La
Chiesa del Crocifisso
La
Chiesa del Crocifisso che si trova nel quartiere bavarese. La chiesa è stata
riaperta per i visitatori il 3 settembre 1994. Il pavimento è fatto di marmo
policromo, la balaustra è del Bernini,
l’altare
è costruito con gli stemmi dei Barberini, il Tabernacolo risale al 1517 ed è
un autentico gioiello insieme a tante altre opere alcune delle quali sono
conservate nella chiesa dell’Assunta. Il Crocifisso è stato
realizzato
su modello dell’Achtermanne. Il soffitto è a cassettoni. Le opere che si
trovano nella chiesa del Crocifisso sono: La Crocifissione, 13
personaggi, di cui uno a cavallo in una formella. Il Crocifisso: altare
con le api dei Barberini.
La
chiesa della Santa Assunta.
La chiesa della Santa Assunta fu ricostruita nel 1800 ed in seguito ampliata. L’edificio in precedenza era più corto di quello attuale. L’impianto era ovale bislungo con volta a schifo. La volta ricordava la chiglia di una nave. Su ciascuno dei due lati si trovavano tre cappelle ed in fondo alla chiesa stava un abside centrale. La volta doveva coprire soltanto il corpo centrale dell’edificio, che includeva due cappelle per lato, mentre l’abside e altre due cappelle più vicine all’altare dovevano essere coperto diversamente costituendo un corpo a sé leggermente sopra elevato.
Opere
L’Altare
Maggiore che
si presentava fino al 1969 rivolto verso l’abside.
Pagine delle Regole dettate da San Leonardo per la Congregazione della Coroncina nell’anno 1735 (archivio parrocchiale). Corale Antifonorio in musica gregoriana (1747). Campana della prima metà dell’Ottocento che serviva per scandire le ore. Pianeta nobile ricamata in oro (secolo XVIII). Corpo di San Leonzio martire rinvenuto nel cimitero di Sant’Ippolito. Calice (1800). Reliquario (1700)
Quadri
Nella
chiesa dell’Assunta possiamo ammirare l’“Addolorata” di Pietro
Gogliardi (1800|1890), e “l’Assunta”di Domenico Toietti (1828).
La
chiesa della Madonna del Tufo
La facciata della chiesa fu costruita nel 1792 e demolita nel 1894. La chiesa è stata fondata sul monte Albano, nel territorio di Rocca di Papa in onore della Santa Vergine. Infatti un giorno sulla costa del monte Albano si staccò un grosso macigno che rotolando veloce stava per travolgere un cavaliere che percorreva la mulattiera sottostante. Il cavaliere terrorizzato invocò la Vergine e così il masso cominciò a rallentare. Nel paese si sparse la voce del prodigio che venne subito considerato un miracolo ed il cavaliere fece costruire intorno al sasso una chiesa, subito visitata dal popolo. In ricordo del miracolo sul masso fu dipinta un’immagine della santa Vergine che teneva in braccio Gesù Bambino. Il 12 settembre 1891 fu iniziata la costruzione del convento sovrastante il santuario, destinato ad ospitare i Trinitari: essi vi si trasferirono nel 1906 quando il comune di Rocca di Papa decise di demolire il convento e le chiese che si trovavano in quella che sarebbe stata poi denominata “Piazza Margherita”.
PALAZZOLA
La
denominazione di Palazzola deriva da “Palatiola”, cioè gruppi di edifici
costruiti dagli Albani. Sulle rovine di questi edifici sorse la chiesa di “San
Maria” de ”Palatiolis” o de Palazzolle e altre chiese.
Nel
principio del corrente secolo, vi furono dissotterrate teste, braccia, torsi e
un piccolo cavallo di marmo, nella cui gualdrappa era scritta una memoria con
caratteri greci. A confermare poi la notevole importanza di questi ritrovamenti
nel territorio del comune di Rocca di Papa fu anche lo stesso archeologo Corrado
Ricci.
Alessandro
VII fece fare degli scavi rinvenendo resti (capitelli, colonne ecc.) della Villa
Imperiale di Augusto.
Corrado
Ricci ci informa inoltre del fatto che nel ‘300 il convento fu abbandonato e
lasciato alle erbacce e alle spine come anche del fatto che fu riaperto solo nel
1931.
All’interno
del convento si trova la fontana con pesci, attribuita al Bernini o alla sua
scuola. Il cardinale Colonna nel 1629 fece costruire una villa sui resti di
un’altra villa romana che, ancora oggi si chiama “Villa del Cardinale”.
All’interno
della villa si trova la tomba di un console romano recante sulla facciata dodici
fasci littori con una sedia curule (riprodotta in un acquaforte).
Nel
1576 un certo padre, nella cella sepolcrale, rinvenne due sarcofagi “ed un non
dispregevole tesoro”. Su tale tesoro pesa ancora una maledizione, a causa
della quale tutta Palazzola sarebbe destinata a sprofondare nel lago.
Sul sentiero
che ai Cappuccini di Albano, lungo la strada per la Ariccia, ci sono i resti
della torre detta Malafitto. Questa zona è stata giudicata come un luogo in
grado di offrire una sensazione di pace, in una atmosfera incantata e poetica.
Petrolini definì questa villa come la più bella della zona.
La “Sagra delle Castagne” si svolge tra la
fine di ottobre e l’inizio di novembre. Nel Corso presso alcuni banchetti si
vendono le salsicce, la porchetta, le crepes, lo zucchero filato, il granoturco
e la polenta. I banchetti vengono addobbati con foglie di castagno e con ricci.
La “Fiesta” invece viene organizzata insieme
dagli abitanti di Rocca di Papa e del Vivaro: vengono allestiti dei banchetti
con oggetti ed alcune specialità alimentari.
San Carlo Borromeo è il patrono di Rocca di Papa ed
in occasione della sua festa una processione attraversa il Corso, compie il giro
di Piazza della Repubblica ed infine ritorna in chiesa.