti, in quanto mancano di adeguati
spazi necessari alle attività per sviluppare le abilità e le conoscenze degli alunni.
LAmministrazione Comunale, inoltre, negli scorsi anni scolastici, per ovviare in
parte alla situazione socio-ambientale della località Ponte Storto, ha organizzato un
Centro ricreativo permanente per gli adolescenti di tale frazione.
La scuola ha dato la sua disponibilità a collaborare, se richiesta, per ciò che riguarda
lorganizzazione educativo-didattica.
LA.S.L., per quanto le consente la carenza di personale, è disponibile nella scuola
con un equipe medico-psicologica con la quale si sono programmati degli interventi
periodici, riguardanti le problematiche adolescienziali e di educazione sanitaria
preventiva per alcune malattie infettive.
Uno psicologo segue con interventi programmati il G.L.H. distituto ed operativo per
ragazzi portatori di handicap.
RISORSE DELLA SCUOLA
La Scuola Media è situata in un edificio costruito per una cooperativa, riadattato a
scuola, che presenta gravi carenze funzionali: le aule sono poco spaziose,ma il comune ci
ha concesso da questanno lattigua ala dellex scuola materna, per cui si
organizzeranno laboratori e aule speciali.
La scuola, comunque, è dotata di unaula adattata a biblioteca, alla quale possono
accedere in orario scolastico gli alunni, e di una piccola aula adibita a laboratorio
informatico, che allo stato attuale è fornito di n.4 computer (n.1 P.C. 133 e n.3 486) e
n.2 stampanti (n.1 a getto dinchiostro a colori e bianco e nero, n.1 ad aghi bianco
e nero).
La palestra è situata nel piano sottostante ledificio scolastico, è poco spaziosa
ed inadeguata alle manifestazioni sportive, per le quali è disponibile il Campo sportivo
comunale e la struttura "Il Pallone" in via Montefiore.
FINALITÀ EDUCATIVE
Obiettivi e Metodologia
Lazione educativa del Collegio dei docenti, visti i
bisogni, le aspettative, le richieste degli insegnanti e dellutenza, verte
soprattutto nel raggiungimento delle seguenti finalità:
1. Rispetto di sé, degli altri e dellambiente
2. Accettazione degli altri
3. Presa di coscienza delle regole della vita comunitaria
4. Autonomia personale
5. Sviluppo delle capacità di scelta
6. Sviluppo dellauto-orientamento
Obiettivi
educativi e didattici dIstituto
Gli obiettivi, fatti propri da tutti gli insegnanti che li hanno riportati nella
programmazione di classe e nei piani di lavoro delle singole discipline, discendono dalle
finalità educative e danno significato a tutte le iniziative didattiche proposte dalla
scuola.
Obiettivi educativi
1. Educare al senso di responsabilità e dellautocontrollo
2. Educare alla conoscenza di se stessi, prendendo coscienza delle proprie capacità,
anche ai fini dellorientamento
3. Educare al rispetto dellambiente
4. Educare al rispetto degli altri
Obiettivi
didattici
1. Acquisire un metodo di studio
2. Saper ascoltare, parlare, leggere e scrivere
3. Saper osservare, analizzare, sintetizzare
4. Sviluppare le capacità critiche
5. Acquisire capacità espressive nelle diverse forme della comunicazione
Metodologia
1. Organizzare le attività in U.D. (unità didattiche), anche di tipo
interdisciplinare
2. Privilegiare i percorsi di apprendimento dal semplice al complesso,dal concreto
allastratto
3. Offrire occasioni di dialogo e di discussione
4. Potenziamento del lavoro di gruppo per garantire maggiore socializzazione
5. Integrare la lezione verbale con luso di audiovisivi
6. Integrare alcune lezioni di tipo interdisciplinare con apporti di agenzie esterne
7. Offrire a tutti gli alunni stimoli di potenziamento
DIDATTICA E PROGETTI
La scuola media ha deliberato per lanno scolastico in corso la sperimentazione
dellautonomia didattica e organizzativa (Legge 440/97) con il
PROGETTO
ORIENTAMENTO-AMBIENTE
1. Premessa
La riforma dei cicli, proposta dal ministro
Prof.Luigi Berlinguer, l'autonomia didattica, amministrativa e finanziaria già in vigore,
potrebbero produrre nel mondo "scuola" cambiamenti profondi e rivoluzionari, se
fossero sorretti da volontà politica certa e tesa alla realizzazione di un progetto
educativo unitario e continuo, che accompagna il bambino dalla scuola materna fino alla
conclusione dell'obbligo scolastico, creando per lui un ambiente "sano" in cui
vivere le proprie esperienze ed una molteplicità di opportunità in grado di favorire le
sue scelte.
Certo non ci si può nascondere il rischio che tutto venga mistificato e che le iniziative
all'insegna del "tutto ciò che non è vietato espressamente, si può fare"
producano innovazioni di facciata, invece di essere legate ad una professionalità più
elevata e ad un nuovo modo di fare scuola in cui veramente l'alunno sia soggetto e centro
dell'azione educativa.
Pericolose appaiono in tal senso sia la mancanza di volontà nell'affrontare il problema
dell'aggiornamento degli operatori scolastici (docenti e non docenti), risoltosi fino ad
ora in corsi, nella maggior parte dei casi, inutili e scarsamente qualificati, buoni
esclusivamente per l'accumulo di punteggio per il passaggio da un gradone all'altro, sia
la mancanza di linee direttive chiare e precise da parte del Ministero che impediscano la
"svalutazione" della Riforma e dell'autonomia, ricreando in maniera camuffata,
neanche poi tanto, una scuola di classe, in cui coloro che già sono socialmente,
economicamente e culturalmente avvantaggiati continueranno e forse potranno anche
incrementare i loro vantaggi.
A non essere pessimisti, comunque, Riforma e autonomia costituiscono per gli insegnanti
un'opportunità impensabile fino a non molto tempo fa, che permette di riappropriarsi
della propria dignità umana e professionale, costretta spesso in ruoli impiegatizi.
Fare un progetto scuola vuol dire, quindi, creare un ambiente in cui tutti i ragazzi
abbiano la possibilità di realizzarsi, di conoscere le loro possibilità, di stabilire
rapporti umani gratificanti, di fare delle scelte od essere preparati a farle.
