Le località degli eccidi dell'esercito serbo
BELA CERVKA I serbi uccidono 38 abitanti e gettano i corpi nel torrente
Bellaja. Sembra siano state assassinate altre 500 persone.
BRUZINC Incendiato la settimana scorsa. Cinque persone uccise mentre era in corso la conferenza di Rambouillet.
CIREZ Ventimila persone sarebbero state usate come scudi umani contro i bombardamenti.
DJAKOVICA I gruppi paramilitari bruciano un palazzo e uccidono un centinaio di persone. Ammassano 70 cadaveri in
due case, altri 33 vengono gettati in un torrente. Il 29 marzo l'Esercito obbliga gli abitanti alla fuga. In 14
mila arrivano in Albania il 4 aprile.
GLOGOVAR Incendiata la zona albanese. Detenzioni di massa e esecuzioni. Mancano le cifre.
GODEN Venti esecuzioni, tra cui i maestri della scuola, il 25 marzo, prima che il borgo sia incendiato.
ISTOK Un migliaio di persone deportate in Macedonia, dove arrivano l'8 aprile. In molte muoiono durante il percorso.
IZBICA 270 uccisioni da metà di marzo.
JOVIC Gli uomini sono divisi dagli altri abitanti. Scoperti 34 cadaveri.
KLINA La comunità albanese viene cacciata il 28 marzo. I serbi usano 500 abitanti come scudi umani nei combattimenti
con l'Uck.
KOSOVO POLJE I serbi costringono gli abitanti a entrare nelle case e poi lanciano granate contro le abitazioni.
KOSOVSKA MITROVICA Il 23 marzo, espulsione di tutti gli abitanti. Uccisione delle personalità della cittadina,
come Latif Brerisha, poeta e presidente dell'Alleanza democratica. Agim Hajrizi, leader del sindacato, è
ucciso con la moglie e il figlio di 12 anni.
KTOLINA 50-60 scomparsi. Scoperta una fossa comune con 26 corpi.
MALAKRUSA 112 fucilazioni. Bruciati i corpi.
MALISEVO Abitanti bruciati vivi. Uomini separati dalle donne. 50 persone uccise il 27 marzo. Incendio di parte
della città il 30 marzo. Tra 50 e 140mila persone in fuga.
MORINI Forze di polizia serbe minano la città di frontiera per impedire la fuga degli abitanti.
NEGROVCE-ORAHOVAC Cinque esecuzioni il 5 aprile. Cacciata di un gruppo di zingari, che affermano che i serbi hanno
ammazzato 50 abitanti, tra cui donne e bambini.
ORIATE Uccisione di 200 persone e incendio del villaggio il 30 marzo.
PASTASEL Scoperti i cadaveri di 70 persone d'età tra i 14 e i 50 anni.
PEC Circa 50mila espulsi. Una cinquantina di albanesi uccisi e sotterrati nei giardini il 27 marzo.
PODUJEVO Gran parte della città viene incendiata. Abitanti derubati delle auto e ammazzati.
PRISTINA Le forze serbe comunicano con altoparlanti che chi non se ne va verrà ucciso. I fuggiaschi mancano
di acqua e viveri. L' avvocato Bjam Kelemendi, difensore dei diritti umani, viene ucciso con i due figli. Le milizie
separano gli uomini dalle famiglie. Dal 1 aprile 25mila albanesi vengono fatti partire su treni verso la Macedonia.
Imprigionati 20 ex collaboratori dell'Osce.
PRIZREN Tra 20 e 30 uccisioni. I paramilitari danno due ore di tempo alle famiglie per andarsene. Una quarantina
di esecuzioni con un colpo alla nuca o al collo.
POPOVO Attacco serbo, 10 morti.
ROGOVO Almeno 50 esecuzioni.
SRBICA Uccisi 115 uomini oltre i 18 anni. 20mila prigionieri chiusi in una fabbrica d'armi.
STIMLJE Incendiate le sedi di organizzazioni e partiti albanesi. 25mila evacuati.
SUVA REKA Uccise almeno 30 persone, le loro case vengono bruciate. Il 28 marzo incendiata oltre metà della
città. Il 4 aprile, assassinate 40 persone. In tutto sarebbero morte 350 persone.
VELIKA KRUSA A fine marzo i profughi affermano che i serbi hanno ucciso 150-160 persone, gettando 50 cadaveri in
una fossa comune. Riprese aeree confermano. Case incendiate; almeno 60 le vittime, tra cui donne e bambini. I serbi
dicono agli abitanti: "Vi faremo un regalo, uccideremo solo 10 di voi. Protestate con la Nato".
VRSEVAC Abitanti usati come scudi umani il 7 aprile.
VUCITRN Incendiate le case abitate dagli osservatori Osce. Uomini separati dalle famiglie. Uccisione il 27 marzo
di 4 ragazzi.
ZHURI Ordine di evacuazione. Settemila persone in fuga.
ZULFAJ Ordine di evacuazione. Incendiato il villaggio.
(15 aprile 1999)