-
Partiamo adesso da una situazione
concreta: su una calcolatrice abbiamo la possibilità di usare la
funzione log10, ma dobbiamo
calcolare log23. Ci viene in aiuto
la importante proprietà del cambiamento di base:
logb x = ( loga
x ) / ( loga b ). Infatti questa ci fa risolvere il
problema : log2 3 = ( log10 3 ) / ( log10
2 ). Se sulla calcolatrice abbiamo solo la funzione
logaritmo naturale
ln, non c'è problema: log2
3 = ( ln 3 ) / ( ln
2 ). Ad esempio, nella calcolatrice
PGC, che è alla base di tutte le
figure interattive finora viste in questa unità sui logaritmi,
log è sinonimo di
ln, per cui logax
si digita come (log x)/(log a).
-
La proprietà in esame deriva in maniera quasi immediata
dalla proprietà del logaritmo di una potenza: loga(bc)
= c·logab. Prendendo in essa
c=logb
x (quindi bc=x),
ricaviamo loga x = loga bc
= logb x · loga b = loga
b ·
logb x. Basta adesso invertire questa formula e ottenere:
logb x = ( loga
x ) / ( loga b ). (Nota)
-
Illustriamo il processo con la figura:
in essa sono
rappresentate expa,
expb, loga, logb;
k è quel numero tale che
ak=b, quindi
k=logab. Adesso scegliamo un'ascissa x (in figura è il punto c che ha per ascissa x e può essere mosso per modificare la x, inizialmente posta uguale a 1); come si passa, rimanendo
sulla stessa retta orizzontale, dal generico punto
(x,bx)∈expb
al corrispondente punto
(k·x,bx)=(k·x,akx)∈expa,
così, per
simmetria rispetto alla bisettrice y=x, si
passa (rimanendo sulla stessa retta verticale) da
(x,logbx)∈logb
a (x,k·logbx)∈loga
, ossia: logax = k·logbx = logab · logbx.
-
Questa proprietà esprime anche che le funzioni
loga
e logb
sono la prima multiplo della seconda con un fattore di moltiplicazione
pari a logab.
Viceversa se prendiamo un numero h
e consideriamo la funzione h·logb,
questa sarà esattamente la funzione loga
con la base a ricavabile dalla
relazione logab=h,
che comporta ah=b e
quindi a=b1/h. Quest'ultima
osservazione permette di dare una conclusione a un
approfondimento
iniziato in una sezione precedente.
|