Roma. Il
Senato ha detto si al disegno di legge
contenente misure per la riduzione del debito estero dei paesi più poveri e
indebitati. Si tr
atta di un impegno assai rilevante per l'Italia che
rappresenta il coronamento di uno sforzo e di tante pressioni che la società
civile, moltissime associazioni e migliaia di cittadini, istituzioni morali e
religiose hanno levato ricordando l'accorato appello che papa Wojtjla lanciò otto mesi fa ai
potenti del mondo in favore dei paesi più poveri.
Sono state prese altre misure
a favore dei paesi più colpiti da catastrofi naturali e crisi umanitarie.
Questo è stato un punto importante richiamato dal Presidente del Consiglio
Giuliano Amato, molto soddisfatto per il voto del Senato.
Anche il Presidente
della Repubblica Carlo Azelio Ciampi si era dichiarato più volte a favore e ora
finalmente la maggioranza e l' opposizione sono unite.
La cancellazione dei
debiti è vincolata da un impegno preciso dei Paesi interessati, a non usare
i fondi in acquisti di armi ma solo per iniziative volte allo sviluppo e al
rispetto dei diritti umani.
IL
BESTIAME
Il
bestiame ha un ruolo importante nei sistemi di coltivazione dei paesi in via di
sviluppo.
Il
bestiame si può nutrire con residui di coltivazione o altri
prodotti. Si nutre
in genere di paglia, cereali, residui dell'inscatolamento e resti di pesce.
L'integrazione del bestiame e le coltivazioni permettono agli elementi nutritivi
di essere riciclati più efficacemente. Anche il letame è ottimo concime
perché contiene azoto, fosforo e potassio inoltre migliora la ritenzione
idrica.
L'utilizzo degli animali da tiro riduce il bisogno di importare
dall'estero trattori e carburante. Alcune zone sono coltivate con la sola forza
trazione animale che però accresce la sottocoltivazione di terreni che solo
potenzialmente sono fertili.
L
'ACQUA
FONTE DI VITA
In molti paesi
africani c'è una grossa scarsità d'acqua necessaria per produrre cibo
sufficiente per tutta la popolazione. Infatti la mancanza d'acqua rende aridi i
campi che non danno raccolto. Più di duecentotrenta milioni di persone vivono
in ventisei paesi chiamati "t
erre" aride di cui undici si trovano in
Africa, così alcuni paesi sono costretti ad importare metà dei cereali
necessari per vivere.
La distribuzione dell'acqua è ineguale e ciò determina a
volte conflitti tra popolazioni. I coltivatori tendono perciò a scegliere
culture più resistenti alle carenze idriche altrimenti altrimenti il raccolto
è minacciato e la sopravvivenza della famiglia messa a rischio.