Al progetto è necessario l'apporto di tutte le componenti della scuola stessa:
1. Tutte le classi, sia
quelle a Tempo prolungato, sia quelle a tempo normale
2. Gli operatori scolastici
(docenti e non docenti)I genitori
3. Le componenti
"esterne" alla scuola : università, istituti, ecc.
4. Servizi territoriali,
esperti e specialisti, ecc.
Creare un progetto-scuola, vuole essere un invito a pensare di poter cogliere una
occasione di libertà, a costruire una realtà ricca di spunti formativi per la
personalità dei ragazzi, troppo spesso oggetto, nellattuale società, di messaggi
tendenti alla omologazione di idee, di comportamenti e costumi e nello stesso tempo una
possibilità di ricerca, costantemente aperta in diverse direzioni, per quanti abbiano
interesse e desiderio di collaborare.
Il progetto vede nella valorizzazione delle risorse umane presenti nella realtà
scolastica, gli elementi fondamentali perché il ragazzo possa essere protagonista
assoluto del processo evolutivo, soggetto creativo in una società fatta di diversi, in
cui i principi di libertà e democrazia siano non più motivo di dibattito, ma condizione
irrinunciabile e sostanziale per la vita delluomo e in cui le differenze possano
promuovere conoscenza, ricerca ed arricchimento.
Per garantire lunitarietà di questo progetto è necessaria la condivisione, da
parte del gruppo di operatori scolastici, di teorie riguardanti lessere umano e il
ruolo fondamentale della scuola nello sviluppo dell'adolescente.
A tal fine, si ritiene indispensabile potenziare le possibilità di confronto fra gli
operatori coinvolti nel progetto, legati tra loro dallintenzione di attuare un
progetto e non solo dallappartenenza istituzionale ad un istituto
scolastico.
La proposta, inoltre, di un impegno a costruire una realtà scolastica nuova è rivolta
non solo agli organismi da sempre preposti al funzionamento della scuola quali il M.P.I.
ed il Provveditorato agli Studi, ma anche, e soprattutto, agli Enti Locali, che pur
essendo più vicini alla realtà territoriale hanno avuto, fino ad oggi, un ruolo soltanto
di supporto alle attività scolastiche, e agli istituti di ricerca universitari affinché
si possa promuovere e fare ricerca in situazioni concrete; si vorrebbe, insomma, attuare
una fattiva collaborazione, strettamente connessa tra le diverse istituzioni.
Progetto Orientamento. Perché? Negli anni della media i ragazzi vivono un periodo
(adolescenza) di continui cambiamenti sia fisici che psicologici ed è quindi maggiormente
avvertita la necessità di conoscersi, di sapere "chi sei".
Orientamento, allora, come:
1. Conoscenza di sé
stessi
2. Conoscenza degli altri
3. Conoscenza del mondo, in
particolare quello del lavoro
La scuola deve costituirsi,quindi, come orientamento e punto di riferimento preciso
del territorio in cui opera, soprattutto in considerazione della realtà socio-culturale
esistente che ha portato negli ultimi tempi al manifestarsi di un esteso e profondo
disagio tra i giovani, che spesso si ritrovano da soli ad affrontare problemi e situazioni
di estrema drammaticità.
2. Il Progetto
2.a. Caratteristiche generali
Progetto "paretcipativo" attraverso il coinvolgimento di
1. RAGAZZI
2. SPECIALISTI
3. OPERATORI
SCOLASTICI
4. GENITORI
Progetto "aperto" mediante
1. APERTURA VERSO LA REALTA' SOCIO-CULTURALE
DELLA REALTA' LOCALE
2. PARTECIPAZIONE DEI
GENITORI COME OPERATORI INTERNI ALLA SCUOLA
3. SCAMBIO CON ALTRE
ESPERIENZE SCOLASTICHE
Progetto fondato sul Lavoro di gruppo, mediante il quale gli operatori
scolastici individuano
a. METODOLOGIE
b. STRUMENTI
c. TEMPI
2.b. Progetto Unitario
La principale caratteristica di questo progetto consiste nel coinvolgimento di tutta
lorganizzazione della scuola.
Un progetto unitario (che promuova il raggiungimento di obiettivi comuni, sia per quanto
attiene al "comportamento" e alla socializzazione dell'adolescente, sia per la
programmazione delle diverse discipline) consente al ragazzo di:
a. avere continuità di rapporti interpersonali ed affettivi
e di contenuti metodologici e didattici fino al compimento del ciclo primario.
b. confrontarsi non solamente con il "suo" gruppo classe e
quindi con ragazzi a lui omogenei per età e per competenza, ma anche con compagni più
grandi e più piccoli, creando così una situazione più "naturale", più ricca
emotivamente e cognitivamente
c. confrontarsi non solo con i "suoi" insegnanti, ma con tutti
gli operatori interni alla scuola e con quanti partecipano, a vario titolo, alla
realizzazione del progetto;
d. vivere tutti gli "spazi" della scuola inclusi quelli
esterni, in modo che ad ogni esperienza di allargamento dello spazio esterno, possa
corrispondere un ampliamento della realtà interiore.
2.c. Tempo prolungato e
tempo normale Ee
La nostra scuola ha due sezioni (A/C) a tempo normale e,
da quest'anno, una sezione completa (1-2-3-B) a tempo prolungato.
Anche se la condizione di Tempo prolungato sarebbe quella più idonea all'attuazione di
questo progetto, in quanto ci offrirebbe maggiori possibilità e risorse, tuttavia abbiamo
voluto coinvolgere anche le classi a tempo normale, perché riteniamo che il progetto
debba, se vuole veramente sperimentare un modo nuovo di fare scuola, interessare la scuola
ed il territorio in cui opera nella sua interezza e non creare già al suo nascere
separazioni ed esclusioni.
Per questo motivo ogni alunno potrà frequentare n.3 laboratori, ciascuno di n.2 ore
settimanali, ma avrà soprattutto la possibilità di vivere alcune esperienze scolastiche
non più semplicemente con il suo gruppo classe, ma con compagni più grandi o più
piccoli (classi aperte in verticale) o compagni della sua stessa età (classi aperte in
orizzontale) con i quali potrà dividere le attività di laboratorio, il campo scuola ed
altre iniziative, che lo aiuteranno a crearsi una rete di rapporti affettivi, di lavoro e
cognitivi, più appagante e gratificante di quella che può avere unicamente all'interno
della propria classe.
