Cenni storici
Il mosaico, come forma di espressione artistica, ha origini molto remote. I precedenti più antichi si possono rintracciare nelle prime civiltà dell'Asia minore e in Egitto, ma, l'elaborazione completa della tecnica e la sua maggiore diffusione avvennero nella civiltà greca a cominciare dal V secolo a.C. con un punto di massimo splendore in periodo ellenistico e successivamente nel mondo romano.
In epoca romana si perfezionarono diverse tecniche di applicazione del mosaico tra cui l'opus musivum (mosaico parietale a tessere di pasta vitrea, smalti e madreperla).
In età imperiale la diffusione del mosaico, in case private e in edifici pubblici, si estese dall'Italia ai più remoti centri dell'impero soprattutto tra il II e il V secolo. Ai mosaici in bianco e nero, usati spesso nelle decorazioni delle terme, si affiancarono i grandi mosaici policromi con scene mitologiche, allegoriche, di caccia, di vita agreste. Tra gli esempi più noti vi sono i mosaici africani della Tunisia, quelli di Piazza Armerina in Sicilia, di Antiochia, dei palazzi di Treviri e di Istambul.
L'opus musivum raggiunse i più alti risultati stilistici in epoca paleocristiana e bizantina, in Oriente come in Occidente. Lo splendore dei fondi oro dei mosaici bizantini era insieme manifestazione di fasto terreno e simbolo del divino; si ricordano come esempi i grandi cicli musivi di Ravenna, Istambul, in tutta la Grecia bizantina, in San Marco a Venezia, in Santa Maria Maggiore a Roma.
Caduto in buona parte in disuso in periodo romanico e maggiormente in epoca gotica, il mosaico conobbe una certa ripresa nel Rinascimento.
Un rinnovato interesse per le possibilità decorative si ebbe verso la fine dell'Ottocento nell'ambito dell'Art Noveau e dei revival storicistici.
Nel nostro secolo l'affermazione dell'astrattismo ha riportato l'attenzione degli artisti sui valori altamente decorativi della tecnica musiva.
Nel mondo islamico, gli esempi più antichi si trovano sulle pareti della Grande Moschea di Damasco e della cupola della Roccia di Gerusalemme. Sebbene ispirati da esempi bizantini presentano originalità nella vastissima scelta dei colori e dei motivi paesaggistici e vegetali.
Nel XVI secolo in Asia Minore ed in Iran, raggiunse il massimo dell'eleganza il mosaico di ceramica smaltata e delle cupole, a motivi arabeschi o volute floreali.
Nel corso dei secoli la lavorazione del mosaico ha dato origine a fiorenti attività artigiane interessando l'economia di intere città e raggiungendo nella maggior parte dei casi dignità d'arte per efficacia espressiva, per l'alto senso di drammatico del colore. Eppure i nomi di tanti e così notevoli maestri rimangono e forse rimarranno per sempre sconosciuti.