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che battaglie nelle famiglie per decidere tra il liceo
classico, lo scientifico, l'artistico, il tecnico perché "mio figlio è più portato per
la matematica", oppure "scrive benissimo e il latino prepara alla vita". La riforma, almeno sulla
carta, sembra una rivoluzione. Cancella le medie che sono da sempre uno spartiacque tra l'infanzia e l'adolescenza.
E disegna una scuola superiore più "elastica", in cui è possibile passare da un sapere
all'altro senza dover scegliere in maniera definitiva tra la scienza, l'arte, la lingua, la pratica: come se la
scienza non dovesse essere raccontata con le parole e la pratica non fosse imparentata con l'arte e così
via.
Tralasciando la scuola italiana facciamo una panoramica sulle altre istituzioni scolastiche del vecchio continente
che mostrano sistemi diversi ma altrettanto complessi del nostro. In tutta l'unione europea, comunque, è
in pieno svolgimento il dibattito sui metodi di studio e sui contenuti. In Inghilterra la scuola dell'obbligo termina
a 16 anni con un esame che si chiama O.L., "ordinary level", che certifica semplicemente le materie nelle
quali l'alunno è considerato capace. Il voto dell'esame è in centesimi, per indicare il rendimento.
Viene anche segnalato l'"effort", cioè l'interesse, con ABCDE. Si può continuare per altri
due anni con l'A.L., "advanced level", con la possibilità di scegliere le materie preferite. Le
lingue mo
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