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30/10/2003 guida di Cabri-Géomètre e di MathView alla mia pagina: clicca qui
29/10/2003 questo sono io ...
28/10/2003 in tempo di dispute su simboli religiosi ...
27/10/2003 Densità, continuità, divisibilità
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Densità : dati x e y in R tali che x<y, esiste un z in R tale che x<z e z <y (in breve :
x<z<y ). Ciò deriva dallassioma: xÎP Þ $
xÎP
x-xÎP . Infatti, preso x in modo che x>0 e x<y-x , si ha x<x+x<y . Conseguenze
: Teorema
(di subdimezzabilità o subdivisibilità binaria) : dato x>0, esiste y>0 tale che 2y=y+y<x . dimostrazione: preso z>0
tale che z<x (lesistenza di un tale z è postulata dallassioma precedente),
se anche 2z<x si prende y=z, altrimenti si prende y<x-z (infatti da
2z ³ x segue
x-z £
z e quindi 2x-z £ x+z , quindi 2(x-z)=2x-2z £ x) Teorema
(di subdivisibilità) : dato n numero naturale non nullo e dato x>0,
esiste y>0 tale che ny < x
. dimostrazione: si procede per
induzione su n. Se n=1 lasserto coincide con lassioma di densità. Supposto
che esista y>0 tale che ny<x, dalla
subdimezzabilità segue lesistenza di un y>0 tale che 2y<y , per cui si ha
(n+1)y £ 2ny < ny < x . |
Continuità Definizioni : 1) dati A e
B sottoinsiemi di R si dice che A precede B (scrivendo A<<B) se A e B sono non vuoti
e ogni elemento di A è minore di ogni elemento di B. (In particolare ne segue che A e B sono disgiunti) 2) intervalli : [a,b] := {x : a £ x £ b} ,
]a,b] := {x : a < x £ b} , [a,b[ := {x : a £ x < b} ,
]a,b[ := {x : a < x < b} , semirette : [a , ¥ [ := {x : a £ x } ,
]-¥ , a] := {x : x £ a } ,
3) un
sottoinsieme A di R è detto collocato inferiormente se precede il suo
complementare; un sottoinsieme B di R è detto collocato superiormente se il
suo complementare lo precede. Assioma
di continuità : Ogni
sottoinsieme di R collocato inferiormente è una semiretta illimitata inferiormente (quindi del tipo ]-¥ , a]
oppure ]-¥ , a[ ). Lelemento
a è detto separatore (o elemento di separazione) fra A e il suo
complementare. Esso è anche detto estremo superiore di A e estremo
inferiore del complementare di A ; nel caso in cui esso appartiene ad A (ossia A=]-¥,a]) è detto massimo
di A, mentre
nel caso esso non appartiene ad A (ossia A=]-¥,a[) esso è detto
minimo del complementare di A. |
Divisibilità :
se n è un numero naturale non nullo, per ogni x>0 esiste un unico y>0 tale che ny =
x .
(Se invece
x<0, allora esiste un unico y<0 tale che ny=x, per provare la quale cosa si procede
a dividere x>0 e poi a cambiare di segno il risultato della divisione). La dimostrazione (che nel caso n=1 è ovviamente inutile) si ottiene considerando i due insiemi : A := {z : nz £ x } e B :={z : nz > x}, che risultano essere complementari e il primo precedente il secondo, per cui si pone y uguale al separatore di A e B. Tale y non può verificare né la condizione ny>x (in quanto se così fosse, preso p > 0 tale che np < ny-x , si avrebbe n(y-p)=ny-np>ny-ny+x=x e quindi y-p minore di y ma in B, invece che in A) né la condizione ny<x (in quanto se così fosse, preso p > 0 tale che np < x-ny , si avrebbe n(y+p)=ny+np<ny+x-ny=x e quindi y+p maggiore di y ma in A, invece che in B) e pertanto deve risultare ny=x. |
26/10/2003
Introduzione
assiomatica degli insiemi numerici R e C
Assiomi additivi
Modello empirico : punti e regola del parallelogramma o della concatenazione |
1) x + y = y + x (commutatività) 2) (x+y)
+ z = x + (y+z) (associatività) 3) x + 0 = x (neutralità di 0) 4) x
+ (-x) = 0 (simmetricità) |
Definizioni
basate sulla sola struttura additiva |
x + y + z := ( x+y ) + z x+y+z+w
:=((x+y)+z)+w , ecc. x y := x + ( -y ) (operazione di sottrazione) |
