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Un giorno, nel Giubileo tutti insieme a Santa Maria in
Trastevere: era ieri, 29 marzo 2 "Non avevo idea cosa fosse esattamente la Madonna Theotokòs e come avvenisse la cerimonia dedicata ad essa. La Madonna Theotokòs ha suscitato molti sentimenti in me attraverso i colori, il mascherato sorriso che sembrava quasi un accenno di rimprovero e lo sguardo regale come se volesse guardare in fondo ai cuori. Tutta via anche dal suo stato imponente non mancava la dolcezza materna, anche se rappresentata in piccola parte. Lei viene illuminata da due luci fioche: l’angelo di destra e l’angelo di sinistra. Era strano, ma quell’icona da lontano mi incuteva una certa tristezza, probabilmente perché era stata mangiata dal tempo. L’emozione è stata grande, quella Cappella era carica di commozione per aver accolto la piccola icona strappata dal suo trono e dalla sua casa. L’icona sembrava essere coperta da un drappo nero trasparente che rendeva tutto più scuro e impediva la vista di quella meraviglia. Ho provato un’emozione ancor più grande quando Don Vincenzo ha detto di far passare i bambini, ha quel punto si apri un varco e tutti si accostarono alle pareti e ci fecero passare, era come se Don Vincenzo ci facesse la strada alla conoscenza dell’arte, della religione e soprattutto del passato L’icona è tornata al suo posto dopo cinquanta anni di assenza, spero che anche Don Paglia ritornerà alla sua amata parrocchia come essa è tornata nella sua amata cappella.
Noemi Lacetra
La prima emozione che ho provato è
stata quella di stupore
quando il velo rosso è caduto come per incan Mentre i due tecnici riportavano la Madonna in alto verso il cielo, l’emozione che ho provato è stata uguale a quella di vedere una persona dopo tanto tempo, però io non avevo mai sentito parlare di questa icona ma l’emozione è stata come se l’avessi già vista e venerata. Mattia Reteuna
La mia emozione è cresciuta quando l’icona è stata scoperta da un velo rosso. L’icona mi ha fatto pensare a tutte le cose che ha vissuto nei suoi quattordici secoli di esistenza. Don Vincenzo ha raccontato quando era venuto un sacerdote russo e avendo visto l’icona si sdraiò a terra e si commosse dicendo che un’icona di questa bellezza era stata dipinta prima che il suo paese fosse stato convertito. Per me questa icona ha qualcosa di magico che la protegge, infatti è scampata ad un incendio, per questo spero che la vedrà la gente che verrà dopo di noi. Paolo Micalizzi |
a cura dei bambini della scuola elementare Regina Margherita |