Cos’è l’agricoltura biologica?

Il termine “agricoltura biologica” o “agricoltura organica”, come è in uso nei paesi anglosassoni, si spiega da solo: si tratta di una pratica agricola che ammette solo l’impiego  di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze chimiche sintetizzate dall’uomo.

Dal suo apparire, risalente a circa 10000 anni fa, fino a metà del secolo scorso, l’agricoltura poteva essere definita “ biologica”; solo negli 150 anni, sotto l’impulso degli studi  del barone Justus Von Liebig, le sostanze chimiche di sintesi fanno la loro comparsa in campo agricolo.

L’agricoltura biologica non è quindi una moda recente, propugnata da ecologisti fanatici, come alcuni detrattori vorrebbero far credere, ma una pratica tradizionale che ha permesso la sopravvivenza e lo sviluppo dell’umanità.

Ad essere recente ed anomalo è l’accordo tra industria chimica e agricoltura, basate esclusivamente sulle leggi del profitto economico, che ha prodotto e continua a produrre ad un ritmo vertiginoso dissesti ecologici in tutto il nostro pianeta. Se in futuro ci sarà qualcuno a ricordarlo, il nostro secolo sarà sicuramente ricordato come il più devastante per l’ambiente  e la “rivoluzione industriale”, che l’agricoltura ha subito in questo periodo, ha portato il suo pesante contributo a questa devastazione.

Tutto questo non deve far pensare, come spesso accade, che l’agricoltura biologica sia un semplice ritorno al passato, un rinnegare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche per tornare alla fatica e alla fame che caratterizzavano la vita dei nostri avi. Non si tratta di rinunciare al progresso, semmai di imparare ad utilizzare gli strumenti  che ci offre, affinché non diventino mezzi distruzione.

In agricoltura biologica si recuperano e si adottano pratiche  agricole tradizionali, ma si utilizzano nuovi prodotti e innovazioni della ricerca scientifica.

 I diversi indirizzi dell’agricoltura biologica:

-         agricoltura biodinamica

-         agricoltura naturale

-         permacoltura

 

Agricoltura biodinamica

 è una scienza complessa, diamo alcune delle idee guida: innanzitutto la concezione dell’azienda agricola come un’organismo chiuso che deve trovare al suo interno quanto è necessario al proprio funzionamento, da cui deriva l’importanza del bestiame in un’azienda biodinamica; poi l’importanza data allo studio della dinamica delle forze vitali in relazione anche agli influssi cosmici.

Agricoltura naturale

Prevede l’abolizione di ogni tipo di lavorazione del terreno, cura colturale o trattamento fitosanitario, il lavoro dell’agricoltore si limita alla semina e al raccolto. Al terreno deve essere restituito quanto più possibile di ciò che ha prodotto. Dall’avvento dell’aratro in poi è forse l’unica vera rivoluzione agronomica.

  

Permacoltura

È basata sull’idea di organizzare consapevolmente i vari elementi di un territorio, in modo da stabilire tra loro rapporti funzionali e reciprocamente benefici, nella prospettiva di avvicinarsi il più possibile ad un ecosistema in equilibrio dove siano ridotti al minimo l’input energetico esterno e l’intervento umano.

 

DOVE VIENE SVOLTA L’AGRICOLTURA BIOLOGICA?

Nel territorio di Lanuvio vi sono le cooperative agricole "Colle dell'Acero" e "L'Albero della Vita" si attengono entrambe al metodo e alle regole dell'agricoltura biologica per le coltivazioni ortofrutticole e per l'attività zootecnica. In questo contesto l'attività manuale diventa anzitutto articolazione vitale di un'intera Comunità, generando spazi creativi di lavoro e di cultura, di collaborazione e d'individualità, d'incisiva e corresponsabile presenza sociale e di conquiste comuni.

È, inoltre una proposta occupazionale, ambientale, umana e spirituale che rende possibile la formazione a nuove professioni o, meglio, ad una innovativa rielaborazione di professioni tradizionali, così da incoraggiare i giovani e le giovani famiglie a scegliere il ritorno alla terra nel senso di una intelligente e acculturata riscoperta dei valori intramontabili, del linguaggio delle cose semplici e vere, per offrire a se stessi e ai propri figli una convivenza più pulita e più ricca di significato.

La "COLLE DELL'ACERO" - soc. coop. a r.l. e "L'ALBERO DELLA VITA" - soc. coop. a r.l.