Esempi di teoremi basati sulla sola struttura additiva |
x+y =z => x = zy (sommando ai due membri
y ; utilizzabile per la risoluzione di equazioni) - ( -x ) = x
x + y = 0 => x = y
0 = - 0 (dalla precedente con x=y=0) ; - ( x + y ) = -x y ; x y = - ( y
x ) |
Assiomi di ordine e continuità Modello
empirico : semiretta aperta avente origine in 0 e
retta da essa individuata |
Assiomi di ordine ( oggetti : P Ì S ( P è detto verso (positivo) ) ) |
5) xÎP Þ ( x¹0 e $ xÎP x-xÎP ) ; 6) x,yÎP Þ x+y ÎP ; 7) ( x,y Î
P e x ¹ y ) Þ ( x-y
Î P o y-x Î P ) |
Definizioni che richiedono anche la struttura dordine |
-P := { -x : x Î P } ( verso negativo di P ) ; R = asse(P) := P È (-P) È
{0} ( asse reale ) "x,yÎasse(P) : x<y : x>y :Û y x£ y :Û (y < x) o (x=y) ; x³y :Û y£x A << B :Û "a Î A , "b Î B a<b ( con A , B Ì asse(P)
e A , B ¹ Æ
) x :=max(A) :Û x Î A e ("aÎA a£x) ; x :=min(B) :Û x Î B e ("bÎB x£b) |
Esempi di teoremi |
x Î P Þ -x Ï P ; P Ç (-P) = Æ < e > sono antiriflessive e transitive ; £ e ³ sono riflessive, antisimmetriche e transitive " x , y Î asse(P) x < y o x = y o x > y (legge di tricotomia) conservazione additiva delle disuguaglianze : x < y Þ x+z < y+z ; x > y Þ x+z > y+z ; x £ y Þ x+z £ y+z ; x ³ y Þ x+z ³ y+z inversione delle disuguaglianze : x < y Þ -x > -y ; x £ y Þ -x ³
-y |
Assioma di continuità ( P è un
verso continuo ) |
8) A<<B e
A È B = asse(P) Þ $ x Î asse(P) (
x=max(A) o x=min(B) ) |
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Definizioni |
Induttivo(M) :Û ( M
Ì S e 0ÎM e ("xÎM
x+1ÎM ) ) N := Ç{ M : induttivo(M) } (intersezione di tutti i sottoinsiemi induttivi di S); N* = N+ := N-{0} ; Z = Z := N È ( -N+ ) ; Z* := Z-{0} ; Z+ = N+ Moltiplicazione con coefficiente intero : * : Z ´S ® S : 1*x:=x ; n*x := (n-1)*x + x ab := a*b ; abc := (a*b)*c ; abcd := ((a*b)*c)*d ;
ecc. |
Esempi di teoremi e ulteriori definizioni |
0*x=0 ; "nÎZ (-n)*x=-(n*x)=n*(-x) ; * è commutativa in Z ; "a,bÎZ "xÎS (ab)x= a(bx) "a,bÎZ "xÎS ( a + b ) x = a x + bx ; "aÎZ "x,yÎS a
( x + y ) = a x + a
y ; "nÎN+ 1/n := max( { xÎR : n x £ 1 } ) ; n x = 1 Û x = 1/n c := a/b Û bc=a (divisione) ; Q:={m/n : mÎZ, nÎN+}; Q+:={m/n : mÎ N+, nÎN+} ; Q*:=Q-{0} "nÎN+ "pÎP p/n := max( { xÎR : n x £ p } ) ; n x = p Û x = p/n "nÎN+ "pÎP (-p)/n=-(p/n); "mÎZ "nÎN+"xÎR (m/n)x :=m(x/n) (moltiplicazione Q´R®R) estensione della
moltiplicazione da Q´R®R a R´R®R |
Assiomi di estensione ( oggetti : I+ Ì S , i Î S ) modello
empirico: ortonormalità |
10) I+ è un verso continuo ( assiomi 5, 6, 7, 8 con I+ al posto di P ) ;
11) i Î I+ (assioma 9 con i e I+al posto di 1 e P) ; 12) RÇI = {0} (assioma
di bidimensionalità) |
Esempi di definizioni e teoremi |
Ni:={ni: nÎN}; N+i:={ni: nÎN+}; Zi:={ai: aÎZ}; Z*i:={ai: aÎZ*}; Qi:={m(i/n): mÎZ, nÎN+}
Estensione della moltiplicazione da Q´I®I a R´I®I . "x,yÎR : Re(x+yi):=x ; Im(x+yi):=y ; con(x+yi):=x-yi ; ort(x+yi):=(-y+xi) ; C:=R+Ri := {x+yi : xÎR,yÎR} ; Ri = I
; moltiplicazione in C :"a,bÎR "zÎC (a+bi)*z := az + b ort(z)(cambiamento di sistema di riferimento da (1,i) a (z,ort(z) ).Rotodilatazione :rotw : z ®w z(rotazione se rotw (con(w))=1). |
Si tratta di una impostazione
assiomatica delle basi della teoria elementare degli insiemi numerici che
giunge fino a (volendo si potrebbe andare oltre, con Frobenius, fino a
quaternioni e ottetti) introdurre il campo C (vedendo R come parte "a
par condicio" con il suo complemento a C), di tipo "immersivo-additivo",
fortemente motivata geometricamente e a espansione graduale, ossia che parte
da uno spazio S (che empiricamente può essere visto come bi- o
tridimensionale, o a più dimensioni) in cui si introducono gruadualmente
