- 
      
Nella figura interattiva vedi rappresentata in
      blu la funzione 
      esponenziale in base  a. Puoi cambiare  
      a  
      spostandolo col mouse in verticale lungo l'asse delle ordinate (non ha effetto il 
      cambiamento della sua ascissa). Puoi inoltre muovere l'ascissa 
      c in 
      verticale (non ha effetto il cambiamento della ordinata di 
      c); l'ascissa 
      di c non è altro che la variabile 
      x sull'asse delle ascisse. Verifica ad 
      esempio che quando x=1 la funzione esponenziale vale 
      ax=a1=a. E' possibile 
      ingrandire, rimpicciolire, traslare la figura ed effettuare altre 
      operazioni (usa il pulsante "come agire sulla 
      figura" per aprire, ogni volta che ti serve, una finestra di riferimento, 
      che potrai ridimensionare e disporre dove vuoi; se non la chiudi, essa si 
      riduce ad icona ma si riattiva con il suddetto pulsante). 
   
        - 
      
Tramite l'aiuto della figura possiamo riesaminare delle 
      caratteristiche importanti delle funzioni esponenziali: 
       
        - 
      
la base  a  deve essere 
      positiva; per ogni  
      a>0  la funzione esponenziale 
      expa  è definita 
      su tutti i numeri reali  
        - 
      
se  a>1  la funzione 
      expa  è 
      crescente (quindi a valori distinti associa valori distinti) e  
      assume come valori tutti i possibili numeri reali positivi, ossia: al 
      variare di x in R i valori 
      ax  costituiscono tutto 
      l'insieme dei numeri reali positivi  
        - 
      
se  a=1  la funzione 
      expa=exp1  
      è costante e assume sempre il valore 1  
        - 
      
se  0<a<1 la funzione esponenziale 
      expa  
      è decrescente (quindi a valori distinti associa valori distinti) e assume 
      come valori tutti i possibili numeri reali positivi.  
       
       
        - 
      
Nella figura è presente anche la retta orizzontale di 
      ordinata b (ossia quella di equazione
      y=b); puoi muovere b con le stesse 
      modalità seguite per muovere a. Il fatto che tale retta incontra 
      l'esponenziale in un punto m=(k,ak) significa che
      ak=b, 
      cioè che l'equazione  ax=b  
      è soddisfatta per x=k. 
      Quindi: 
        
        - 
      
se  a>1  l'equazione 
      ax=b  
      ha una e una sola soluzione  (l'unicità segue dal fatto che
      expa 
      è crescente)  
        - 
      
se  a=1  l'equazione 
      ax=b   
      (che diventa 1x=b)  
         
        - 
      
se  0<a<1  l'equazione 
      ax=b  
      ha una e una sola soluzione (l'unicità segue dal fatto che
      expa 
      è decrescente)  
      
          
        - 
      
      
Quando esiste, quel 
      
      numero   k   tale che  
      ak=b   è detto  
      
      
      logaritmo   di  b 
      in base  
      a. Ad esempio: 
      106=1000000 
      e quindi  6  è il 
      logaritmo di 1000000 in
      base 10. Come si 
      vede il 6 è l'ordine di grandezza del 
      milione e dà da solo l'idea della proporzione (nel senso di 
      dimensione) del numero 1000000; quindi, in un certo senso, il suo "logo". 
      Possiamo interpretare il logaritmo come il "numero che esprime il logo 
      di un numero".  
       
      
       
      
      
        |