Le due cooperative sono state create dagli appartenenti alla Comunità Monastica,sia monaci che laici. All'inizio venivano coltivati ortaggi destinati soprattutto a negozi specializzati, con un attento lavoro; inoltre sono state realizzate le infrastrutture necessarie per la produzione e la trasformazione.

Oggi le cooperative coltivano 50 ettari, dei quali 14 a frutteto misto, 10 ad ortaggi, 5000 mq in serre non riscaldate e 12 ettari ad erbaio e cereali per l'allevamento di circa 100 capi bufalini, il fabbisogno alimentare dei quali è coperto con l'acquisto della rimanente quota. Ogni cooperativa, inoltre, cura la trasformazione dei prodotti, che sono controllati e certificati lungo l'intera filiera dall' I.M.C. (Istituto Mediterraneo di Certificazione; UE 2092/91).

Le cooperative possono ormai offrire un'interessante gamma di prodotti, riconducibile essenzialmente a cinque tipologie:

­     sottoli (melanzane, zucchine, peperoni, misto di verdure, peperoncini)

-     confetture (fragole, albicocche, pesche, arance, prugne, fichi, more, mele, pere, mele cotogne, ciliege)

-     pomodori pelati e passato di pomodoro

-     latticini : mozzarelle, scamorze, ricotte. Il prodotto ha anche ottenuto il bollino provvisorio della CE.

-     succhi di frutta : la frutta viene trasformata in semilavorati, succhi di frutta e creme di frutta per bambini.


La colle dell'acero e l'albero della vita si sono sempre più affermate nel settore 'specializzato' e i prodotti delle cooperative, attraverso i maggiori distributori nazionali di prodotti biologici (ECOR, BIO-SERVICE, BAULE VOLANTE, BIA), sono presenti nei negozi biologici, nelle gastronomie specializzate, e nei grandi centri di agriturismo italiani ed esteri con una particolare copertura nell'area di Roma. Da tempo è ormai consolidato il rapporto con la "COOPERATIVA TRA PRODUTTORI DI LATTE - CISTERNINO" e, in riferimento alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata), le cooperative producono per la catena ESSELUNGA succhi di frutta e sughi pronti.

E' giusto sottolineare anche l'attenzione che la Famiglia Monastica Benedettina Fraternità di Gesù rivolge ai paesi del terzo mondo, favorendo uno scambio di prodotti nel mercato Equo-Solidale attraverso il consorzio CTM e le "Botteghe del Mondo", t i prodotti dei paesi in via di sviluppo e i prodotti delle cooperative.

Infine le cooperative riservano una parte della produzione per il mercato del "fresco", che viene proposto al consumatore soprattutto nei due punti vendita gestiti dalla Comunità Monastica : uno nel Monastero di Vallechiara e l'altro ad Aprilia (Latina).

Informazioni pratiche:

 

Le Cooperative:

Famiglia Monastica Benedettina               Famiglia Monastica Benedettina

Fraternità di Gesù                                     Fraternità di Gesù

L’Albero della Vita-soc.coop. a.r.l.         Colle dell’Acero-soc.coop. a.r.l.

Via Fontana Parata, 2                            Casalperfetto-Loc.presciano 

00040 Lanuvio                                       C.P.14

Roma                                                       00040 Lanuvio- Roma

     Tel. 0693708213                                       Tel. 0693708213

Fax 0693709100                                   Fax 0693709100

E-Mail  colleacero@tin.it o                  E-Mail colleacero@tin.it o

Info.colleacero@virgilio.it                  info.colleacero@virgilio.it

  

PUNTI VENDITA

Monastero di Vallechiara             L’Antica Dispensa

Via Fontana Parata,2                   L.go Marconi 16

  00040 Lanuvio                       Aprilia

Roma                                         Latina

Tel 0693708261                       Tel 069271939

 

Perché si brevettano i processi di modifica, creando una dipendenza economica verso le multinazionali che li detengono, e non si contribuisce di sicuro a liberare dalla fame i poveri nel mondo.

 

 

 

I semi modificati geneticamente, vengono brevettati, in alcuni casi resi sterili, quindi non si possono utilizzare per una moltiplicazione in azienda, obbligando i contadini a riacquistarli ogni anno.

 

Perchè le modifiche introdotte nel genoma di una pianta possono, per impollinazione incrociata, trasferirsi ad altre piante.

Inoltre le modifiche introdotte per creare resistenze a determinati parassiti (ad es. la piralide del mais) generano una selezione fra i parassiti rendendo la specie ancora più virulenta e difficile da controllare.

 

 

 

La resistenza agli erbicidi, una delle modifiche più importanti, può essere trasferita a tutte le piante della natura, comprese quelle cosiddette infestanti, che diventerebbero a loro volta resistenti agli erbicidi.