prima una struttura additiva di gruppo (il che, tramite un'interpretazione
di spazio "puntato" e l'usuale associazione intuitiva di punti e raggi
vettori, consente un'introduzione ai vettori, pur se, a questo livello,
ancora senza nozioni moltiplicative), poi una struttura di ordine su due
dimensioni indipendenti R := P U (-P) U {0} (asse reale) e I := I+
U (-I+) U {0} (asse immaginario,con l'indipendenza definita senza
ricorso alle combinazioni lineari; il modello empirico che si prende a
semantica della teoria è quello ortonormale e si formalizzano così i
concetti di "verso" (semivarietà lineare), di "densità ", di "continuità "
(assenza di "buchi"), di dimensionalità (esistenza di versi indipendenti),
delegando alla terna (0, 1, i) il criterio di ortogonalità ed equidistanza;
c'è da precisare che mentre nelle usuali trattazioni degli spazi numerici il
numero è posto a fondamento di modelli analitici di teorie sintetiche, qui
una teoria di tipo sintetico-vettoriale, o meglio gruppale, è alla base
dell'introduzione stessa dei numeri, quindi si porrebbe essa stessa a
modello geometrico di una eventuale preesistente teoria costruttiva dei
numeri, così come si fa quando si introducono le grandezze). In un secondo
momento si introducono le unità 1 e i, vincolate agli ordini in modo
opportuno ed evidente, e gli insiemi N e Z, nonché le moltiplicazioni a
coefficienti in Z e gli insiemi immaginari Ni e Zi e il piano intero Z+Zi
(dove già si può introdurre l'operatore di ortogonalità ort(m+ni) :=-n+mi ,
giustificabile facilmente dal punto di vista grafico; da osservare che dire
che ort costruisce "l'ortogonale isometrico antiorario" non è meno
convenzionale che dire che due vettori u e v sono ortogonali e congruenti
rispetto ad un prodotto scalare fra gli infiniti che possono essere
introdotti in RxR). Le caratteristiche dell'ordinamento intervengono per
stabilire l'infinità di N. Inoltre, tramite la continuità si stabilisce la
divisibilità in un numero naturale non nullo di parti uguali (se si vuole si
può anche postularla per non usare la continuità subito, il che
didatticamente risulta ostico) e si introducono Q, la moltiplicazione a
coefficienti razionali, Qi e il piano razionale Q+Qi. A questo punto dal
piano razionale e dalla moltiplicazione in Q+Qi, introdotta come cambiamento
di sistema di riferimento e alla base delle roto-omotetie (e in particolare
delle omotetie e delle rotazioni) , si possono far scaturire le
problematiche di tipo isometrico (una rotoomotetia w ->zw è detta rotazione
quando porta il coniugato di w in 1; in tal caso w è detto "unitario") e
quelle pitagoriche (con(w)*w=1 è il teorema di Pitagora per i w unitari),
sulla valutazione metrica (ogni z non nullo ha un versore unitario vers(z) e
si determina il fattore positivo k ( ossia |z| ) tale che k*vers(z)=z; la
distanza fra z e w è |z-w|, ecc.) e sugli irrazionali ( ad esempio il
classico |1+i| ). Mi pare un modo (e un ulteriore passo verso la
semplificazione intuitiva nella catena ... -> Dieudonné -> Choquet -> ... )
per: a) evitare di introdurre l'ampliamento di R a C come una "uscita
cervellotica" e puramente algebrica (per cui i viene ad essere una radice
quadrata "strana" di -1); a') evitare di creare (in barba ai monomorfismi
immersivi) nei neuroni degli studenti una disparità di trattamento fra R e
C, per cui R stesso è diverso se visto da solo o come asse reale; b) usare
subito nozioni geometriche intuitive ma subito formalizzate lavorando nel
contempo su numeri in modo grafico (ad esempio con Cabri), fra l'altro
permettendo di esplicitare i ruoli di sintassi e semantica, teoria formale e
interpretazione; c) viceversa rispetto al punto (b), interpretare ogni volta
