Il Giardino Zoologico si trova nel cuore di Villa Borghese, che è il cuore verde di una Roma sempre più inquinata e stressata: come gli animali del Bioparco. Già, perché da più di un paio d'anni lo zoo di Roma è diventato la "Bioparco S.p.A." con tanto di capitale azionario diviso tra il Comune di Roma (51%), la Costa Edutaiment (39%) e la Cecchi Gori Communications (10%)i
La morte del lupo, il simbolo di Roma, l'ultimo sopravvissuto della sua specie all'interno della struttura comunale ormai allo sfacelo, deve considerarsi l'ennesimo episodio della mortale politica gestionale intrapresa dalla Bioparco.
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Mentre cammini improvvisamente senti ruggiti,
barriti, grugniti vicini e lontani, ma stranamente non pensi ai normali
suoni di una savana, ti viene di associarli a grida di dolore, a incazzature
profonde sulla soglia della disperazione pura. Esagerazioni, certo, però
cosa pensare guardando una foca, la cui specie è solita girovagare
sotto lastre di ghiaccio navigando per centinaia di chilometri in acque
freddissime, che nuota in una vasca profonda un metro percorrendo dieci,
forse quindici metri dell'intero perimetro a sua disposizione?
Chiunque abbia a cuore la vita e il benessere di questi animali, non può che provare profonda pietà nel vedere gli animali dello zoo romano chiusi tutti in gabbie inadatte, logore dal tempo, piccole e anguste, in balia dell'insensibilità e della maleducazione di gran parte del rumoroso pubblico. I felini dello zoo sono senz'altro gli animali più insofferenti: un leopardo delle nevi (la cui temperatura ambientale è di 15 gradi) percorre incessantemente una gabbia di tre metri scarsi in entrambi i sensi. Appena ha iniziato a camminare, ha già finito…presto si stancherà di cercare, senza convinzione, una via di uscita tanto improvvisa quanto improbabile e si sdraierà come ha fatto il suo compagno di reclusione, che sembra morto sul cemento della sua gabbia. Il cemento, infatti, è il materiale base con cui sono realizzate quasi tutte le gabbie e i recinti dello zoo: cemento per la foca, per tutte le scimmie, i felini e gli alligatori. Il bello è che lo zoo abbonda di verde e di aiuole, ma stanno tutte all'esterno, lungo i vialetti. |
Le strutture che costituiscono il Bioparco sono del 1911, un po' vecchiotte, ma soprattutto inadeguate alle esigenze degli animali: è per questo che nonostante le numerose critiche mosse al progetto, il Bioparco si prefigge di diventare una migliore struttura zoologica, rivitalizzando la gestione, l'organizzazione e le strutture. Una delle prossime inaugurazioni sarà la casa degli orsi bruni, momentaneamente chiusa al pubblico per ristrutturazione; l'area, dieci volte superiore a quella attuale, riprodurrà l'habitat, seppur artificiale, della montagna. | ![]() |