Il progetto educativo richiede, inoltre, l'impegno operativo dei genitori, fin
dallinizio chiamati a svolgere unimportante funzione propositiva e
collaborativa nell'ambito della scuola. col
2.d. Cultura della
diversità e valorizzazione delle potenzialità individuali
La collaborazione tra forze operative allinterno ed allesterno della scuola
permette la ricerca di soluzioni per linserimento e lintegrazione dell'alunno
"diverso" (da intendersi non solo come portatore di handicap psico-fisico, ma da
riferirsi anche a ragazzi socialmente svantaggiati), e per il pieno sviluppo di tutte le
sue potenzialità. Il progetto di lavoro, per un reale inserimento del
"diverso", deve essere il risultato del rapporto e del confronto tra più
realtà coinvolte nel problema.
Pertanto si ritiene indispensabile il collegamento con :
1. operatori scolastici
2. servizio assistenza sociale
3. terapisti esterni
4. famiglie
Tale collegamento permette la formulazione, attraverso incontri periodici, di una
programmazione operativa e di verifiche collegiali relative alla socializzazione, al
recupero didattico-pedagogico, alla crescita personale del bambino.
Allinterno della scuola le linee della programmazione rispetto al
ragazzo"diverso" si attuano con interventi a livello individuale (didattico) e a
livello di inserimento in gruppi di lavoro (didattico-educativo).
L'alunno portatore di handicap, come qualsiasi altro coetaneo, non deve essere escluso da
nessuna attività, né alcuno spazio deve essergli interdetto e la sua presenza non deve
mai risultare occasionale e casuale, bensì deve essere programmata e seguita con
attenzione dagli operatori.
In tal modo il "diverso" e i suoi compagni traggono reciproco vantaggio
dallessere insieme ed impegnati in una attività comune, articolata in livelli
diversificati.
Così si pongono le premesse più valide per una trasformazione radicale della società,
che diventi rispettosa di ciascuna persona e ne affermi il diritto alla individualità e
diversità.
La realizzazione di tale programma è subordinata alla pluralità degli interventi
educativi e allazione dellinsegnante di sostegno.
Linsegnante di sostegno interagisce con lintero gruppo degli operatori a
livello di programmazione, di interventi operativi, di verifiche ed eventuali modifiche.
Accrescendo la disponibilità numerica del corpo insegnante si consente la
contemporaneità di più operatori nel gruppo classe e si moltiplicano le possibilità di
un lavoro didattico individualizzato.
Questo discorso ci sembra di particolare importanza soprattutto tenendo presente la
realtà socio-economico-culturale in cui la nostra scuola opera, che ha evidenziato
un'area sempre più estesa e profonda di drammatico disagio giovanile, di fronte al quale
non si può far finte di niente, ma che richiede, al contrario, l'impegno attento e attivo
(non solo di parole) di tutte le componenti interessate (scuola, operatori specializzati,
genitori, enti territoriali, ecc.). Sarebbe, anzi, opportuno che la nostra scuola promuova
ad inizio d'anno un Convegno o un Seminario con lo scopo di porre il problema
all'attenzione di tutti e di individuarne le possibili soluzioni.
2.e. Partecipazione
Il Progetto è caratterizzato dalla partecipazione di una molteplicità di soggetti
(operatori della scuola, genitori, specialisti, ecc.) e prevede come condizione
indispensabile, quindi, una pluralità di attività ed interventi, tutti finalizzati al
raggiungimento di obiettivi educativi unitari.
La realizzazione di questo progetto vede la scuola come una realtà in cui interagiscono,
in un processo dinamico, esperienze diverse tendenti a superare la tipica situazione di
istituzione chiusa verso lesterno per diventare, invece, "laboratorio culturale
e sociale" aperto.
REALTA
TERRITORIALE |
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GENITORI |

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Il ruolo dei genitori
Importante è limpegno operativo dei genitori.
Non basta, infatti, la loro partecipazione ai consigli di classe e agli incontri con gli
operatori scolastici stabiliti dalle norme vigenti e dal calendario, ma risulta necessario
un loro coinvolgimento più concreto e diretto nella gestione della scuola.
La partecipazione dei genitori alla vita della scuola si realizza attraverso la
preparazione di feste e di manifestazioni, laiuto nell' organizzazione del campo
scuola, di visite e scambi culturali, la ricerca di fondi per sostenere le diverse
attività in modo che tutti gli alunni possano usufruire delle stesse opportunità, ma
anche , e questa è un'esperienza innovativa, gestendo in affiancamento al o ai docenti
preposti alcuni laboratori, mettendo al servizio degli alunni le loro capacità
professionali e la loro disponibilità.
La partecipazione dei genitori trova un altro momento di realizzazione nelle
"commissioni di lavoro", appositamente costituite per collaborare con gli
operatori nella gestione di aspetti specifici della scuola.
Lintervento dei genitori, così realizzato, concretizza un reale vissuto dei
ragazzi, insieme a genitori e operatori nella scuola, rendendo la scuola stessa un
prolungamento affettivo dellambiente familiare o anche la possibilità di trovare
unalternativa ad un ambiente familiare spesso assente e annullante.
Linterazione tra operatori e genitori, anche nella condivisione di obiettivi e
contenuti educativi, consente al ragazzo una evoluzione arricchita da più figure di
riferimento che, se pure divergenti e conflittuali, in una dinamica di ricerca e confronto
possano offrire qualità e possibilità diverse.
Componenti esterne
Come si è precedentemente detto, il progetto educativo vede la scuola come laboratorio
culturale e sociale aperto.
Pertanto, si propone linterazione della scuola con le realtà istituzionali e
sociali del territorio:
1. Servizi sociali connessi alla scuola e in generale alle
problematiche dellinfanzia e dell'adolescenza. La necessità di tale
"rapporto" nasce sia dallesigenza di affrontare e risolvere situazioni
particolari, sia dalla volontà di confrontare lesperienza di un vissuto nella
realtà scolastica con le diverse istanze territoriali. In particolare, si ritiene
necessaria la presenza sistematica e periodica nella scuola, di uno psicologo, un
assistente sociale
2. Realtà culturali: Università, Centri di ricerca, di produzione
mediale, associazioni culturali e di volontariato, laboratori teatrali, musicali ecc.
