papiro

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iside e nefertari / cartonage / banchetto / papiraceo

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sala C: tecniche pittoriche moderne
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Il papiro: storia e tecnica

E' noto agli studiosi come la pianta del cyperus papirus abbia rivelato nei secoli pregi mai eguagliati nei confronti di altri vegetali e rappresentando così un mezzo di comunicazione scritta e pitturata di insolita durevolezza, grazie al quale sono giunti ai nostri giorni documenti che ci hanno consentito di penetrare nei costumi e nella cultura di civiltà antichissime.

Comunemente a quanto si ritiene la carta papiro non era conosciuta soltanto in Egitto, ma anche e soprattutto nell'antica Roma sin dall'inizio del III secolo a.C. e ciò facilitò enormemente nel bacino del Mediterraneo sia lo sviluppo delle relazioni tra gli uomini, sia il progresso della cultura e dell'arte.

Infatti la miglior carta papiro è quella che in età romana fu detta augustea, così come ce ne parla Plinio che localizza in Roma il "laboratorio di Fannio" nel quale si lavorava la pianta e magari si ritesseva carta proveniente dall'Egitto per migliorarne le caratteristiche qualitative perché, secondo quanto scritto dallo studioso latino, detta carta egiziana presentava alcuni difetti.

La pianta del cyperus papirus è costituita da una epidermide significata e da un interno parenchimatoso, con numerosi fasci vascolari, che diventano più radi e grossi man mano si avvicinano al cuore della pianta stessa.

Ed è appunto la parte interna del papiro che, tagliata a strisce filire nel senso della lunghezza e selezionata per colore, spessore e dimensioni dovrà servire a fabbricare la carta.

Le filire sono ricche di fasci vascolari che appaiono sulla carta come rilievi paralleli e sono appunto questi elementi che conferiscono rigidità alla carta papiro; ma perché questa rigidità non sia soltanto a carattere longitudinale o latitudinale è necessario sovrapporre le filire in modo che i rilievi dell'una siano posti non in senso parallelo, ma trasversale rispetto ai rilievi dell'altra.

L'insieme delle filire accostate l'una accanto all'altra formano un primo strato detto schida, mentre il secondo strato sovrapposto ad angolo retto rispetto al primo, nel senso sopradetto, forma la plagula, cioè il foglio di carta papiro.

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