home

Ulisse alla corte di Alcinoo, re dei Feaci, continua il racconto delle sue disavventure e ...............

........ 'Poi subito s'imbarcavano e sedevano agli scalmi: e l'uno dietro l'altro battevano con i remi il mare biancastro. Ma Quando fui tanto lontano quanto si fa sentire uno che grida, io parlavo al Ciclope con parole di scherno: < Ciclope, non un uomo dappoco era, come vedi, quel tale a cui tu intendevi mangiare i compagni nella spelonac con violenza, da prepotente. > ...........
......< Ciclope, se qualcuno ti domanda, tra gli uomini mortali, di questo sconcio accecamento dell'occhio, dirai che ti accecò Odisseo, il distruttore di città: sì, il figlio di Laerte, che ha in Itaca le sue case. >........
..........Così dicevo. Ed egli rivolgeva una preghiera a Posidone sovrano, levando le mani verso il cielo: < Ascolta, Posidone sposo della Terra, dio dalla chioma azzurra: se è vero che io sono tuo figlio e tu sei mio padre, concedimi che non torni mai in patria Odisseo distruttore di città, il figlio di Laerte che ha in Itaca le sue case. Ma se per lui è destino rivedere i suoi cari e giungere a casa e alla terra dei padri, tardi ci arrivi e malamente, dopo aver perduto tutti i compagni, su nave d'altri, e trovi nella sua casa dei guai. >'