Linterazione con le suddette realtà contribuisce ad allargare e a rafforzare le
acquisizioni cognitive e strumentali del ragazzo e, allo stesso tempo, a renderlo un
soggetto attivo in un contesto di tipo territoriale e sociale più ampio, non limitato,
quindi, alla realtà familiare e scolastica.
2.f. Il campo scuola
Questa esperienza deve gradualmente diventare un momento
fondamentale per la realizzazione tanto del progetto educativo, quanto della
programmazione didattica, soprattutto per le classi a tempo prolungato, dove i ragazzi
vivono con i compagni e gli operatori la maggior parte della loro giornata e, di
conseguenza, molte delle esperienze di relazione e cognitive, che contribuiscono alla
formazione e allo sviluppo della loro personalità.
Il vivere insieme un viaggio, dormire insieme, conoscere insieme, è unesperienza
che consente al ragazzo di sentire la scuola come un tempo ed un luogo affettivamente suo.
Ciò contribuisce a dargli la certezza della propria identità nel confronto con
laltro, adulto e ragazzo, nella discussione e possibile soluzione del proprio
problema, nelladeguamento del comportamento alle richieste del gruppo e alle diverse
possibili situazioni, pur nel rispetto della propria individualità.
Lesperienza di vita comunitaria contribuisce, inoltre, a rafforzare i rapporti
interpersonali e a creare nuovi rapporti di amicizia, facilitando anche il superamento
delle diverse forme di emarginazione del "diverso".
Anche in questa occasione, si possono promuovere aperture in verticale e in orizzontale,
che vedono i ragazzi impegnati in attività ed iniziative comuni.
Obiettivi e motivazioni didattiche del campo scuola dovrebbero essere:
1. Conoscenza di una città e/o di un ambiente diverso da quello abituale
2. Contatto con usi e costumi propri del luogo
3. Incontro con il mondo del lavoro e con gli aspetti che più lo caratterizzano
4. Possibilità di rilevare nuove situazioni ambientali e paesaggistiche
5. Incontro e scambio con la realtà scolastica del posto che ospita.
Obiettivo specifico del "campo-scuola" sarà anche quello di realizzare,
attraverso le metodologie di ricerca acquisite, una conoscenza approfondita di realtà
(storico, artistiche, ambientali, ecc.) diverse da quelle abituali.
La preparazione del campo-scuola dovrebbe vedere i ragazzi dei gruppi classe lavorare in
"gruppi aperti" sui diversi aspetti conoscitivi in cui si articolerà il
programma del campo (aspetti storici, geografici, artistici, letterari, ambientali e
naturalistici, folcloristici, economici e produttivi).
Al rientro, tali gruppi di lavoro confrontano gli elementi conoscitivi acquisiti
teoricamente prima, con quanto verificato dopo direttamente sul "campo", e
producono dei lavori descrittivi, illustrativi, creativi (giornali, cartelloni illustrati,
disegni e testi, ecc.) sullesperienza vissuta.
3. Attuazione del progetto e organizzazione didattica
3.a. Il processo educativo che vede
protagonista il ragazzo non può realizzarsi in maniera spontaneistica, ma deve essere
programmato e verificato continuamente in ogni sua parte, pur mantenendo la necessaria
flessibilità e rispettando lautonomia di insegnamento.
Pertanto, una volta definito il Progetto, per la sua traduzione in attività didattiche
risulta importante definire una Programmazione didattica che individui metodologie,
strumenti e tempi di attuazione.
La Programmazione didattica prevede vari momenti: programmazione iniziale,
verifiche periodiche degli obiettivi intermedi, riprogrammazione sulla base dei risultati
raggiunti e dei problemi evidenziati, verifica finale.
La Programmazione didattica si baserà su OBIETTIVI
EDUCATIVI UNITARI attraverso lelaborazione di:
1. programmazione "in verticale" delle varie discipline ai
diversi livelli (Lab.verticali)
2. programmazione "orizzontale" delle diverse discipline allo
stesso livello (Lab.orizz.)
3. programmazione dei "consigli di classe"
4. programmazione "individuale"
Obiettivi a breve
termine
1. Stimolare l'alunno affinchè si integri nell'ambiente in cui vive
2. Conoscere il territorio come fonte di informazione e di istruzione
3. Sviluppo capacità di osservazione
Obiettivi a medio termine
1. Stimolare l'alunno perché raggiunga, sul
piano psico-fisico, affetivo e sociale, un pieno sviluppo
2. Conoscere il territorio come bacino di cultura
antropologica e punto di incrocio di linguaggi molteplici
3. Sviluppare il gusto estetico
4. Saper usare le conoscenze acquisite in modo pragmatico
Obiettivi a lungo termine
1. Stimolare l'alunno ad una partecipazione responsabile e
costruttiva alla vita della collettività locale, nazionale e mondiale
2. Sviluppare il senso critico (decondizionamento)
3. Sviluppare le capacità di ipotesi e programmazione sull'uso del territorio
4. Sviluppare la sfera etica: interdipendenza tra ambiente fisico e umano, responsabilità
civile e sociale
3.b. Dipartimenti e
laboratori
Accanto ed a completamento delle attività curriculari, vengono
introdotti, in corrispondenza alle varie discipline, n.4 Dipartimenti con relativi Laboratori:
1. Dipartimento area linguistica (Lettere, Lingua
straniera) con :
a. Laboratorio teatrale
b. Laboratorio linguistico
c. Giornale
d. Cineforum
e. Laboratorio di latino
f. Laboratorio di scrittura
2.Dipartimento area artistico-espressiva (Educazione artistica,
Educazione
Musicale, Educazione Fisica) con:
a. Laboratorio teatrale
b. Laboratorio di fotografia
c. Laboratorio di musica
d. Educazione all'immagine
3. Dipartimento area tecno-pratica (Matematica, Educazione
tecnica) con:
a. Laboratorio ambiente (Stagno)
b. Laboratorio di fotografia
4. Dipartimento area motoria (Educazione fisica, Lettere) con:
a. Laboratorio di pallavolo
b. Laboratorio di espressione corporea
Non è stato previsto un laboratorio d'informatica a sé stante, in quanto il
computer è inteso come strumento di supporto a tutte le attività che si svolgono nella
scuola e potrà quindi essere usato ogni qualvolta alunni e operatori lo ritengono
necessario.