geometricamente il frutto di calcolo algebrico (senza delegare tutto alla
geometria analitica procrastinata, magari al triennio); d) dare
all'addizione ciò che è dello zero e alla moltiplicazione ciò che è
dell'uno. d') associare addizione e traslazioni da una parte e
moltiplicazione e roto-omotetie (in particolare le omotetie e le rotazioni)
dall'altra, facendo assumere a rette e circonferenze ruolo di figura
fondamentale per i due tipi di isometria, magari con riflessioni sul
concetto di curvatura e di punto all'infinito; d'') vedere 0 come il punto a
"potenziale additivo nullo" (origine del piano) e 1 come quello a
"potenziale moltiplicativo nullo" (origine degli angoli, definiti come
rotazioni intorno a 0), polarizzando la struttura di C in vettori (frecce
"dritte") da una parte e "rotatori" (numeri complessi unitari, alias frecce
"ad arco") dall'altra; d''') vedere la moltiplicazione come operazione
introdotta gradualmente sulla base dell'addizione (proporzionalità diretta
naturale e frazionaria) e poi della continuità e dell'ortogonalità (e non
come operazione asetticamente distributiva come si fa nella usuale
introduzione assiomatica di R); e inoltre non degradare al rango di
"moltiplicazione di binomi" la moltiplicazione in C; e) svincolare il
concetto di distanza da un'ambigua e non integrata oscillazione fra nozioni
sintetiche (raramente formalizzate a livello scolastico) e norma pitagorica
su numeri o coppie numeriche; e') preparare "eulerianamente" la strada alla
misura in radianti (altro punto di "glissaggio") e alle funzioni
goniometriche tramite la visualizzazione della spirale (1+i/n)^k con
k=1,...,n ed n intero positivo e sempre più grande; lo stesso con la "archificazione"
di t e (1+it/n)^k con k=1,...,n (per cui exp(p*i)=-1
perde le "esotericità" presunte); e''') evitare di introdurre ("alla
Dieudonné") un prodotto scalare predefinito (cosa che fra l'altro richiede
la definizione di spazio vettoriale e la precedente introduzione "asettica"
dei numeri reali) e preparare la strada al prodotto vettoriale nello spazio
tridimensionale riguardandolo come passaggio da ort, visto come prodotto
vettoriale unario, ad un operazione binaria, laddove non c'è un unico
ortogonale "privilegiato" per un vettore.
24/10/2003
Esercizio - 3^S
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Sia P=(1,1) e Q=(r,0), con r non negativo; 1) determinare lequazione della retta s
passante per P e Q 2) determinare lequazione della retta s_|_(P)
passante per P e perpendicolare a s 3) determinare lequazione della retta s_|_(Q)
passante per Q e perpendicolare a s 4) determinare lequazione della retta s_|_(M)
passante per M=(punto medio fra P e Q) e perpendicolare a s 5) detta q(r) la intercetta sulle ordinate della
retta al punto (4), stabilire per quali valori di r tale intercetta è positiva, nulla o
negativa 6) il caso relativo a q(r)=0 corrisponde ad avere un triangolo isoscele nella figura rappresentante la configurazione per tale caso. Quale è tale triangolo? 7) generalizzare quanto fatto nei precedenti punti (1)...(6) al caso di un punto P=(a,b) con b>0. |
23/10/2003
PROGRAMMA
DI MATEMATICA
CLASSI 5^S e 5^V - anno
scolastico 2003/2004 (insegnante: Gaetano Speranza)
Funzioni
e loro dominio. Funzioni reali di una variabile. Funzioni reali lineari di variabile reale
e loro rappresentazione. Intervalli in R e topologia della retta reale.
Modellii
lineari ( y = a x ) e loro traslati ( y = a x + b
). Retta passante per due punti nel piano cartesiano.
Modelli quadratici ( y = a x2 ) e loro traslati ( y = a x2 + b x + c ). Determinazione della traslazione che trasforma y = a x2 in
y
= a x2 + b x + c .
