Un micidiale caccia che sfugge ai radar
Ci sono "seri dubbi" che l'F-117 statunitense, il cacciabombardiere
"invisibile" sia stato puntato e abbattuto dai serbi. Gli addetti ai lavori, restano perplessi e sono
più inclini a ritenere che il suo abbattimento - se di questo si tratta - sia la conseguenza di una serie
di concause che hanno finito per favorire la contraerea serba. Ma gli esperti non trascurano neppure l'ipotesi
che il famoso cacciabombardiere sia precipitato per cause tecniche.
Incaricato delle missioni più spinose (l' F-117 è chiamato ad operare contro obiettivi che hanno
le maggiori difese) il sofisticatissimo velivolo può essere "vinto" da quanto di meno sofisticato
esiste nel campo radaristico: i radar di prima generazione, cosiddetti "di scoperta" con bassa frequenza.
Più è bassa la frequenza e più il radar riesce a vedere i cosiddetti "invisibili"
che hanno una struttura studiata, al contrario, per sconfiggere i radar moderni che hanno frequenze molto elevate.
Non è improbabile che i serbi abbiano abbassato ancora di più la frequenza per la scoperta rendendo
più facile il compito.
Eppure vederli non basta: scoperta la traccia dell'F-117 occorre poi possedere una tecnologia adeguata per abbattere
il velivolo; e cioè un sistema contraereo ad alta frequenza che i serbi non possiedono.
Da qui le due ipotesi: o una volta individuato dal radar hanno provveduto i caccia a intercettarlo e a riuscire
a colpirlo, oppure è stata alzata una barriera di fuoco alla cieca riuscendo, comunque, nello scopo. Insomma
- secondo gli addetti ai lavori - un "puro caso". A conforto di questa tesi si sottolinea che probabilmente
i serbi hanno scoperto in ritardo che l'F-117 era precipitato se è vero che a giungere sul posto ("abbastanza
vicino all'obiettivo da colpire", si sostiene) sono stati i militari statunitensi del gruppo "Combat
Sar", che hanno riportato ad Aviano il pilota del velivolo.
C'è anche un'altra possibilità e cioè che l'"invisibile" sia stato scoperto da un
satellite spia dei russi che avrebbero provveduto ad indicare a Belgrado l'area di azione. Che i russi "assistano"
i serbi non un mistero: sono sempre più frequenti gli "allarmi alla spia" attormno alle basi Nato
in Italia, come pure - sostengono fonti informate - c'è il sospetto che più di qualche 'Mig' sia
pilotato da equipaggi russi.