3.c Attuazione
per l'anno scolastico 1998/99
a. "Conosciamo il nostro ambiente", progetto per la prevenzione ed il
recupero della dispersione scolastica
b. I laboratori, attuati da quasi tutti i docenti, che non
prevedono, in questa fase, l'apertura delle classi
c. Due corsi facoltativi di lingua inglese
Il presente progetto (P.U.I.) suppone una gradualità di attuazione triennale ed in
quest'ottica, come prima fase, nel presente anno scolastico (1998 / 1999) il collegio
docenti ha approvato il progetto
"Conosciamo il
nostro ambiente"
progetto per la prevenzione ed il recupero della dispersione scolastica, che è operativo
dal mese di novembre e prevede:
1. L'adattamento del calendario scolastico
2. La modifica dell'orario settimanale per gli insegnanti di Lettere e Matematica per
tutto l'anno scolastico
3. L'articolazione flessibile di tutte le classi, aperte in orizzontale
4. L'organizzazione modulare della didattica in 4 U.D., alle quali devono
fare riferimento il più possibile ed in modo organico, non posticcio, le programmazioni
delle singole discipline e quelle dei Consigli di classe
La
struttura organizzativa del progetto "Conosciamo il nostro ambiente" esplicita per
più voci, specifiche e concorrenti alla sua programmazione, obiettivi, contenuti e
attività, metodologia, articolazione, durata e periodi di attuazione, attraverso le
quali emergono:
1. Il coinvolgimento di tutta la popolazione scolastica
2. Il coinvolgimento dei soggetti esterni ( la già correlata Scuola elementare ed
altre Scuole di pari grado del 31° Distretto, rappresentanti EE.LL. : Comune, ASLRMF,
Agenzia ecologica e forestale dello Stato, Associazioni e Cooperative ambientalistiche
presenti nel territorio; Università di Tor Vergata
3. Le modalità della valutazione e delle verifiche
4. La produzione di materiali per illustrare le risultanze delle esperienze e delle
ricerche di settore
5. Le ipotesi di progetti dintegrazione fra le componenti del territorio
Le predette voci che di seguito si svilupperanno sono:
A - Gli obiettivi
B - I contenuti e le attività
C - La metodologia
E - Valutazione e verifica
F - Articolazione, durata, periodi di attuazione e loro modalità
A - Gli obiettivi
Il Progetto, coinvolgendo per sua natura tutte le materie curriculari in una
prospettiva pluri e multidisciplinare, persegue i seguenti obiettivi :
1. Sviluppo delle capacità d'osservazione
2. Sviluppo delle capacità d'analisi
3. Sviluppo della creatività
4. Sviluppo del senso critico
5.Sviluppo della sfera etica: interdipendenza tra ambiente fisico e viventi,
responsabilità sociale
6. Sviluppo cognitivo
7. Sviluppo del gusto estetico
Gli obiettivi di cui sopra rivestono, chiaramente, carattere trasversale, come anche
quello della socializzazione , che in realtà è l'obiettivo principale
visto che trattasi di un progetto tendente a prevenire e recuperare la dispersione
scolastica, ma oltre ad essi si cercherà di favorire il raggiungimento di obiettivi più
precisi e specifici ai temi concreti oggetto della ricerca e del lavoro dei gruppi come:
1. Conoscenza del territorio
2. Sviluppo della capacità di raccolta e sistemazione dei dati
3. Sviluppo della capacità di rappresentazione grafica, verbale e scritta
4. Sviluppo della capacità di elaborare ipotesi di programmazione sull'uso del territorio
5. Altri che verranno fissati nelle varie fasi di programmazione del lavoro dei gruppi
B - I contenuti e le
attività
I contenuti del Progetto sono riferiti al tema dell'Educazione ambientale, attraverso la conoscenza
del territorio locale nei suoi aspetti naturali ed artificiali ed in quello
dell'ecosistema derivato e del loro coordinamento in atto e potenziale.
Dall'immediato e conoscitivo intorno di ciascun alunno si passerà a derivarne
un'organica visione dell'intero ambito comunale, ampliandolo poi (almeno nelle linee più
generali) alle caratteristiche omogenee dell'interland che lo inscrive, a nord di Roma,
secondo le due direttrici componenti del sistema collinare lungo l'asse viario della SS.
Flaminia, ad Ovest, e della piana a ridosso della riva destra del Tevere, ad Est.
Ci si avvarrà della collaborazione già operante con la Scuola elementare e con Scuole
dell'obbligo del 31° Distretto, poste in analoghe caratteristiche territoriali,
avvalendosi anche della collaborazione di quei docenti che, sensibili alle tematiche
ambientali, già nello scorso anno scolastico hanno partecipato hanno partecipato al corso
di aggiornamento "Conoscere l'ambiente per viverlo", tenutosi presso la
nostra scuola.
Le attività coinvolgeranno tutte le classi della scuola, quelle in sede verranno
articolate in gruppi per classi aperte; le attività esterne in singolo gruppo, in
più gruppi ed in alcune circostanze (Campo scuola) potranno coinvolgere una o più
classi.
L'alternarsi di attività a scuola ed all'aperto consentirà di ampliare le esperienze, di
coordinare l'astratto al concreto, favorirà la sistematizzazione e l'interiorizzazione
delle osservazioni e delle conoscenze apprese "sul campo".
Il materiale e i dati raccolti saranno elaborati in forme espressive personali, fonte di
nuovistimoli alla ricerca.
Prerequisiti alle nuove esperienze sono da considerarsi i lavori effettuati negli anni
precedenti, come lo studio delle foreste cosentinesi e il Campo scuola di Camaldoli
per la nostra scuola e quello di Villetta Barrea per la scuola elementare; ricerche
coordinate fra le due scuole su alcuni aspetti del territorio comunale, con conseguenti
mostre finali, ecc.