Velocità
di crescita di una funzione. Approssimazione del grafico di una funzione in un suo punto
con la retta tangente (problema della linearizzazione locale); il concetto di derivata,
esaminato anche con luso del computer.
Il
concetto di differenziale per funzioni di una variabile reale: approssimazione
dellincremento effettivo con lincremento lineare.
Principali
derivate (delle funzioni y = costante , y = xn , y = ax , y = sin x
, y = cos x , con le relative dimostrazioni) e delle tecniche di derivazione di
applicazione delle formule di derivazione di somme, prodotti, composizioni di funzioni.
Applicazioni
di tali regole alla determinazione delle derivate di funzioni più composte, quali y = tg x = sin x / cos x .
Le
funzioni goniometriche inverse arcsin, arccos, arctg e le loro derivate .
Studio
di una funzione utilizzando il calcolo differenziale, con applicazioni a semplici casi.
Successioni
( funzioni con dominio N+ ) e limiti di successioni e di funzioni : il numero
di Nepero come limite della successione (1+1/n) n . Richiami delle
regole di calcolo con i logaritmi.
Limiti
collegati al limite di Nepero. Limite di sin x / x per x tendente a
zero. Cenni al concetto di serie.
Il
problema della misura dellarea sottesa dal grafico di una funzione (ossia compresa
fra questo e lasse delle ascisse) e compresa fra rette verticali di ascisse date.
Definizione
dellintegrale definito di una funzione esteso ad un intervallo [a,b] , introdotto
come applicazione dei concetti di limite di una successione e delloperatore di
sommatoria e con equisuddivisione dellintervallo di integrazione : scaloidi
anticipato (o sinistro) e posticipato (o destro) approssimanti. Estensione del processo di
integrazione definita al caso di suddivisione qualunque dellintervallo.
Integrale
definito di una somma di funzioni, del prodotto di una funzione per un numero (multiplo di
una funzione). Scambio degli estremi di integrazione. Suddivisione dellintervallo di
integrazione [a,b] in unione di sottointervalli [a,c]
e [c,b].
Teorema
fondamentale del calcolo integrale e collegamento dellintegrale definito con le
primitive della funzione integranda.
Integrale
indefinito di una funzione, ovvero insieme delle primitive di questa. Esame della
motivazione e del significato geometrico della costante di integrazione a meno della quale
è individuata una primitiva.
Integrazione, definita e indefinita, per parti, per sostituzione, per decomposizione in somma della funzione integranda.
* * *
PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA DEL QUARTO LIVELLO
classe 4^R 2003/2004 1° quadrim.
( insegnante : Gaetano
Speranza )
Prerequisiti
e introduzione Piano complesso e
operazioni di addizione e moltiplicazione con interpretazione geometrica.Risultati
fondamentali della goniometria ricavati con luso della struttura del piano
complesso.Concetto di funzione e di trasformazione nel piano. |
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MODELLI DISCRETI
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Successioni Definizione di successione.
Rappresentazione cartesiana di una successione. Successioni definite esplicitamente.
Successioni definite ricorsivamente. Fattoriale. Sequenze finite. Simbolo di sommatoria e
successione cumulata (per addizione) ricavata da una successione numerica. Successioni
infinitesime ed infinite. Convergenza, non convergenza e divergenza. Limite di una
successione convergente o divergente. |
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INTRODUZIONE ALLESERIE NUMERICHE
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INTRODUZIONE ALLE
FUNZIONI ESPONENZIALI
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Progressioni aritmetiche e
geometriche Definizione di progressione aritmetica
e di progressione geometrica. Formule di Gauss per la somma dei primi n termini di una
progressione geometrica. |
Crescita lineare e composta,
esponenziale reale Crescita lineare f(C,a,t)=C+Cat=C(1+at). Lesempio della capitalizzazione semplice. Ricapitalizzazioni e crescita composta. La successione : { (1+ a/n)k }k=0,1, Numero e ; funzione esponenziale reale exp(x) e suo grafico (
anche per x < 0 ). Capitalizzazione continua.
Logaritmi. |
Numeri periodici Deduzione della regola per la
trasformazione di un numero periodico in forma di frazione di interi. |
Esponenziale complesso Richiami sulle operazioni in C. Il
limite di (1+it/n)n , per n tendente ad infinito. Esponenziale complesso e
formula di Eulero. |
MODELLI CONTINUI
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Funzioni reali di una variabile reale Intervalli reali.
Richiamo della definizione di funzione. Dominio di una funzione e campo di esistenza di
funzioni elementari (campo di definizione di espressioni contenenti una variabile).
