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La Maschera & la Commedia dell'Arte

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l'ipertesto


storia


Goldoni

Carlo Goldoni nasce il 25 febbraio 1707 a Venezia da Giulio e Margherita Salviani. A nove anni raggiunge il padre medico a Perugia e lì inizia gli studi presso i gesuiti.

Dal 1723 al 1725 è allievo del collegio Ghilisieri di Pavia e frequenta la facoltà di giurisprudenza, ma a causa di una violenta satira, "Il Colosso", diretta contro le famiglie della nobiltà pavese, è costretto ad abbandonare la città.

Nel 1731, alla morte del padre, riprese gli studi di giurisprudenza che aveva lasciato a causa della violenta satira che c'era stata a Padova. Alla carriera forense affiancò ben presto la passione per il teatro, iniziando a collaborare bel 1734 con la compagnia di San Samuele a Venezia, impegno a cui affiancò la direzione del teatro San Giovanni Grisostomo.

Nel 1741 accettò l'incarico di console della repubblica di Genova a Venezia ma di lì se ne dovette andare a causa dei debiti. Si stabili dunque a Pisa e riprese la professione forense che esercitò per tre anni.

Nel 1748, su proposta del capocomico Girolamo Medebach diventò autore stabile del teatro Sant'Angelo a Venezia.

Nel 1753 passò al teatro San Luca dove ci rimase per 9 anni. Nel 1762 si trasferì a Parigi dove non ottenne molto successo ma vi restò fino alla morte.

a cura di Federica


Maschere

Arlecchino

La maschera è di origine francese, la maschera di arlecchino è frutto dell'innesto dello Zanni bergamasco con personaggi diabolici farseschi della tradizione popolare francese; La commedia dell'arte è definita dei "raccolti". L'attore che interpretava la prima maschera di arlecchino, e di cui abbiamo già fatto la conoscenza, si chiamava Tristano Martinelli ed era nativo di Mantova. Il termine arlecchino nasce da un personaggio medievale: Hellequin o Helleken che diventa poi Harlek-Arlekin.Nella tradizione francese questo personaggio descritto come un diavolaccio caciaroso,succurile,così come dev'essere ogni buon diavolo che si rispetti, e soprattutto ridanciano, gran fabbricatore di beffe e truffe.Il personaggio si incrocia anche con l'"homo selvaticus" o "sebaticus",una specie di mammutones ricoperto di pelli o di foglie.Spesso rozzo e sprovveduto, violento, impazzito. Arlecchino è una maschera della commedia dell'arte originaria di Bergamo. Arlecchino si fa risalire a Sannio. L'origine del nome di questa maschera invece è incerta. Inizialmente il personaggio di Arlecchino era quello del servo lazzarone, truffaldino e cinico, mentre poi, soprattutto per Goldoni, venne rappresentato come un servo malizioso ma infondo onesto e sensato, sciocco e linguacciuto, caratterizzato da una parlata veneta influenzata dal bergamasco. La compagna di Arlecchino è Colombina. Le sue burle variano dai desideri di Arlecchino in quel momento: per esempio se ha fame egli cercherà di catturare delle mosche per mangiarsele. Oppure seguirà Colombina per altri motivi. Un'altra caratteristica di questo personaggio è che egli è spesso rappresentato come una satira politica e sociale del suo tempo, accentuando delle caratteristiche anche di altri personaggi del teatro e altre maschere della commedia dell'arte.

Pulcinella

La maschera napoletana della commedia dell'arte è comparsa nel VI e VII secolo. Prima la maschera era conosciuta con il nome di "Punchinello". La maschera di Pulcinella è stata creata nella cittadina di Capua da Silvio Firillo. Certi spettacoli di Pulcinella sono stati sempre più frequenti fino alla seconda guerra mondiale. Dopo Silvio Firillo molti attori hanno impersonato sulla scena il personaggio di Pulcinella. La tesi più verosimile del nome Pulcinella è quella dell'appellativo di una maschera romana del III secolo detto "Puliconus", vale dire "pieno di pulci". A meno che il nome non derivi da "Pulicinello", ossia Pulcino, come i più, il che avvalorerebbe la versione della somiglianza della maschera al maccus osco. Questa maschera, con due gobbe ed il tipico abito bianco, ebbe il suo successo a partire da '500, quando il capocomico Silvio Fiorello la fece conoscere alle masse. Da allora Pulcinella diventato un personaggio comune per tutta l'Europa: Polichinelle in Francia, in Inghilterra Punch, Pulzinella e Hanswurst nei paesi di lingua tedesca, Tonelgeek in Olanda, don Christoval Polichinela nella penisola Iberica. Servo domestico magistrato, ma in nessun caso atleta! Sobrio nei movimenti lento e goffo e ilare. La prima volta che si ritrova Pulcinella in un lavoro letterario e nel "Viaggio di Parnaso" di G. C. Cortese. Nel XVI secolo la commedia napoletana tra i suoi personaggi tale maschera. Ci sono ancora in latino di "Pullicens" che vuol dire Pulcinella e che farebbe risalire alla voce CHOCCA del personaggio, del naso a becco, e alla corruzione di un cognome diffuso a Napoli di Pulcinello o "Polzinelli". Pulcinella amava far niente, e pensava sempre a trovare qualcosa per riempire il suo stomaco e dopo il suo spuntino, si ubriacava molto volentieri. Era anche molto geloso, anche ladro talvolta, ma con tanta naturalezza che sembrava voler esercitare un diritto, con un umore sempre uguale spensierato e ottimista.