Già sono stati programmati fin dallo scorso anno la partecipazione al Campo scuola
dell'Agenzia ecologica e forestale dello Stato a Mongiana e successivamente
all'ecosistema acquatico artificiale di Tor Vergata, nonché studi sugli ecosistemi delle
acque interne (sorgenti, sorgenti, fiumi, laghi, stagni), sulla conservazione delle
risorse e sul ruolo dell'uomo, un'escursione naturalistica "in viaggio sul
Tevere" in collaborazione con il Bioparco di Roma per la nostra scuola ed un Campo
scuola in area naturalistica per quella elementare.
Altre visite sono in programma alle sorgenti di Castelnuovo, ad un lago naturale
(Martignano) e ad uno artificiale (Pesca sportiva), all'oasi di Tevere - Farfa, alla foce
del Tevere di Fiumicino, alla chiusa di Castel Giubileo, al laboratorio di ecologia
sperimentale e d'acqua-cultura dell'Università di Tor Vergata, alla fascia costiera della
zona del Circeo con i suoi laghi salmastri.
La maturata conoscenza dei vari aspetti naturali ed artificiali del territorio potranno
infine concludersi, particolarmente per le classi terze, in momenti di progettazione,
almeno su argomenti di ambito specifico e delimitato, fornendo spunti ad una ipotesi di
pianificazione coordinata delle componenti ambientali, emerse dalle ricerche svolte.
LE UNITA' DIDATTICHE, costituiscono i temi
ed i contenuti sui quali si articolano le attività delle classi aperte, ma anche punti di
riferimento importanti per la programmazione didattica dei singoli docenti e dei consigli
di classe.
1 UD : Il
centro storico
2 UD : Le zone periferiche e le frazioni
3 UD : La popolazione attiva: Industria, artigianato, agricoltura lavoratori locali e
pendolari, disoccupazione
4 UD : Impatto ambientale e inquinamento
5 UD Le marane e la valle del Tevere
6 UD Servizi sociali e culturali
C
- La metodologia
Il Progetto per le sue peculiari caratteristiche, si presenta come campo ottimale per
l'applicazione del metodo di ricerca e del problem-solving organizzando
campi d'osservazione anche esterni alla scuola, con la collaborazione d'esperti e l'uso di
strutture presenti sul territorio.
Le conoscenze saranno elaborate in gruppi classe aperti in orizzontale.
Le modalità del lavoro di gruppo prevedono diverse fasi:
a. Partendo dalla concretezza dell'argomento proposto l'alunno non
può non trovare elementi di aggancio alla sua personale esperienza e spunti di diretta
osservazione. Muovendo dai suoi prevalenti interessi personali, nella logica delle sue
capacità ed attitudini, sarà indotto a comunicare liberamente al gruppo di lavoro le
proprie conoscenze, pur se elementari. La sua esposizione sarà esente da esplicite e
immediate "valutazioni di resa", ma sollecitata dlla curiosità dei compagni.
Ciò al di fuori della formazione abituale del "gruppo-classe", lo incoraggerà
a confrontare esperienze ed osservazioni con i suoi compagni.
b. Nella fase seguente l'insieme delle esperienze espresse formeranno
oggetto di raccolta e documentazione. L'elaborazione sarà quella più congenita a
ciascuno, che individualmente o volontariamente aggregato ad altri produrrà elaborati in
varie forme espressive (scritti, grafici, fotografici, cartelloni ecc.). Si indurrà così
lo spontaneo sviluppo delle capacità di analisi e sintesi, necessarie al coordinamento
del lavoro dell'intero gruppo.
c. Le funzioni del docente si risolveranno prevalentemente nello
stimolare, coordinare e guidare i ragazzi alla scoperta di nuovi argomenti da approfondire
attraverso successive tappe di lavoro, valutando gli interessi emersi, le capacità
maturate e la rispondenza al tema generale del progetto.
D
- Articolazione, durata, periodi di attuazione e loro modalità
I. 12 gruppi di lavoro per ognuna delle 3 sezioni (A - B - C) della nostra
scuola
II. 12 ore di laboratorio in sede, 2 ore settimanali per ogni
gruppo
E - Valutazione e verifica
Avrà cura particolare la messa a punto di strumenti per un'osservazione sistematica:
1. Definizione degli oggetti-campi di osservazione
2. Determinazione del sistema di categorie di osservazione
3. Determinazione del piano d'osservazione
4. Costruzione del sistema di osservazione
5. Formulazione degli item
Fase di verifica:
a. Esercitazioni orali, scritte, grafiche e planovolumetriche
b. Questionari
c. Realizzazione di filmati, mostre fotografiche, spettacoli teatrali, ecc.
La verifica finale assumerà l'aspetto di una festa-mostra da effettuatrsi al
termine dell'anno scolastico ed alla quale collaboreranno anche i genitori.
I ragazzi illustreranno agli intervenuti il materiale da loro raccolto, elaborato e
prodotto, esposto in stands a tema, che saranno dislocati lungo un itinerario all'interno
del paese e/o della scuola.
I
laboratori attivati per l'anno in corso, oltre a quelli previsti dal
progetto "Conosciamo il nostro ambiente" , che si realizzano con
l'apertura delle classi in orizzontale, sono attuati dai vari docenti con l'intera classe.
Laboratori attivi:
1. Laboratorio teatrale (Classi 1B, 2B, 3B)
2. Laboratorio linguistico (Classi 1,2,3 B)
3. Giornale(Tutte le classi)
4. Cineforum(Tutte le classi)
5. Laboratorio di latino(Classe 3B
6. Laboratorio di scrittura
7. Laboratorio di musica(Tutte le classi
8. Educazione all'immagine(Tutte le classi)
9. Laboratorio ambiente (Stagno)
10. Laboratorio di fotografia
11. Laboratorio di pallavolo(Tutte le classi)
12. Laboratorio di espressione corporea(Classe 3B)
Proseguono, inoltre, le iniziative già in atto negli scorsi anni scolastici, come:
a. Tempo Prolungato, strutturato, grazie alla compresenza,
in laboratori (Teatrale, informatica, espressione corporea, musicale, ambiente) ed
attività di recupero, sostegno e potenziamento, per offrire a tutti gli alunni ed a
ciascuno un ampio ventaglio di possibilità formative.