Intorni di un punto. Intorni di infinito. Concetti intuitivi di convergenza e di
divergenza. Concetto intuitivo di continuità. Asintoti orizzontali e verticali. Limite
del rapporto (sin x)/x per x tendente a 0
(giustificazione geometrica). Funzioni goniometriche inverse.
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Introduzione al calcolo
differenziale
Incrementi della variabile indipendente e incrementi dipendenti di una funzione in un dato valore iniziale della variabile indipendente. Rapporto incrementale e concetto di velocità media di crescita. Velocità istantanea di crescita. Tangente ad un grafico in un suo punto, e sua pendenza. Derivata di una funzione y=f(x) in un valore x0 della sua variabile indipendente. Funzione f derivata di una funzione f . Notazione (di Leibniz) dy/dx . Derivate di funzioni elementari : a (costante), x (identità), x2 (quadrato), 1/x inversione, sin x , ex . Regole di derivazione : derivata della somma e del prodotto, derivata di una funzione composta.Conseguenze delle tre regole di derivazione :derivata di : a f(x) , cos x
, 1/f(x) , f(x)/g(x) .
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* * *
Programmazione di matematica |
Classe 3^S |
A. Sc.
2003/2004 1° periodo quadrimestrale |
docente
: Gaetano Speranza |
Modulo
3.1 (primo bimestre) |
1°
mese : Lambiente additivo dei numeri complessi. Vettori nel piano numerico e
operazioni di addizione di vettori (regola del parallelogramma) e di moltiplicazione di un
numero reale per un numero complesso (o un vettore). Ortogonalità. Funzioni
lineari (rette passanti per lorigine, o anche proporzionalità dirette). Traslazioni
e rette non passanti per lorigine. Equazioni delle rette in forma esplicita
(funzionale) e parametrica. Equazione vettoriale di una retta, in forma vettoriale e in
forma di componenti scalari. Equazioni di segmenti e semirette. Disequazioni lineari. 2°
mese : Moltiplicazione
di due numeri complessi. Coniugato di un numero complesso. Concetto di rotazione intorno
allorigine (angolo orientato). Numeri complessi unitari e loro proprietà
pitagorica, circonferenza unitaria, rotazione intorno allorigine come
moltiplicazione per un numero unitario. Modulo di un numero complesso e teorema di
Pitagora. Distanza fra due numeri complessi. Moltiplicazione come rotodilatazione.
Inversione e divisione in C. |
Modulo
3.2 (secondo bimestre) |
1°
mese : Circonferenza
goniometrica e archi. Misura in radianti di un angolo. Il numero p .
Misura in gradi sessagesimali. Funzioni seno, coseno e tangente. Sinusoide, cosinusoide e
tangentoide. Angoli associati e angoli notevoli. Determinazione di un angolo tramite: 1)
coseno e segno del seno, oppure: 2) tangente e segno del coseno. Somma di angoli tramite
seno e coseno. Formule di duplicazione per il seno e il coseno. Angoli di 30° , 45° e
60°. Formule elementari di goniometria. Forma goniometrica dei numeri complessi e
moltiplicazione. Formula di De Moivre. Successioni e concetto intuitivo di limite.
Funzione esponenziale reale (numero di Nepero) e complessa e formula di Eulero.
Applicazioni della goniometria ai triangoli (trigonometria), teorema del coseno e dei
seni. 2°
mese : Grafici
traslati, stirati e simmetrici. Richiami sulle equazioni di secondo grado e grafici di
funzioni quadratiche (parabole con asse verticale), ricondotti per stiramenti e
traslazioni a quelli della funzione base y=x2. Disequazioni quadratiche.
Circonferenze ed ellissi. Iperboli e concetto di asintoto. Le coniche come famiglia di
curve. Composizione
e inversione di funzioni. Modelli di crescita esponenziale. Logaritmi naturali e in altre
basi. Funzioni goniometriche inverse. Studio qualitativo di una funzione e concetto
intuitivo di limite. Teoremi fondamentali sui limiti (enunciati) e applicazioni alle
funzioni razionali. Limiti notevoli coinvolgenti il numero di Nepero e la funzione seno.
Calcolo di limiti con artifici vari. Infinitesimi,
infiniti e loro confronto. |
Classe 2^R
A. Sc.
2003/2004 1° periodo quadrimestrale (docente
: Gaetano Speranza)
Introduzione
alle operazioni basilari di gestione di un PC tramite il sistema Windows 98 / 2000 : Uso
della tastiera e del mouse, il desktop, icone e finestre, cartelle e file e loro
strutturazione ad albero (loro indirizzi espressi come percorsi),
collegamenti a cartelle e a file, menu contestuali, memoria volatile (RAM), residente o
non volatile (ROM e dischi rigidi), esterna (CD-ROM e floppy disk). Distinzione fra
Hardware e Software.
