Attività artigiane scomparse: bottari, scolari, e fagocchi

   Il legno di castagno nelle zone del Castelli Romani nei tempi e prima era molto utilizzato per costruire le doghe delle botti. Le officine di bottari a Rocca di Papa non esistono più. Nei tempi antichi gli artigiani erano abilissimi ed erano anche maestri d’arte, la tradizione, ora, è interrotta perché adesso ci sono le fabbriche.

   Avevano molte capacità nel curvare il legno delle doghe, capacità nello stringere i cerchioni di ferro nel far aderire un legno all’altro. I bigonci dell’origine si stringevano non con cerchi di ferro, ma con frustoni di rami di ciliegio. 

                                          I fagocchi

   I fagocchi erano nello stesso tempo abilissimi falegnami e fabbri, procedevano nel complesso lavoro di forgiare e far aderire il cerchione di ferro, in un pezzo unico senza giunture, intorno alle ruote preparate con esatte curvature, in precedenza, con legno di robinia, noce ad altre essenze più adatte alla bisogna che non il castagno.

                                   Il castagno

   Con il castagno invece lavoravano gli “scalar” che oltre alle caratteristiche e lunghe scalette rustiche (i cui pioli in genere erano di legno e di spino grugnale) per le vigne e gli uliveti, fabbricavano anche i “ MACINI” per gli attrezzi di lavoro come le pale, le vanghe, i picconi, le accette e strumenti simili, usando la “RASORA”, lana con due appigli laterali, manovrata sedendo su di uno speciale attrezzo.

                                   La falegnameria

    Varie falegnamerie di tradizione, anche centinaia, hanno lavorato e lavorano a Rocca di Papa. Dalla squadratura all’incisione di motivi floreali possono essere considerati più artisti che artigiani.

    Purtroppo il loro lavoro manuale va scomparendo, sostituito dalla produzione industriale più economica ma spesso più dozzinale.

    Chi può, si fa ancora fabbricare mobili in castagno (molto robusti), in noce bianco o in nero.

    Per la sua perizia, una delle più antiche di queste ditte, la Gabrielli collaborò in passato, di generazione in generazione, con architetti famosi come Busili.

    La ditta Gabrielli che doveva affiancare l’opera dei Busili aveva già spedito i materiali occorrenti oltre oceano.

I carbonai

Il più caratteristico mestiere nella Rocca di Papa di un tempo era certamente quello dei carbonai, con i quali collaboravano delle volte anche le donne di casa. I carbonai dormivano in piccole capannucce di frasche e mangiavano rustiche minestre con cucchiai ricavati dalle scorse degli alberi. Nella notte contavano a braccio una capannuccia all’altra.

Come si raccoglieva il carbone
Il carbone si raccoglieva con i “VALLI”, speciali ceste confezionate in paese, con forma particolare e adatta a carico e allo scarico del carbone stesso.
I tempi sono cambiati: allora il carbone prodotto nel Lazio non era sufficiente per i bisogni di Roma e delle province.  

 

Le attività artigianali di oggi:

    Anche oggi ci sono molte professioni artigianali come quelle dei panettieri, dei fiorai, dei biscottieri, dei calzolai, così come ci sono ancora le botteghe dei vinai.

    Queste attività sono diffuse in tutto il paese. Per il corso di Rocca di Papa si trovano: il fioraio, il calzolaio, il panificio e il biscottiere. Tali attività sono molto importanti perché offrono lavoro al paese. Quando arrivano i turisti per visitare il paese acquistano oggetti artigianali ad esempio oggetti di legno, cornici, statuette di gesso, ma di solito comperano dolci, pane e vino.

La cucina di Rocca

    Un tempo il piatto forte era la frittata di patate; nella padella, le patate venivano lessate e schiacciate con olio, sale e pezzettini di aglio. Si friggeva e dopo la frittata veniva rovesciata nel piatto.