E' pretestuosa quindi l'affermazione che le nuove sementi potrebbero risolvere il problema dei parassiti eliminando l'uso degli antiparassitari di sintesi. Ad essi si dovrà alla fine far comunque ricorso ed in dosi massicce

 

Perché la modifica dei patrimoni genetici naturali è pericolosa. Può creare danni irreversibili all'uomo.

 

 

 

Ci sono grandissimi dubbi da parte di un numero crescente di scienziati di buonsenso, circa gli effetti che i prodotti ottenuti da piante geneticamente modificate possano direttamente, o indirettamente attraverso la catena alimentare, influire sul metabolismo dell'uomo. Primo fra tutti il procedimento introdotto per rendere sterile la pianta: come impedire che non si trasmetta su animali e persone ?

 

 


 

Perchè è moralmente, eticamente inaccettabile che l'uomo tenti di modificare ciò che la natura ha creato in millenni, solo a scopo di profitto economico, neanche a vantaggio della collettività

 

 

 

Le multinazionali dell'Agribusiness promotrici di questa nuova "rivoluzione" sono interessate ai propri profitti e non, come dicono nella loro pubblicità a "salvare l'umanità dalla fame". Infatti a soffrire la fame sono proprio i contadini poveri ed i braccianti che non hanno accesso alla terra ed agli altri fattori produttivi acqua, sementi che sono sempre più nelle mani di grandi organizzazioni produttive e finanziarie, che dominano anche i mercati mondiali. La brevettazione delle sementi esaspererebbe ancora più questa concentrazione di potere e quindi la fame dei poveri.

 

Perché si rischia di danneggiare la biodiversità, cardine dell'equilibrio naturale di ogni specie vivente.

 

 

 

La temuta affermazione di sementi brevettate che generano piante e frutti di un certo tipo, imposte ai consumatori con la pubblicità consumistica e dalle grandi catene di distribuzione, porterà inevitabilmente alla perdita della maggioranza di specie e varietà naturali, selezionate nel tempo, e ognuna adatta ad un determinato territorio, clima, risorse idriche ecc.

 

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

                         L’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Il nostro pianeta, in questi ultimi decenni, presenta dei “disturbi” che con il passare del tempo potrebbero farlo ammalare gravemente. Ci troviamo in una tappa della storia del nostro pianeta veramente complessa che potrebbe essere pericolosa anche per l’uomo che è stato il creatore di questo disastro.

Basti pensare a quante fabbriche ogni giorno emettono sostanze nocive per l’ambiente e per l’uomo, al petrolio che buttato a mare distrugge flora e fauna marina…

In agricoltura il problema non è meno grave, infatti l’uomo per incrementare le produzioni agricole ha utilizzato intensivamente insetticidi, concimi sintetici ed ormoni per una crescita più rapida dei frutti della natura e per rendere più appetibili i prodotti che arrivano sulle nostre tavole, prodotti sempre impeccabili che solamente grazie al loro aspetto invogliano i consumatori all’acquisto.

Sicuramente gli operatori agricoli  non hanno utilizzato questi prodotti in mala fede, ma con la convinzione di portare sul mercato una maggiore quantità di prodotti a costi minori.

Oggi, però con lo sviluppo di nuove ricerche scientifiche si è scoperto che l’utilizzo massiccio di prodotti chimici in agricoltura provoca gravi danni alla salute dell’uomo e nuoce all’ambiente, per questo motivo pian piano si sta ritornando ad un’agricoltura  più genuina e più sana che potrebbe rallentare o persino bloccare alcuni disastrosi cambiamenti.

Un numero sempre maggiore di aziende sta cambiando il modo di produrre, passando da un’agricoltura convenzionale ad una biologica. Non bisogna però pensare che così facendo si rinneghi il progresso, ma anzi si impara ad utilizzare saggiamente gli strumenti che ci mette a disposizione.

Questa nuova realtà rende più costosi i prodotti sia per gli agricoltori che per i consumatori perciò gli stati si sono impegnati finanziariamente sostenendo chi pratica questo tipo di agricoltura. Anche l’Unione Europea prevede aiuti per le colture biologiche.

Certamente, questo sforzo dei governi non è sufficiente a sostenere le aziende perciò è auspicabile che esso aumenti in quanto l’agricoltura biologica è una scommessa per il futuro dell’uomo.

Ovviamente l’agricoltura biologica non salverà il nostro pianeta ma almeno rappresenterà le fondamenta per un futuro migliore!