1)
CAD (Computer Aided Design):
Lambiente
Cabri-Géomètre :
input grafici, strumenti primitivi e macro; dipendenza degli output dagli input durante linterazione con lutente.
2) Elementi
di logica :
Costanti booleane TRUE (VERO) e FALSE
(FALSO). Congiunzione (AND, E), disgiunzione (OR, O), negazione (NOT, NON). Costanti e
variabili. Funzioni o operatori e loro notazioni unidimensionali (prefisse, infisse,
postfisse) e bidimensionali. Albero strutturale di unespressione. Precedenza di un
operatore rispetto ad un altro. Quantificatori universale ( " ,
per ogni, qualunque sia) ed esistenziale ( $ ,
per qualche, esiste).
3)
CAS (Computer Algebra Systems):
- Lambiente
Derive :
definizione (assegnazione di un valore) di variabili, definizione di funzioni tramite assegnazione di variabili dipendenti del tipo f(x). Assegnazioni vuote (dichiarazioni). Inserimento e valutazione di unespressione. Distinzione fra uguaglianza definitiva ( := ) e uguaglianza predicativa ( = ) . Oggetti definiti (o derivati) costruiti a partire da oggetti (termini e funzioni) primitivi (o predefiniti). Loperatore condizionale IF. Definizioni ricorsive (lesempio della moltiplicazione di numeri naturali). Literazione e i costrutti VECTOR, SELECT, ITERATE e ITERATES.
- Lambiente
MathView :
definizione di regole di trasformazione per lelaborazione simbolica e il pattern matching.
4) FOGLI
ELETTRONICI (Spreadsheets):
Lambiente Excel :
la
struttura tabulare del foglio, celle dipendenti da altre celle tramite funzioni,
trascinamento di celle, grafici in formato predefinito. Loperatore condizionale
SE e il suo uso nidificato. Luso prefisso dei connettivi E ed O ; le
quantificazioni universale ed esistenziale come E e O globali
.
22/10/2003
Piano di ripartizione del programma di matematica
Classe 2^R - A. Sc. 2003/2004 1° periodo quadrimestrale (docente : Gaetano Speranza)
Piano di ripartizione del programma di matematica
Classe 2^R - A. Sc. 2003/2004 1° periodo quadrimestrale (docente : Gaetano Speranza)
Notazioni insiemistiche per elencazione o per proprietà caratteristica degli elementi. Simboli di appartenenza e non appartenenza. Richiami sul calcolo negli insiemi N (numeri naturali = numeri interi non negativi) , Z (numeri interi relativi) e Q (numeri razionali) . Interpretazione geometrica delle operazioni di addizione e moltiplicazione. Introduzione di una unità immaginaria e rappresentazione di punti come numeri complessi. Regola del parallelogramma. Assi, semiassi, semipiani e quadranti coordinati. Figure piane come grafici di relazioni. Trasformazioni nel piano cartesiano. Le due simmetrie assiali coordinate nel piano cartesiano: P=(x,y)
® P-=(x,-y) (coniugazione) e P=(x,y)®-P-=(-x,y) (anticoniugazione). Lidentità P=(x,y)®P=(x,y) e la simmetria centrale P=(x,y)® -P=(-x,-y) (opposizione o antiidentità). La simmetria rispetto alla bisettrice principale P=(x,y)® P*=(y,x) (inversione) e linversione di una funzione. Relazione inversa di una funzione e funzioni invertibili. Composizione di funzioni e in particolare di trasformazioni. Le rotazioni ortogonali fondamentali P = (x,y) ® P^ = (-y,x) (antioraria) e P = (x,y) ® -P^=(y,-x) (oraria). Lottagono associato ad un punto del piano cartesiano. Punti associati ad un punto dato e riduzione di un punto, distinto dallorigine, al primo quadrante e al primo ottante. Riduzione al primo quadrante e al primo ottante di semirette partenti dallorigine. Angoli come coppie di semirette uscenti dallorigine. Supplementarità, esplementarità, complementarità di angoli il cui primo lato è la semiretta 01. Concetto generale di funzione ed equazioni del tipo y=f(x), andamento di un fenomeno descritto da una sola variabile indipendente. Iniettività, surgettività, biunivocità. Grafici di equazioni, nella forma {(x,y): eq(x,y)}. Grafici di funzioni del tipo y=ax (proporzionalità dirette, rette passanti per lorigine). Grafici di funzioni del tipo y=ax+b (rette). Significato geometrico