b. Educazione alla salute "Ragazzi 2000",
consorziato con la Direzione Didattica di Castelnuovo di Porto, in cui ambiente e
continuità formativa vengono visti come elementi indispensabili nel processo di crescita
degli alunni durante le diverse età scolari.
c. Orientamento e Continuità, riferito alla 5° classe
elementare ed alle tre del ciclo della media e centrato sul dualismo conoscenza di sé e
ambiente. Nellanno in corso, però, sono state attuate iniziative riguardanti
soprattutto le classi terze (questionario Holland), in quanto buona parte del progetto
(ciò che riguarda la continuità e
lambiente) è stata assorbita dal progetto "Educazione alla salute ^Ragazzi
2000^".
d. Solidarietà, per sensibilizzare gli alunni, ma anche
gli adulti, alle diverse situazioni etniche e culturali della società odierna
internazionale, che ha portato, a coronamento delliniziativa presa nellanno
1996/97, alladozione a distanza di un bambino indiano,e
successivamente del Ruanda, adozione sostenuta dal contributo volontario degli alunni.
e. Recupero e sostegno, finalizzato agli alunni che
presentano difficoltà di apprendimento ed a quelli portatori di handicap, in modo da
favorire il recupero delle abilità di base ed il positivo inserimento nella società.
f. Aggiornamento docenti: è iniziata nel 1996/97, per poi
proseguire negli anni successivi, una tendenza diversa nei corsi di aggiornamento del
personale docente, non più solamente finalizzata allaccumulo di un monte ore
necessario al passaggio da un gradone allaltro, ma bensì allattività
didattica programmata e prevista dal P.E.I.. In tale direzione vanno i due corsi di
aggiornamento, organizzati dal Distretto e quello sul Progetto COMENIUS, organizzato dal
Liceo statale "Farnesina" sulla possibilità di operare in collegamento con
altre scuole della Comunità Europea.
Questanno il collegio dei Docenti seguirà due corsi di aggiornamento,deliberati,: "Alfabettizzazione
informatica", 12 ore, e "Progettazione verticale
nellautonomia", 15 ore, consorziato con la Direzione didattica di
Castelnuovo.
Il collegio ha deliberato, inoltre, la partecipazione di alcuni insegnanti a corsi di
aggiornamento e convegni, inerenti al cambiamento in atto nella scuola.
VALUTAZIONE
1 - Principi e criteri generali
Alla base della valutazione sta la centralità dellalunno, che ha diritto ad un
percorso che assuma le vesti di un "contratto formativo", esplicito,
trasparente, condiviso, che permetta allalunno di avere chiaro in mente dovè
arrivato, dove deve arrivare e qual è il percorso da seguire.
"La valutazione è il momento in cui si raccolgono gli effetti dellazione
formativa" ed ha "lo scopo fondamentale di permettere di tenere sotto controllo
lintero progetto dintervento e, se necessario, di riequilibrarlo".
La valutazione non ha "funzione meramente selettiva", ma è "momento di
verifica dellazione educativa e didattica" e "stimolo al perseguimento
dellobiettivo del massimo possibile sviluppo di ciascun alunno".
Ciascun alunno, infatti, ha il diritto allindividualizzazione dei percorsi e ad una
valutazione correlata, perché "non sarebbe significativo e corretto valutare con
riferimento esclusivo, quasi automatico, al risultato medio della classe, mentre appare
rispettoso sia della oggettività della situazione sia dei diritti della persona, riferire
il giudizio alle attese stabilite in base alle caratteristiche del singolo".
Se questo è vero, bisogna, però, anche affermare che non è sempre facile nel contesto
di una classe, anche numerosa, conciliare nellazione didattica e valutativa diritti
che spesso sono molto diversificati.
Tenendo conto, quindi, della complessità della problematica, conviene indicare, sia pure
in modo schematico, i criteri generali per la valutazione dellapprendimento, fatto
salvo il diritto che i medesimi potranno e dovranno essere ulteriormente specificati
nellambito di ogni disciplina, del Consiglio di classe o di aree disciplinari:
a. Lattribuzione del giudizio sintetico, espresso con la scala
nominale (Non sufficiente, Sufficiente, Buono, Distinto, Ottimo),per le diverse aree
disciplinari, deve tener conto della situazione di partenza dellalunno e quindi dei
progressi compiuti nel rispetto del contratto formativo individuale; si possono quindi
dare valutazioni di sufficienza anche per prestazioni non ancora pienamente sufficienti in
base ai criteri standard, perché gratificare limpegno è utile a consolidare le
motivazioni ad apprendere;
b. tale valutazione non può eccedere il livello Sufficiente e
di questa sopravvalutazione devono essere messi al corrente sia gli alunni sia i genitori;
c. tale criterio può essere seguito non solo per il giudizio
sulla scheda, ma anche per le verifiche in ambito disciplinare;
d. lesito di tutte le verifiche deve essere comunicato
allalunno e ai genitori, sia per garantire la massima trasparenza nella valutazione
globale, sia per rendere consapevole lalunno delladeguatezza o meno della
propria prestazione rispetto ai livelli attesi.
Per quanto concerne la valutazione globale si terrà conto del:
a. raggiungimento degli obiettivi, almeno quelli minimi,
fissati dal consiglio di classe e dei progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza e
nel processo di maturazione globale;
b. incidenza dei fattori (condizionamenti familiari e ambientali) che
hanno influenzato il rendimento, avendo ben chiaro, però, che la valutazione dei medesimi
non può determinare la scelta finale;
c. atteggiamento comportamentale (correttezza, responsabilità, ecc.), ma
non al punto di essere elemento determinante per il giudizio finale, in quanto un
comportamento scorretto e negativo va sanzionato con provvedimenti disciplinari.
2 Criteri di valutazione
per gli esami di licenza
Come previsto dalle norme vigenti, gli esami di licenza si articolano in tre prove scritte
ed un colloquio pluridisciplinare, il cui significato non è la verifica
dellacquisizione o meno dei contenuti studiati, già avvenuta nei giudizi analitici
per disciplina ed in quelli globali, ma consiste piuttosto nelloffrire
allalunno lopportunità di mostrare le capacità e le attitudini di cui è in
possesso.