Colombina

La maschera tipica del Veneto è una maliziosa e vezzosa servetta della COMMEDIA dell'ARTE. La maschera teatrale di Colombina ebbe inizio nel 1530. Nel XVI secolo, Colombina diventò una maschera più raffinata, trattenuta e astuta : l'eterna fidanzata di Arlecchino. Fu recitata dalla nipote di Caterina Biancolelli. Goldoni la reiventò come la donna fatale ed elegantissima nell'opera ben conosciuta la "vedova scaltra". Colombina e' una maschera semplice e genuina. Nella commedia dell'arte, spesso veniamo intrattenuti da un personaggio fedele. Colombina copre i suoi allegri boccoli castani con una modesta cuffia bianca. Colombina è descritta come maschera attiva, intelligente che rimane al centro della trama della commedia, superbamente abile nel rimediare ogni grana ed emergerne con dignità. Colombina e un allegro personaggio, e aggiunge un pizzico di femminilità nella Commedia dell'Arte.

Pantalone

Pantalone è la presentazione in maschera della borghesia veneziana. Alcune persone affermano che i vecchi mercanti veneziani si vantano delle loro conquista, la gente li prendeva in giro chiamandoli pianta-leoni. Altri pensano che pantalone derivi dal patrono di Venezia. Urla, malediche e piagnucola agli altri personaggi senza motivo e senza scopo. Il suo intervento reca spesso punizioni fisiche per tutti i coinvolti. Amante delle maldicenza, borbotta pettegolezzi con voce catarrosa. Alcuni degli scherzi più frequenti compiuti da pantalone sono il lazzo. Il suo costume è abbastanza rappresentativo della maschera: all'inizio portava dei pantaloni lunghi e una maglia rossa, ma poi dal 1600 i calzoni sono diventati calzoncini. La figura si completa con un lungo naso adunco e con una appuntita, mentre il resto del volto era coperto da una mezza maschera nera. Pantalone è forse la maschera più vecchia, più indossata e più amata.

Brighella

Il nome Brighella deriva da briga. Questa maschera è di origini bergamasche ed è un servo di pantalone, il suo costume è bianco. Spesso però porta una camicia e dei pantaloni bianchi. Brighella spesso si cala nelle parte di un soldato musicista o ladro. Ed è anche un pessimo cantante con la sua chitarra.

Meneghino

Meneghino entra in scena vestito del costume della sua città e interviene, parlando il dialetto, facendo ridere con le sue stupidaggini e le sue demenziali. Entra come intrattenitore del pubblico per portare un po' più dall'allegria. Seppe far comprendere a tutta Italia il genio della commedia milanese. La maschera diventò nota per la prima volta quando Carlo Maria Maggi un professore di lettere con elevatissima pensiero morale. Meneghino è una delle maschere più antiche d'Italia, ed è importante considerare che già nel XV secolo aveva italiana e patriota, libera da ogni influenza spagnola.

Pierrot

Pedrolino, Pierro, Pierrot sono tutti la stessa maschera. E' un giovanile, attraente ragazzo che sa essere anche un affascinante come Lelio e Flavio. Lui era quello che veniva sempre preso in giro, comunque non perse mai la sua dignità. Per questo la sua faccia ha molte espressioni, diversamente dalle altre maschere che hanno le facce uniformi. Il colletto delle sue maglie parte dal collo e raggiunge le spalle. L'andatura Pedrolino è che cammina dritto, guardando per terra come una gallina. Pierrot vive nel suo mondo, nel mondo della commedia dell'arte, perché in realtà molto timido. Lazzi: lazzi di imitazione degli altri, specialmente il Capitano.

Balanzone

La maschera del personaggio Balanzone è riconosciuta come tipica di Bologna e nacque nella seconda metà del600. Quando apparve in scena Balanzone fu chiamato inizialmente con il nome di Graziano. IL nome Balanzone nacque a causa della sua personalità poiché egli racconta molte frottole: gli fu attribuito il nome il nome Balanzone dalla radice di"balle". La sua professione è infatti quella di un avvocato oppure un giudice. Insomma si può definire un tuttofare, l'unico difetto è quello che fa non viene fatto bene. Balanzone infatti, molte volte sbaglia a coniugare i verbi in latino oppure parla senza sapere ciò che dice, ciò dimostra che ha un lavoro importante ma allo stesso tempo è ignorante. Balanzone è vestito interamente in nero tranne per il suo colletto e ai polsi. egli indossa una maschera che gli copre il viso a metà e sopra alla maschera egli porta un cappello molto grande con le ali assai larghe. Inoltre indossa una calzamaglia nera retta da delle bretelle sempre di color nero. Egli oltre a trascinarsi dietro il suo mantello lungo sotto ai piedi, porta sempre con se un libro. Il suo viso è caratterizzato da baffi ben curati e molto sottili.

a cura di Martina, Caterina, Sabrina, Francesca I