dei parametri a e b. La funzione quadratica y=x2 . Equazioni di primo grado di tipo ax+b=o : loro risoluzione tramite applicazione in ordine inverso delle funzioni inverse di quelle con cui è ottenuta lespressione al primo membro. Sistemi di primo grado con due equazioni e due incognite. Risoluzione grafica (rette e loro intersezioni). Retta per lorigine ortogonale ad una retta data e relazione fra le loro equazioni. Relazione di perpendicolarità fra rette e notazione r ^s. Grafici collegati per simmetria alla funzione di equazione y=f(x) : equazioni del tipo y=-f(x) , y=f(-x) , y=-f(-x). Grafici collegati per contrazione/dilatazione alla funzione di equazione y=f(x) : equazioni del tipo y=af(x), y=f(bx), y=af(bx). Applicazione alla modulazione di ampiezza e alla modulazione di fase. Punto medio fra due punti dati e relazioni con la media aritmetica (semisomma). Relazione di simmetricità di due punti P e Q rispetto ad una retta r (asse di simmetria) espressa tramite condizione sul punto medio ( (P+Q)/2 Î r ) e condizione di ortogonalità ( ret(P,Q) ^ r ). Determinazione algebrica del punto P0=(c,0), del semiasse non negativo delle ascisse, simmetrico di un punto dato P=(a,b) rispetto ad unopportuna retta per lorigine: formula pitagorica c=Ö(a2+b2) . Numeri irrazionali e insieme R. Insieme C dei numeri complessi. Bisezione dellangolo P0OP e determinazione del coefficiente angolare della retta bisettrice. Composizione di simmetrie assiali e traslazioni (isometrie). Isometrie dirette e inverse. Notazione per gli intervalli unidimensionali chiusi, aperti, semiaperti : [a,b] , ]a,b[ , ]a,b] [a,b[ . Grafici di disequazioni nella forma {(x,y): diseq(x,y)}. Disequazioni lineari e fratte. Effetto dellintroduzione del parametro a nelle funzioni quadratiche y=ax2. Traslazione verticale ed equazioni del tipo y=f(x)+k. Traslazione orizzontale di una funzione di equazione y=f(x) ed equazioni del tipo y=f(x-h). Traslazione verticale di un grafico e parabole con equazione y=ax2 + k . Traslazione orizzontale di un grafico e parabole con equazione y=a(x-h)2 , con discussione del segno di h nel suo rapporto col tipo di traslazione orizzontale. Combinazione di traslazione orizzontale e di traslazione verticale e parabole di equazione del tipo y=a(x-h)2 + k . Definizione del vertice della parabola di equazione y=a(x-h)2 + k come punto V=(h,k). Riduzione della generica funzione y= ax2+bx+c alla forma y=a(x-h)2+k . Deduzione delle relazioni (equazioni del vertice della parabola) : h = -b/2a , k = -D /4a ( con D= b2 - 4ac ). Intersezioni della parabola con lasse delle ascisse e dipendenza della loro esistenza dal segno di D e dal segno di a . Risoluzione dellequazione di secondo grado a x 2 + b x + c = 0, scrivendola nella forma a ( x - h ) 2 + k = 0. Disequazioni d 2° grado (metodo grafico). Proprietà fondamentali delle radici quadrate. Deduzione della formula generale risolutiva di unequazione di secondo grado. Risoluzione semplificata di equazioni di secondo grado della forma ax2 + c = 0 e della forma ax2+bx = 0 . Richiami sugli esponenti negativi e introduzione degli esponenti frazionari. Radici di indice n . Inversione a destra e a sinistra di unoperazione e applicazioni al caso della operazione di elevamento a potenza, che porta alle due operazioni inverse di logaritmo e di radice. Motivazione della definizione delle potenze ad esponente frazionario tramite il criterio di far corrispondere a somma di esponenti il prodotto delle relative potenze ( regola : x y +z = x y x z ). La funzione 2x per valori interi e non interi della variabile x e il suo uso nella acustica musicale.Calcolo con i radicali come applicazione della definizione delle potenze ad esponente razionale e delle regole :
x y x z = x y +z (prodotto di potenze con la stessa base), (x y) z = x y z (potenza di una potenza) , xz yz = (x y)z (prodotto di potenze con lo stesso esponente). Radicali e razionalizzazione di denominatori.