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Dalle origini cristiane al medioevo

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Fin dalle origini i credenti erano consapevoli della struttura Gerarchica e sacramentale della Chiesa per cui presto nacquero imposizioni di penitenza da parte del Vescovo a coloro che avevano peccato gravemente e pubblicamente.

Però, già nel IV secolo troviamo la prassi di ricorrere all’assoluzione mediante confessione e pentirsi dei singoli peccati anche "veniali". Presto si verificò un singolare fenomeno: dalle nazioni barbariche del nord, scesero monaci fondatori di centri di rievangelizzazione, specie i monaci Irlandesi nei cui conventi si elaborò la prassi della penitenza "tariffata". (Per ogni peccato il confessore comminava una perticolare pena , prevista in appositi libri che stabilivano la durata ,il numero e la misura delle opere di penitenza per espiare i singoli peccati . Talvolta erano pene minime altre volte erano molto dure come lunghi e pericolosi viaggi a rischio della vita.)

Intanto sorse la riflessione sullo "stato intermedio " dei morti prima della resurrezione finale. Si sviluppò la teoria del Purgatorio secondo la quale tutte le persone, anche se morte in pace, devono prima di poter "vedere"Dio liberarsi dalle colpe dei peccati passati mediante una pena vista come forma di giustizia e come purificazione da ogni ostacolo verso Dio. Inoltre se Gesù unisce sia i vivi che i morti, allora le penitenze dei vivi possono essere offerte a Dio a favore dei nostri defunti. Così si sviluppava il problema di come assolvere il peso gravoso della "tariffazione "dei peccati dei vivi e dei defunti.In questa situazione il Papa Urbano II, monaco francese, usa per la prima volta la parola "indulgenza". Con essa sembra voler risolvere tre problemi in un sol colpo: eliminare l’enorme carico di penitenze tariffarie accumulatesi in tutte le famiglie, contenere le invasioni arabe e riconquistare i luoghi Sacri delle Origini Cristiane. Nasce cosi la I Crociata affidata ai duchi Normanni, in risposta alla richiesta di aiuto dell'Imperatore di Costantinopoli affinche riconquistino i luoghi sacri in Palestina. Tale impresa fu vista come un "pellegrinaggio" (armato) a Gerusalemme ed al Santo Sepolcro,  con l’indulgenza plenaria cioè la remissione di tutte le penitenze che si erano e si dovevano scontare.

In occasione delle crociate, infatti ai partecipanti era concessa un’ "assoluzione generale", poichè si riteneva la difesa dei luoghi sacri un’opera penitenziale che espiava e rimetteva tutti i peccati.  Purtroppo dopo la IV Crociata, l’ideale dell’ "indulgenza" necessitò di una surrogazione spirituale col ritenere che uguale ad una Crociata fosse un pellegrinaggio a luoghi con indulgenza come Santiago de Compostela 

Tommaso d’Aquino darà una stabile sistemazione alla teoria sul Purgatorio nonchè agli elementi della penitenza, delle pene per la colpa, delle indulgenze da applicare anche ai defunti. Da questo momento la pratica delle indulgenze avrebbe avuto uno sviluppo mai conosciuto prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 1905 il Papa Urbano II aveva dichiarato come sostitutivo di ogni penitenza la partecipazione alla crociata Torna su

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pare che già attorno al 1063 il Papa Alessandro II abbia elargito una generale indulgenza a favore dei soldati che combatterono contro i Saraceni      Torna su

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

S. Tommaso scrive che l'indulgenza consiste nella remissione della pena temporale dei peccati attuali, è una commutazione della pena canonica e delle corrispondenti pene del purgatorio in virtù dei meriti comuni a tutta la chiesa del quale il Papà può disporre      Torna su

 

 

 

a cura dei bambini della scuola elementare Regina Margherita