Densità, continuità, divisibilità


  In questa pagina si affrontano più in dettaglio alcune relazioni fra continuità , densità  e divisibilità . Ovviamente in una trattazione didattica conviene postulare la divisibilità  e non dimostrarla, anche per poter cominciare a lavorare subito sulle frazioni. Direi che in un curricolo di scuola superiore il "conviene" è più un "bisogna", dal momento che i discorsi qui fatti richiedono una certa abilità  di dimostrazione astratta, che neanche gli studenti universitari del primo anno in genere sviluppano rapidamente. Ciò non significa che una riflessione teorica non vada fatta... e i testi sono carenti su questo punto (persino il manuale di Chiellini di preparazione al concorso a cattedra non è al riguardo pienamente rigoroso).

Densità : dati x e y in R tali che x<y, esiste un z in R tale che  x<z  e  z <y 

(in breve : x<z<y ).

  Ciò deriva dall’assioma: xP  ⇒  x’P  x-x’P .

  Infatti, preso  x’ in modo che x’>0 e  x’<y-x , si ha  x<x+x’<y .

Conseguenze :

Teorema (di subdimezzabilità o subdivisibilità binaria) :

  dato x>0, esiste y>0 tale che      2y=y+y<x .

   dimostrazione:  preso  z>0 tale che z<x (l’esistenza di un tale z è postulata dall’assioma precedente), se anche 2z<x si prende y=z, altrimenti si prende y<x-z

(infatti da 2z x segue  x-z   z  e quindi  2x-z x+z , quindi 2(x-z)=2x-2z x)

Teorema (di subdivisibilità) :

  dato n numero naturale non nullo e dato x>0, esiste y>0 tale che    ny < x .

  dimostrazione: si procede per induzione su n. Se n=1 l’asserto coincide con l’assioma di densità. Supposto che esista y>0 tale che ny<x, dalla subdimezzabilità segue l’esistenza di un y’>0 tale che 2y’<y ,  per cui si ha  (n+1)y’ 2ny’ < ny < x .

 

Continuità

   Definizioni :

1) dati A e B sottoinsiemi di R si dice che A precede B (scrivendo A<<B) se A e B sono non vuoti e ogni elemento di A è minore di ogni elemento di B.

  (In particolare ne segue che A e B sono disgiunti)

2) intervalli :   [a,b] := {x : a x b} , 

                     ]a,b] := {x : a < x b} ,

                     [a,b[ := {x : a x < b}  ,

                     ]a,b[ := {x : a < x < b} ,

    semirette :  [a , [ := {x : a x } , 

]a , [ := {x : a < x } (illimitate superiormente) ;

                    ]- , a] := {x : x a } ,

]- , a[ := {x : x < a } (illimitate inferiormente) .

3) un sottoinsieme A di R è detto “collocato inferiormente” se precede il suo complementare; un sottoinsieme B di R è detto “collocato superiormente” se il suo complementare lo precede. 

Assioma di continuità :

Ogni sottoinsieme di R collocato inferiormente è una semiretta illimitata inferiormente   (quindi del tipo  ]- , a]  oppure ]- , a[ ).

L’elemento a è detto “separatore” (o “elemento di separazione”) fra A e il suo complementare. Esso è anche detto “estremo superiore” di A e “estremo inferiore” del complementare di A  ; nel caso in cui esso appartiene ad A (ossia  A=]-,a]) è detto “massimo” di A, mentre nel caso esso non appartiene ad A (ossia A=]-,a[) esso è detto “minimo” del complementare di A.

 

Divisibilità  : se n è un numero naturale non nullo, per ogni x>0 esiste un unico y>0 tale che ny = x .

(Se invece x<0, allora esiste un unico y<0 tale che ny=x, per provare la quale cosa si procede a dividere –x>0 e poi a cambiare di segno il risultato della divisione).

     La dimostrazione (che nel caso n=1 è ovviamente inutile) si ottiene considerando i due insiemi:    A := {z :  nz  x}   e  B :={z :  nz >  x}, che risultano essere complementari e il primo precedente il secondo, per cui si pone y uguale al separatore di A e B. Tale y non può verificare né la condizione ny>x (in quanto se così fosse, preso p > 0 tale che  np < ny-x ,  si avrebbe n(y-p)=ny-np>ny-ny+x=x e quindi y-p minore di y ma in B, invece che in A) né la condizione ny<x (in quanto se così fosse, preso p > 0 tale che  np < x-ny ,  si avrebbe n(y+p)=ny+np<ny+x-ny=x e quindi y+p maggiore di y ma in A, invece che in B) e pertanto deve risultare ny=x.