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La Pasqua

 

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In primavera a Gerusalemme veniva celebrata la Pasqua, in ricordo della liberazione dalla schiavitu’ d’Egitto. Ogni famiglia o gruppo di pellegrini doveva seguire preparativi accurati. Il luogo del banchetto pasquale doveva essere esaminato con cura per eliminare ogni traccia di lievito, perche’ un tempo, all’uscita dall’Egitto, si era mangiato solo pane azzimo. Un agnello senza macchia di un anno, veniva portato al Tempio, ucciso nel cortile interno e quindi arrostito. Questi preparativi venivano fatti nel corso del pomeriggio del 14 di Nisan.

Il banchetto pasquale oggi comincia con una benedizione che il padre di famiglia pronuncia sulla prima coppa di vino; viene poi servito una specie di antipasto a base di erbe verdi e amare. Si prepara una seconda coppa di vino ma non si beve; a questo punto inizia la vera liturgia pasquale, durante la quale il padre risponde alle domande del figlio che chiede in cosa si distingue questa notte da tutte le altre notti nelle quali si mangiano cibi lievitati mentre questa notte no. Tutte le altre notti si mangiano carne arrostita bollita e cotta, ma ora solo arrostita. Viene così spiegato che si mangia pane non lievitato perchè Israele dovette partire così precipitosamente che non ci fu tempo di attendere che il pane lievitasse; si mangiano erbe amare per ricordare quanto gli egiziani resero amara la vita ai padri in Egitto e in questa festa non si può mangiare che carne arrostita. In questo modo viene celebrata la Pasqua poichè in ogni generazione l’ uomo deve considerarsi come appena uscito dall’Egitto. Infatti ha detto: "a causa di ciò che il Signore ha fatto per me quando uscii dall’Egitto e’ nostro dovere ringraziare lodare, cantare e glorificare, esaltare onorare benedire magnificare e celebrare l’Alleluja".

 

 

 

a cura dei bambini della scuola elementare Regina Margherita