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I Papi e i carcerati

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Già Giovanni XXIII aveva visitato i detenuti nel carcere romano di Regina Coeli, il 26 Dicembre 1958, memoria liturgica di S. Stefano. Il gesto fu spontaneo e affettuoso. Come ricorda l'arcivescovo Capovilla "Il papa varcò la soglia del carcere sommessamente come chi non vuole dare disturbo a tanta gente senza pensare che il suo gesto avrebbe provocato ripercussioni enormi" Sei anni dopo la visita di Giovanni XXIII, anche Paolo VI, il 9 Aprile del 1964 visitò il carcere romano di via Della Lungara. L'incontro tra il papa e i carcerati fu intimo e informale mentre un sentimento di fiducia si impadroniva dei presenti. Per ricordare l'avvenimento i detenuti fecero una pubblicazione-ricordo arricchita da foto e testi. I momenti più significativi come discorso di benvenuto del Ministro, il saluto del detenuto, la celebrazione della Messa, "servita" dagli stessi detenuti, rimase a lungo nei loro animi e servirono da sprone per diventare migliori. Il (data) Giovanni Paolo II in occasione del grande Giubileo del 2000 ha visitato il carcere romano di Regina Coeli. Già in San Pietro il papa aveva invocato un segno di clemenza e ha fatto accenni ad una riduzione della pena, inoltre ha invocato l'abolizione della pena di morte ancora in vigore in molti stati del mondo dicendo che è giusto dare opportunità di riscatto a chi ha sbagliato. I carcerati erano emozionati specialmente Roberto che non riusciva a tener fermi i fogli del discorso, anche la sua voce tremava davanti al Pontefice venuto a visitarli. Contemporaneamente anche altri Vescovi si sono recati negli Istituti di pena.

 

 

a cura dei bambini della scuola elementare Regina Margherita