informatematica

epinoemi matematinformatici di Gaetano Speranza                


20/01/2004

clicca sul seguente pulsante : (puoi spostare il quadro col tasto destro)
all'inizio viene evidenziata la parabola 0.5(x-1)2 + 2
il "coefficiente di forma" della parabola è 1/2=0.5 , indichiamolo con f
il "vertice" della parabola è (1 , 2) , indichiamolo con d = (h , k) = h+ki = h+m =1+2i
muovendo in orizzontale col mouse il punto di input a modifichi f = ax
muovendo col mouse il punto di input d modifichi il vertice d = (dx , dy)
la parabola di equazione y = f (x-h)2 è traslata di h della parabola y = f x2
h = dx è detto "spostamento orizzontale" (infatti è un numero reale)
per traslare la parabola y=f(x-h)2 in verticale di k si aggiunge ki=m a ogni punto
e così si ottiene l'equazione y = f (x-h)2 + k , parabola y = f x2 traslata di d=(h,k).
Supponiamo adesso di avere da graficare la equazione y = a x 2 + b x + c
determiniamo f , h e k in modo che a x 2 + b x + c = f (x-h)2 + k
si ha : a x 2 + b x + c = f (x-h)2 + k = f x 2 - 2 f h x + f h 2 + k
l'uguaglianza si realizza quando : a = f , b = - 2 f h , c = f h 2 + k
ossia : b = - 2 a h ( quindi h = -b/2a ) e c = a h 2 + k ( quindi k = c- a h 2 )
troviamo quindi : f = a , h = -b/2a , k = c- a h 2 = c - a (-b/2a)2 = c - b2 / 4a
quindi il vertice è d = (h , k) = ( -b / 2a , c - b2 / 4a ) (coordinate del vertice)
pertanto y=ax2+bx+c ha per grafico la parabola di forma y=ax2 ma con vertice d
( nota che il parametro a dell'equazione è solo l'ascissa del punto a della figura )
se vogliamo risolvere l'equazione ax2+bx+c=0 , scriviamola come f (x-h)2 + k = 0
ricaviamo (x-h)2 = -k/f quindi x-h = ±Ö(-k/f), ossia x = h ±Ö(-k/f)
esprimendo f, h, k tramite a, b, c otteniamo la formula risolutiva x=(-b±Ö(b2-4ac))/2a
di solito si pone D = b2-4ac (detto "delta" o "discriminante" dell'equazione di 2° grado)
Riassumendo: l'equazione  a x 2 + b x + c = 0   ha soluzioni x = ( -b ± ÖD ) / 2a

 

13/01/2004

Parabola e circonferenza  (classe seconda)

costruzione della parabola unitaria ( y = x2 ) mediante moltiplicazione grafica

nella figura muovendo col mouse il punto a   si modifica il punto k sull'asse delle ascisse

si trasporta k = (k,0) sull'asse delle ordinate e si costruiscono così i punti (0,k) e (1,k)

si traccia la retta passante per l'origine e per il punto (1,k), tale retta ha equazione y=kx

su tale retta si individua il punto di ascissa x = k, tale punto è m = ( k , kk ) = ( k , k2 )

al variare di k sull'asse delle ascisse (a tal fine muovi a) il punto m descrive la parabola

 

costruzione della circonferenza unitaria tramite la parabola unitaria

 

 

Per lo studio di argomenti di analisi (limiti, derivate, integrali) :

http://www.chihapauradellamatematica.org/

(vedi anche: http://cdm.unimo.it/home/matematica/zanelli.vanna/ , più avanzato )

Per il calcolo numerico di un integrale definito :

http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/corsoabilitante/pagina2.html

 

02/01/2004

in questa pagina si possono (fra le altre cose) trovare (in inglese):

  • gli "Elementi" di Euclide corredati di applets interattive ;
  • costruzioni geometriche con riga e compasso (sempre con applets) ;
  • un'introduzione alla trigonometria (neanche a dirlo, anche qui, con applets) ;
  • un'esposizione (tradizionale) dei numeri complessi (vedi qui sotto a "commenti") ;
  • storia della matematica ;
  • i "23 problemi" di Hilbert ;
  • frattali, caleidoscopi, ecc...
     

 L'impostazione "tradizionale" della trattazione dei numeri complessi è inversa rispetto alla filosofia da me seguita in queste pagine di informatematica. Nella trattazione scolastica (e - quasi sempre - accademica) usuale i numeri complessi sono una "sintesi a posteriori" di concetti geometrici vettoriali e goniometrici e , con la formula di Eulero, infinitesimali. Qui invece si fa leva sulla loro intrinseca potenzialità di "sintesi a priori" per eleggerli a "terreno di formalizzazione e sviluppo" di osservazioni grafiche di base (un'assiomatizzazione è sempre una sintesi a priori di constatazioni più o meno concrete, anche se spesso collocata posteriormente rispetto a tragitti più o meno astratti di sistematizzazione e ottimizzazione concettuale dell'osservazione, tesi a conferirle "dignità " di "priorità "). In questo modo sono proprio i numeri a "condurre a" (piuttosto che a "raccogliere da") vettori, angoli, misurazioni. Il campo dei numeri complessi diventa così l'edificio "cartesiano" (ma non meno "pitagorico") che pone a sue fondamenta semplici modelli grafici e permette di collegare sùbito analiticamente geometria e algebra (e questa nel duplice e intercorrelato senso aritmetico e simbolico-strutturale), dando al numero il ruolo di veicolo formale per calcolare su entità interpretate nel piano grafico. Cosa importante è introdurre la moltiplicazione come "operazione definita" (e non come "concetto primitivo"), il che le assegna un valore di crescita operativa e intellettuale (permette di riferire il piano all'unità tramite proporzioni e scale) anche proprio della stessa etimologia della parola e permette di ... dare allo zero quel che è dello zero (riferimento vettoriale additivo, tramite la regola del parallelogramma, che conduce a scale di differenze) e all'uno quel che è dell'uno (che conduce alla misurazione e a scale di rapporti). Per comprendere quanto sia poco seguita questa "devozione al numero complesso" come "capo distributore di miracoli matematici" e non "coda deposito di formule preesistenti ( e spesso contenute in contesti differenti, come quello della visione sintetica della geometria euclidea)", basta cercare su GOOGLE la stringa: "moltiplicazione grafica".

 

 

a p p l e t s       C a b r i J a v a

 

 

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