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Prendiamo qui in esame la proprietà seguente:
akx = (ak)x
:
l'esponenziale, in una data base, di un multiplo
della variabile (prodotto di un coefficiente per la variabile) è anch'essa
una funzione esponenziale, avente per base la potenza costituita dalla
base data elevata al coefficiente di moltiplicazione.
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La curva
blu è la funzione esponenziale in base
a , quindi f : x
→ ax, ossia f = {(x,y) : y=ax },
mentre la curva rossa è la funzione
g ottenuta per stiramento orizzontale di
fattore c , ossia l'ascissa di ogni coppia
costituente f è moltiplicata per il
fattore c , per cui:
g = {(c·x,y) : y=ax } = {(x',y) :
y=ax'/c }, ossia, ponendo
k=1/c, g : x
→ akx.
Nella figura l'ascissa variabile x è
l'ascissa del punto d (mobile col mouse),
m=(x,g(x)) e h=(kx,f(kx)).
Quando x=1 si ha
m=(1,ak) e h=(k,f(k))=(k,ak).
Si pone il problema: la funzione g , che
passa per (0,1) e per
(1,ak), è l'esponenziale in base ak
?
La risposta positiva, che equivale a dire che
g(x)=(ak)x, ossia equivale all'uguaglianza
(scritta nel titolo) akx=(ak)x,
è mostrabile in figura portando il punto b
sull'asse delle ordinate (o anche leggermente alla sua destra), il che fa
trasformare la curva blu nella funzione
esponenziale x
→ bx, e
portando b a coincidere con
ak (che è l'ordinata di
m o di h
quando d ha ascissa 1).
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Per provare rigorosamente (e non solo
mostrare graficamente) che la funzione
g : x
→ akx
coincide con la funzione esponenziale in base ak, basta, per via della proprietà vista dell'unicità, accertarsi che
la funzione g porti somme in
prodotti e che g(1)=ak.
E ciò è pressoché immediato.
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