Prove scritte
Per la valutazione delle prove scritte si terrà conto dei seguenti criteri:
Italiano
1. Aderenza alla traccia
2. Correttezza ortografica, morfologica e sintattica
3. Organicità e coerenza di esposizione
4. Contenuto
5. Proprietà di linguaggio
6. Capacità espressiva
Lingua
straniera
1. Comprensione del testo
2. Correttezza ortografica
3. Correttezza strutturale
4. Patrimonio lessicale
5. Apporto personale
6. Autonomia operativa
Matematica
1. Comprensione e interpretazione del testo
2. Ordine formale e corretta interpretazione di misure, figure e simboli
3. Abilità e precisione di calcolo
4. Comprensione de uso del linguaggio scientifico
Colloquio
pluridisciplinare
Il colloquio pluridisciplinare sarà adeguato alle possibilità dellalunno e non
tenderà a verificare solamente il possesso dei contenuti di una o più discipline, ma
bensì la capacità di affrontare in modo autonomo e personale gli argomenti (non
necessariamente facenti parte dei programmi svolti) e di esporli con chiarezza e
proprietà di linguaggio.
Profilo globale
Il giudizio finale sulla personalità globale dellalunno terrà in considerazione:
1. Iter curriculare del triennio
2. Comportamento sociale (socializzazione, partecipazione, ecc.)
3. Comportamento di lavoro (metodo, impegno, ecc.)
4. Prove scritte
5. Colloquio pluridisciplinare
6. Capacità ed attitudini dimostrate
7. Livello di maturazione globalmente raggiunto
3 - Contratto formativo e
valutazione
"Linsieme delle finalità, cui leducazione dellalunno tende,
diventano loggetto di una sorta di contratto formativo stipulato di fatto tra
società, insegnanti, genitori ed alunno, quando questi entra nella scuola" (CM
167/93).
Lalunno, infatti, aiutato dalla scuola, dalla famiglia e da agenti esterni potrà
conoscere e sviluppare le proprie potenzialità, grazie ad un progetto educativo
individualizzato, che prevede interventi e strategie che tentano di soddisfare il più
possibile le sue esigenze ed i suoi interessi.
Fatto partecipe del progetto lalunno può chiarire meglio i suoi impegni, discutere
le proposte, proporre eventuali modifiche.
Attraverso, quindi, un progetto continuo nel tempo, articolato nella quotidianità delle
varie situazioni, e capace di interessare la molteplicità degli ambiti relazionali
dellindividuo, il ragazzo viene guidato verso la maturità da una pluralità di
"agenti", che devono coordinarsi tra loro in vista del fine educativo cui
tendono.
E fondamentale per la riuscita del contratto formativo che le finalità educative
siano chiare e trasparenti dapprima tra la Presidenza ed il Collegio Docenti e tra il
Collegio Docenti ed i singoli Consigli di Classe, ai quali è affidata anche la
rilevazione e la formulazione della situazione di partenza, base necessaria a sostenere
liter didattico, attraverso il quale si realizza il contratto formativo.
Sinteticamente i campi in osservazione individuati sono:
Area extracognitiva
a. Partecipazione alla vita scolastica
b. Socializzazione
c. Metodo di lavoro (autonomia)
d. Consapevolezza degli impegni scolastici
e. Comprensione dei linguaggi specifici
Area cognitiva
a. Area linguistico-espressiva
b. Area logico-matematica
c. Area operativo-motoria
I docenti della nostra scuola, inoltre, hanno attuato test dingresso e prove
oggettive (vero o falso, a scelta multipla, di completamento, di corrispondenza)
concordati per aree disciplinari, tendenti a rilevare soprattutto le conoscenze di base e
le abilità trasversali.
Nella programmazione, infine, dei Consigli di classe sono stati fissati obiettivi
cognitivi ed extracognitivi comuni e differenziati per classe, che ogni docente è tenuto
a perseguire nella propria azione didattica e nei tempi stabiliti dal C.d.C., sia in
rispetto alla collegialità (CM 167/93), sia per creare maggiore uniformità di giudizio
nella valutazione.
Oltre alle scadenze quadrimestrali sono previsti n.2 incontri con le famiglie a fine
nvembre e ad inizio aprile.
4 - Misurazione e
valutazione
I processi di controllo hanno un ruolo importante per il miglioramento delle prestazioni
del soggetto valutato (autovalutazione), per la documentazione dei risultati necessaria a
predisporre interventi diversificati, per la programmazione educativo-didattica, che
modifica i percorsi poco efficaci.
E, per ciò, necessario avere ben presente la distinzione tra misurazione e
valutazione.
La misurazione è la verifica tecnica dei livelli raggiunti e constata la presenza o
lassenza di errori, incertezze, difficoltà dei comportamenti e delle prestazioni.
La valutazione definisce la soglia (livello) di accettabilità del processo di
apprendimento rispetto agli obiettivi indicati.
Per la verifica delle prove orali e scritte, tendenti a misurare le competenze raggiunte
dallalunno nei vari ambiti disciplinari, si sono adottate due scale di misurazione:
- scala numerica da 0 a 10
- scala nominale da insufficiente ad ottimo
da usare nella compilazione dei registri personali.
Il rapporto tra le due scale è espresso dalla seguente tabella:
10 - 9 |
ottimo |
8 - 7 |
buono |
6 |
sufficiente |
5 -4 |
non sufficiente |
3 -0 |
non sufficiente con motivazione |
Nella nuova scheda di valutazione, introdotta questanno
dal ministro della P.I. e che semplifica molto la precedente, particolare rilievo assume
il giudizio globale di maturazione dellalunno.
A tal fine il Consiglio di Classe, tenendo presenti i criteri già esposti (raggiungimento
obiettivi fissati, comportamento sociale, comportamento di lavoro, progressi evidenziati
rispetto ai livelli di partenza) descrive le dimensioni della personalità
dellalunno, facendo riferimento soprattutto agli elementi che mettono in evidenza la
sua maturazione, come si è manifestata nella molteplicità della vita scolastica, e
riportando considerazioni utili ad una ulteriore maturazione e forme espressive che
costituiscano uno stimolo alla crescita dellautostima.
PREVISIONI ANNO SCOLASTICO
1999/2000
Per il prossimo anno si è intenzionati a proseguire
lesperienza dei progetti in atto, potenziando la sperimentazione dellautonimia
didattica e organizzativa. |