si trova nel versante genzanese sud del lago di Nemi tra il centro urbano antico e la sponda del lago.
Si accede dal piazzale Sforza – Cesarini.
Originariamente
era destinato a giardino privato.
È
stato realizzato nel 1847 circa.
Oggi
appartiene al comune di Genzano.
La villa è nata come giardino romantico all’inglese fatto piantare dal
duca Lorenzo Sforza Cesarini e dalla moglie Carolina Shirley.
Preziose memorie del giardino ottocentesco si ritrovano nella guida dei
Colli Albani del 1880 di A. Guidi e nel passo di D. Taddei.
La villa costituisce un patrimonio storico - paesaggistico
–naturalistico di notevole interesse, ma l’abbandono progressivo ha causato
un grave degrado del parco.
Si
è ridotta notevolmente la presenza della vegetazione tipica del giardino
romantico inglese che era dotato di più di 1000 alberi, tra piante autoctone ed
esotiche, oltre ad una gran quantità e varietà di alberi da frutto.
I cedri dell’atlante, le sequoie e i lecci superstiti, oggi alberi monumentali, sono testimonianze del patrimonio originario. | ![]() |
L’acqua era sicuramente una presenza importante nel giardino.
L’area del parco si trova all’interno del perimetro del parco regionale dei castelli Romani ed è di “particolare interesse paesaggistico ambientale”. La superficie dell’originario ottocentesco parco è collegato alle olmate seicentesche ed al palazzo ducale dei Cesarini.
L’area del parco fa parte del paesaggio geologico e vegetazionale del lago di Nemi. Il tipico bosco a Q.T.A.(querce,tigli aceri) ha perso la sua importanza, infatti nel parco sono stati introdotti alberi non autoctoni e parti artificiali previste dal giardino all’inglese come la bifora che inquadra il bacino del lago, i sentieri sinuosi costeggiati da siepi di mortella impercorribili ,a causa del sottobosco, in varie parti , Reperti di epoca antica…
Si individuano alberi monumentali: 11 cedri (Cedrus atlantica), 2 sequoie (Sequoiadendron sempervirens). Il parco è ricco di una rigogliosa vegetazione di latifoglie e di sempreverdi. L’area boschiva comprende una vegetazione a prevalenza di robinie (Robinia pseudoacacia ), aceri (Acer campestre), castagni (Castanea sativa), carpini (Carpinus betulus ), lauri (Laurus nobilis), tini (Viburnum tinus) e numerosi esemplari di lecci (Quercus ilex) più frequenti sui costoni rocciosi. In prossimità del lago sono stati abbattuti numerosi ontani e pioppi per inserire orti.
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Acero | Carpino |
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Lauro | Castagno |
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Robinia | Olmo |
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Ontano | Tiglio |
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Sequoia | Roverella |
Nella struttura della vegetazione si distinguono tre fasce: la prima a monte con alberi ad alto fusto monumentali e con vari arbusti; la seconda coincide con l’area boschiva e più selvaggia; la terza a livello più basso presenta terrazzi realizzati con muri di peperino.
I sentieri, i manufatti (bifora) i reperti di epoca antica fanno si che l’artificiale si armonizzi con la natura che prende il sopravvento scendendo dalla prima fascia alla seconda.
L’area relativa del Parco Sforza Cesarini, esteso per 92000mq, presenta un dissesto (erosione) della zona boscosa. Ciò ha comportato la distruzione dei sentieri originali, delle scarpate di contenimento. La crescita della vegetazione infestante inoltre ha reso impraticabile il parco.
Come
già detto, la zona a metà dell’800 è stata sistemata come
giardino all’inglese, dalla nobile famiglia romana Sforza - Cesarini,
ma negli ultimi 50 anni la superficie più preziosa dal punto di vista
naturalistico ha subito un abbandono, ed oggi è un degrado. Nel 1999 il parco
è stato acquistato dal comune di Genzano che sta recuperando le testimonianze
storiche ma noi ragazzi chiediamo di salvaguardare anche il grande e importante
patrimonio boschivo.
Bibliografia
Virginio
Melaranci “Genzano e i suoi monumenti”
S.Ganz-
V. Melaranci “studi preliminari per la valorizzazione delle aree comunali
le varie parti delle piante dalle guide scientifiche (Guida agli alberi e arbusti d`Europa di Polunin e Alberi e arbusti in Italia di Selezione dal Rader`s Digest
prendendo spunto dal gioco delle carte “gli alberi”, Centro Villa Chigi, Giochi didattici Dal Negro.
Coordinatrice dell`aspetto vegetazionale prof. Di martino