    Buone erano anche le “Patanelle”, fritte in padella con pastella e farina, per i primi piatti i “Cannonicchi” mangiati con pomodoro e pecorino, buoni anche i maccheroni e i broccoletti. Importante è inoltre il baccalà che è una specialità preparata in padella con olio, aglio, pomodoro e pepe. U’ Pagnò è invece il baccalà secco lessato nel suo brodo condito con olio e fette di pane secco strofinato con aglio. (Il pane prima era fatto in casa con metà farina di segale). La farina costituisce il piatto economico e si pensa che risalga agli antichi latini. La “pizza di Pane” la preparavano invece i fornai, mettendo dentro pezzi di caciotta e di prosciutto che si scioglieva durante la cottura.

    Nei boschi intorno a Rocca di Papa crescono poi un’infinita serie di funghi. I porcini arrosto, gli sfogatelli trifolati, i disbagatelli di piazza con la testa nera, i “pepani in padella con l’aglio conficcato, le “spie” fritte dorate nella farina e nel rosso d’uovo, i funghi imperiali colti sulle ciocche dei castagni, che vengano messi sotto olio nei barattoli per l’inverno e che hanno il sapore di carne di vitello, infine “la famigliola di nocchio”, e i “Pelosielli.

Ricette di Rocca di Papa

Pizza di Pasqua Biscotti di miele
La girella Filoni di marmellata

                                      Pizza di Pasqua

 Ingredienti:

16 uova

2 kg di zucchero

3 vaniglie

1 limone

sale

un quarto d’olio

un quarto di vino

3 bicchierini di liquore

passerina

un lievito di birra

 

   Preparazione:

 si mescolano insieme uova, zucchero, e farina, per permettere al dolce di venire più morbido. Poi si aggiungono tutti gli altri ingredienti e limone grattugiato. Si deposita tutto in un recipiente apposito per questo dolce. Infine si fa cuocere in forno.

                      

Biscotti di miele

 Ingredienti:

3 kg di miele

3 kg di nocciole

3 kg di farina

½ kg di cioccolata

pepe

sale

2 bustine di cacao amaro

mezzo bertolino

 

Procedimento:

prendere miele e cioccolata e farli sciogliere sul fuoco. Quando si sono sciolti, bisogna farli raffreddare. Si fanno scaldare le nocciole a fuoco alto. Quindi si prendono il miele e la cioccolata raffredati, le nocciole, la farina, e 2 bustine di cacao amaro, una bustina di lievito, e si versano in un grande recipiente. Mentre mescoliamo il tutto si aggiunge un pizzico di sale e pepe. Quando è stato ben mescolato si prende l’impasto e con esso facciamo dei filoni. Dopo che si è cotto ad alta temperatura si tagliano i filoni in tanti pezzi rettangolari.

 LA GIRELLA

Ingredienti

4 uova, 3 etti di zucchero, 4 etti di farina, una bustina di lievito, un barattolo di nutella, un bicchiere di latte e un bicchiere di liquore “rosso”

procedimenti

1-    PRENDERE UNA SCODELLA

2-    METTERE 4 UOVA SENZA (TUORLO)

3-    AGGIUNGERE LO ZUCCHERO

4-    VERSARE LA FARINA A PIOGGIA

5-    DOPO AVERLO MESCOLATO AGGIUNGERE IL LIEVITO PRECEDENTEMENTE SCIOLTO NEL LATTE

6-    STENDERE L’IMPASTO PER FARLO RIPOSARE

7-    POI CUOCERLO NEL FORNO PER POCHI MINUTI

8-    STENDERE LA NUTELLA SULL’IMPASTO E ARROTOLARLO

     ALLA FINE AVREMO UN ROTOLO BUONISSIMO

     

Filoni di marmellata

 Ingredienti:

1kg di farina

4kg di zucchero

3 uova

un bicchierino di olio

un pizzico di sale

mezzo bertolino

una vaniglia

un bicchiere di mandarino o marsala.

Procedimento :

prendiamo le uova con lo zucchero e li mescoliamo per permettere al dolce di essere più morbido.

Dopo che lo zucchero e le uova sono stati ben mescolati si aggiungono altri ingredienti. Quando il tutto è stato mescolato ed è diventato una sostanza densa, gli si dà una forma rettangolare. Su questa pasta si spalma la marmellata. Bisogna farlo cedere e freddare, per poi essere pronto.

                                                  Buon appetito!